martedì, luglio 21, 2009

BOLLETTINO SINDACALE del 23 GIUGNO 2009

FEDERAZIONE CONFSAL-UNSA, – CLAUDIO PEDI  NUOVO SEGRETARIO NAZIONALE DEL COORDINAMENTO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.

 

Con verbale della riunione del 18 giugno u.s., a seguito delle dimissioni irrevocabili del Segretario Nazionale Roberto Reali, si è proceduto alla elezione dei nuovi vertici del Coordinamento Nazionale della Presidenza  del Consiglio dei Ministri.

Sono stati eletti:

                    CLAUDIO PEDI – SEGRETARIO NAZIONALE

                    LIVIA PADELLARO – VICE SEGRETARIO NAZIONALE

                    ROBERTO REALI -  PRESIDENTE.

 

Formuliamo i più vivi ringraziamenti a Roberto Reali per l'attività, svolta da diversi anni di Segretario nazionale e per il sicuro impegno che darà nel nuovo incarico assunto.

A Claudio Pedi, da tempo impegnato nell'attività sindacale del Coordinamento, l'augurio migliore per l'impulso e lo sviluppo che saprà dare per una maggiore presenza della Federazione nel Comparto PCM. – Forza Claudio!

Siamo altresì convinti del valido ed efficace contributo collaborativo del Vice Segretario Nazionale Livia Padellaro, alla quale giungano i più sentiti auguri di buon lavoro.   

 

NOTIZIE DALLE SEGRETERIE PROVINCIALI

 

Il Segretario provinciale Confsal-Unsa di Reggio Calabria, Alfredo Lutri, ha comunicato che il Consiglio Provinciale,  riunitosi il 12 Giugno u.s., ha eletto la nuova segreteria provinciale nelle persone di  Riccardo Saraceno del Coordinamento Trasporti e Angela Lucani del Coordinamento Giustizia.

Il Consiglio ha poi eletto, quale responsabile del Dipartimento Pari opportunità, Anna Maria Italiano del Coordinamento Giustizia. Il Dipartimento si occuperà delle problematiche che, sul posto di lavoro, affrontano le donne ed i lavoratori svantaggiati per handicap personale o di componenti del nucleo familiare.

 

                         IL SEGRETARIO GENERALE Renato Plaja

 

BOLLETTINO SINDACALE del 13 GIUGNO 2009

Il capo prepotente paga e il mobbing può avere anche una rilevanza penale

La notizia è stata data da tutti i telegiornali. La Corte di Cassazione, IV Sezione Penale, con la sentenza n. 23923 emessa ieri, ha condannato un capo "prepotente" al risarcimento dei danni in favore di una dipendente e solo la prescrizione lo ha salvato dalla condanna alla reclusione per lesioni colpose.

Due sono gli aspetti da sottolineare in questa sentenza:

1) il primo: si tratta di un caso di mobbing avvenuto in un ufficio giudiziario. Il capo, definito "prepotente", non azionando i propri "poteri inibitori" per tenere a bada le proprie "intemperanze", manteneva un "atteggiamento quotidiano violento, aggressivo, alimentato da intemperanze, gesti di violenza e prevaricazione" nei confronti di una impiegata dell' ufficio, spesso apostrofata con un "lei è una falsa, non finisce qui, gliela farò pagare, è una irresponsabile".

Tale atteggiamento, definito dalla Suprema Corte "condotta imprudente", aveva provocato nella dipendente "uno stato ansioso depressivo con tachicardia in stress emotivo".

2) il secondo: l'episodio di mobbing non ha comportato solo un risarcimento danni per la dipendente, ma è sfociato in un procedimento penale con la condanna, in primo grado e in appello, a 20 giorni di reclusione per lesione colpose.

La Suprema Corte non ha confermato la condanna penale solo perché, come già detto, era intervenuta la prescrizione del reato. Il mobbing, quindi, pur non avendo – a differenza dello stalking – una specifica disciplina, è stato configurato, in relazione alla patologia verificatasi, come reato per lesioni colpose e fonte di risarcimento.

Di fronte al mobbing il Giudice si è pronunciato, quindi, sia sotto l'aspetto civile (risarcimento danni), sia sotto l'aspetto penale, configurando il reato di lesione colpose.

Una disciplina specifica sarebbe però preferibile e, a questo punto, forse anche non differibile. Infatti, è vero che le norme del nostro ordinamento consentono di tutelare la vittima del mobbing, ma è altrettanto vero che chi lo subisce ha anche il diritto di sapere esattamente che tipo di tutela può invocare.

E chi lo provoca ha anch'egli il diritto di conoscere preventivamente a cosa va incontro.

a cura degli Avvocati Anna Marino, Stefano Beretta e Luca D'Arco

Proclamazione stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri e richiesta esperimento procedura di conciliazione

Si riporta, di seguito, la nota n. 212 della data odierna, con la quale la Federazione Confsal-Unsa ha proclamato lo stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri per i motivi sotto indicati.

«Prot. n. 212

Raccomandata A.R. e Fax

Roma, 11.06.2009

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione

Al Ministro degli Affari Esteri

Al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Settore Lavoro

Direzione generale tutela condizioni di lavoro

Al Presidente dell'Aran

Alla Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

Alla Confsal – Confederazione sindacati autonomi dei lavoratori

Al Coordinamento Nazionale Confsal-Unsa Esteri

LORO SEDI

OGGETTO: proclamazione stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri e richiesta esperimento procedura di conciliazione.

La Federazione CONFSAL-UNSA, ai sensi dell'art. 2, comma 2 della Legge 146/90, come modificato dalla Legge 83/2000, proclama lo stato di agitazione del personale del Ministero degli Affari Esteri.

La decisione dello stato di agitazione è motivata e fondata sulle seguenti circostanze in fatto ed in diritto:

1 In data 10 giugno u.s. durante una riunione fra OOSS ed Amministrazione all'interno del Ministero degli Affari Esteri in materia di "razionalizzazione" delle rete diplomatico-consolare, è stata comunicata la volontà della PA di chiudere 19 sedi all'estero e declassarne 4 giusto prospetto riepilogativo con le sedi coinvolte che veniva consegnato alle OOSS.

2 Tale decisione è unilaterale e non ha visto coinvolto in alcun modo le OOSS.

3 Lo smantellamento di sedi consolari non è previsto assolutamente da alcun provvedimento normativo.

4 Tale volontà della PA prevede chiusure nette di sedi proprio laddove risiede il maggior numero di connazionali.

5 La logica di tale determinazione dell'Amministrazione prescinde da criteri razionali quali la lotta agli sprechi, la densità della popolazione italiana residente, la distanza fra le sedi, gli interessi economico/commerciali , la presenza di sedi demaniali, le relazioni internazionali, ecc. , per applicare linee che fanno capo a meri "poli" geografici a prescindere dai gravissimi danni e pregiudizi per i dipendenti e le loro famiglie: la volontà della PA se attuata condurrà allo sradicamento dal posto di lavoro e dal territorio di centinaia di impiegati a contratto e al congelamento di 50 posti degli impiegati di ruolo.

6 Le chiusure preannunciate sono di entità ben più grave rispetto alle chiusure effettuate negli ultimi anni a seguito delle fasi di ristrutturazione ed, infatti, colpiscono sedi importanti, anche a livello di Consolati Generali, nonché interi Paesi esteri, prevedendo più chiusure contemporaneamente - ben 4 in Belgio e altrettante in Germania - . Vi sono poi Paesi, come la Svizzera, la Francia e il Regno Unito, già colpiti da chiusure recentissime, che dovranno subire questo ulteriore accanimento. Inoltre, la struttura ricevente il personale e la circoscrizione della sede soppressa, dista, in non pochi casi, migliaia di chilometri, come ad esempio in Australia, Stati Uniti e Sud Africa.

Questa OS in proprio e in ragione delle prerogative spettanti violate nonché a tutela di tutti i propri iscritti direttamente e/o indirettamente interessati dalla volontà della PA di cui sopra

FA PROPRIO E TUTELA

il profondo stato di sconforto e di disagio causato ai lavoratori dalla volontà della PA di soppressione e/o declassamento delle sedi di cui sopra con gravi ripercussioni per i dipendenti sui loro posti di lavoro , sull'ambiente socio familiare e sui servizi alla collettività

e, con la presente,

ha l'obiettivo della formale proclamazione dello stato di agitazione e della richiesta della procedura conciliativa al fine di:

- ottenere il riconoscimento e la tutela dei lavoratori per i danni derivanti da tale volontà della PA di soppressione delle sedi e degli evidenti pregiudizi agli stessi ed alle loro famiglie

- ottenere riconoscimento e la tutela dei diritti ed alle prerogative sindacali ingiustamente negate e conculcate con la volontà unilaterale della PA in elusione del ruolo del sindacato

ciò e/o al fine di promuovere la rimozione e/o modifica della volontà della PA in merito a tali soppressioni di sedi e declassamento delle stesse.

In caso di esito negativo del tentativo di conciliazione o di mancata convocazione, si preannuncia fin d'ora la proclamazione di azioni di sciopero del personale sopra indicato.

Con la presente si richiede, pertanto, l'esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata Legge.»

IL SEGRETARIO GENERALE Renato Plaja

Dal notiziario Confsal n. 77-2009:

« LA CONFSAL IN CONFINDUSTRIA

Si riporta, di seguito, il Comunicato Stampa diramato, oggi, dalla Segreteria Generale dopo l'incontro in Confindustria:

COMUNICATO STAMPA

RIFORMA CONTRATTI: CONFSAL FIRMA ACCORDO CON CONFINDUSTRIA PER IL PRIVATO IMPIEGO

Nigi: Sì a regole precise per i rinnovi contrattuali

Roma, 11 giugno. La Confsal, la maggiore confederazione dei sindacati autonomi dei lavoratori italiani, ha sottoscritto, oggi, in Confindustria, l'accordo del 15 aprile 2009 per l'attuazione dell'intesa sulla riforma degli assetti contrattuali per il privato impiego.

L'Intesa fa seguito all'accordo quadro generale sottoscritto a Palazzo Chigi il 22 gennaio e a quello siglato il 30 aprile con il ministro Brunetta per il pubblico impiego.

La durata del nuovo contratto è triennale sia per la parte normativa sia per quella economica. L'aumento salariale si misurerà sulla base dell'inflazione previsionale effettuata dall'ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica) incaricata di stimare ogni triennio l'IPCA (indice dei prezzi al consumo armonizzato, per l'Italia, in ambito europeo), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati.

Al termine dell'incontro con la Confindustria il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, ha dichiarato: "Si tratta di un buon accordo che supera quello del '93 e consente di allineare, specie con la contrattazione di secondo livello (aziendale e territoriale), i salari italiani alla media di quelli attualmente in vigore nei Paesi più avanzati dell'UE".

NOTIZIE DALLE FEDERAZIONI

CONFSAL VIGILI DEL FUOCO

Si riportano, di seguito, i Comunicati Stampa diramati dalla Segreteria Generale della Confsal-Vigili del Fuoco sulla proclamazione dello sciopero nazionale e la manifestazione a L'Aquila per il prossimo 30 giugno:

SCIOPERO VIGILI DEL FUOCO

GIANCARLO (CONFSAL VVF): 30 GIUGNO MANIFESTAZIONE NAZIONALE

A L'AQUILA.

"La Federazione Nazionale Confsal Vigili del Fuoco, sindacato maggioritario della Categoria sul piano nazionale, ha indetto lo sciopero nazionale della Categoria per il prossimo 30 giugno. In quella occasione si terrà anche una manifestazione nazionale a L'Aquila, con la partecipazione di tutti i colleghi d'Italia, per richiamare l'attenzione delle Istituzioni su un Corpo Nazionale ricordato solamente in occasione delle emergenze nazionali, ma dimenticato in sede legislativa da maggioranza ed opposizione." ha dichiarato Franco Giancarlo, Segretario Nazionale della Federazione Nazionale Confsal Vigili del Fuoco.

"La decisione di spostare la manifestazione a L'Aquila è maturata dopo il ritiro degli emendamenti in favore del Corpo presentati dal Governo e dalla convinzione della solidarietà che riceveremo da tutta la cittadinanza abruzzese colpita dal sisma a cui chiederemo di unirsi a noi. Gradiremmo anche che le massime Istituzioni politiche spesso presenti all'Aquila, in primis il Presidente del Consiglio, i Presidenti di Senato e Camera, si uniscano ai Vigili del Fuoco dimostrando, oltre che con le parole e le attestazioni di stima, la volontà concreta di dare una risposta ai Vigili del Fuoco per risolvere i gravi problemi di carenza d'organico, di mancanza di risorse economiche, di adeguamento di mezzi, attrezzature e dispositivi di protezione individuale, del pagamento delle competenze accessorie e straordinarie maturate da oltre 1 anno dai Vigili del Fuoco." Ha proseguito Giancarlo.

"I Vigili del Fuoco sono amati, stimati, coraggiosi, meritevoli e, soprattutto ricordati da tutti per le innumerevoli operazioni di salvataggio e per la sicurezza che compiono tutti i giorni, e il recente sisma in Abruzzo ne è chiara testimonianza, ma diventano "invisibili" e dimenticati repentinamente da tutti, specialmente dai politici, quando bisogna dare una risposta ai loro problemi", ha concluso Giancarlo.

Roma, 5 giugno 2009

Sciopero nazionale Confsal VV.F. del 30 giugno 2009 – modalità svolgimento.

Si fa seguito alla nota del 25 maggio 2009 per comunicare le modalità con le quali sarà effettuato lo sciopero della categoria di cui all'oggetto:

· il personale operativo che svolge l'attività in turni effettua lo sciopero dalle ore 10.00 alle ore 14.00;

· il restante personale, in servizio presso le sedi aeroportuali, a servizio giornaliero, tecnico amministrativo è esentato dalla protesta.

Per tutta la giornata saranno inoltre garantite le attività di soccorso tecnico urgente alla popolazione come previsto dal vigente accordo sui servizi minimi essenziali.

Si conferma infine, nella medesima giornata, la manifestazione nazionale a L'Aquila a sostegno della vertenza.

Il Segretario Generale, Prof. Marco Paolo Nigi