mercoledì, aprile 04, 2012

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 73/2012

POMPEI DOPO TANTA CONDIVISIONE, CONTINUA IL DEGRADO E I LAVORATORI RESTANO SENZA ALCUNA SICUREZZA

 

A distanza di circa due mesi dall'incontro dei rappresentanti sindacali, con la delegazione dell'Amministrazione, presieduta dal Segretario Generale Arch. Antonia Pasqua Recchia, al fine di portare elementi informativi inerenti la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei, limitatamente al sito di Pompei, purtroppo, a tutt'oggi non si è dato ancora seguito a quanto  discusso ed evidenziato come priorità per il ripristino e la piena funzionalità  di questo importante sito. L'incontro, per lo più incentrato sulle problematiche del sito di Pompei, alla luce della grave situazione di crisi organizzativa, dei problemi connessi alla tutela delle condizioni di lavoro e dell'avvio degli interventi previsti dalla legge speciale, è restato un breve passaggio esclusivamente per parlarne in quell'occasione, e tuttavia non ha esordito alcun riscontro immediato, dal momento che ancora una volta le OO.SS. unitamente ai lavoratori sono costrette a scendere in campo e manifestare tutto il loro disappunto.

Il Segretario Generale Arch. Recchia, in quell'ambito propose il programma degli interventi di messa in sicurezza del sito finanziati con i fondi strutturali, sottolineando l'importanza politica, per il futuro stesso del MIBAC, della riuscita del programma finanziato con i famosi 105 milioni, richiamando il comune senso di responsabilità verso una situazione sotto l'attenzione dell'opinione pubblica italiana e internazionale.

Considerato che la situazione di crisi organizzativa ha radici antiche e recenti, gli effetti della politica degli interventi straordinari con i Commissariamenti hanno contribuito ad aggravare le condizioni e la gestione del sito, tuttavia, non intervenendo sulle carenze gravi e strutturali di personale e risorse e sulla tutela delle condizioni di lavoro del personale, tutto questo ha determinato l'ulteriore ingestibilità del sito di Pompei. E "dulcis in fundo" con l'accorpamento tra Napoli e Pompei, tutt'ora in atto, quella che doveva essere la soluzione organizzativa, si è rilevata invece l'elemento aggravante che ha contribuito ancor di più a determinare le cause del cattivo funzionamento del sito.

Come si può ricordare durante l'incontro con i vertici ministeriali, fu ribadito la necessità di ripensare tale scelta ed orientarsi verso il ripristino della Soprintendenza speciale ed autonoma di Pompei.

All'uopo, si ritenne di fronteggiare la situazione programmando una riorganizzazione del sito, in un contesto nazionale e pertanto fu proposto che doveva essere, sia il Tavolo nazionale che quello locale, a trattare con l'Amministrazione le problematiche emerse e mantenere l'attenzione costante con un confronto aperto sui processi di riorganizzazione del lavoro e del conseguente impiego del personale, sui processi generali di messa in sicurezza del sito, sulla determinazione dei rischi ambientali ed sulla tempistica della messa in opera di misure atte a salvaguardare la qualità degli ambienti di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori.

In questo contesto si determinavano le premesse per un rafforzamento delle prerogative del tavolo di contrattazione locale anche in ambito nazionale, senza far venir meno l'informazione periodica sulle modalità di utilizzo dei fondi europei con riferimento alle loro ricadute sull'organizzazione del lavoro, rappresentando la necessità che venga adeguatamente valorizzato il personale interno nelle fasi di svolgimento dei progetti.

Infatti, come si ricorderà sull'annosa questione del diritto alla salute dei lavoratori di Pompei, fu richiesta una mappatura della presenza di materiali contenenti amianto presso i luoghi di lavoro e le aree adiacenti, in quanto è stato evidenziato che i materiali contenenti amianto sono molto diffusi negli scavi, nei locali prefabbricati, lastre piane per soffitti e pavimenti, lastre ondulate per coperture esterne. Tenuto conto che le fibre di tale materiale possono causare malattie patologiche, mettendo a rischio la salute dei lavoratori. Ad alcuni lavoratori sono state diagnosticate malattie derivanti dall'amianto, per cui è necessario, non solo un intervento di bonifica, ma anche notificare la presenza di tale materiale ai Dipartimenti di Prevenzione per la Salute.

Difatti, la riunione servì anche a focalizzare la complessa situazione del sito e la necessità di interventi urgenti ai fini del ripristino delle condizioni di sicurezza in relazione ai rischi da esposizione alle sostanze insalubri ed in riferimento alla riallocazione dei lavoratori in locali idonei.

Sul versante della sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, l'Amministrazione rappresentata dal Soprintendente, si impegnava a garantire le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro attraverso: la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza; la programmazione della prevenzione e tutti gli interventi necessari per annullare i rischi e/o ridurli.

Altresì, in sede di riunione, fu posta anche la problematica delle relazioni sindacali e l'organizzazione del lavoro e dei servizi, le rappresentanze sindacali esortarono l'Amministrazione ad un immediato intervento affinché venisse ripristinato il rispetto della normativa vigente, da parte del Soprintendente, in merito alle relazioni sindacali, ispirate ai principi di responsabilità, correttezza e trasparenza dei comportamenti. Inoltre durante l'incontro abbiamo sollecitato una Contrattazione integrativa locale sull'organizzazione del lavoro e degli uffici, nel rispetto delle professionalità e dei ruoli.

Per quanto concerne il progetto Pompei, le OO.SS. avevano chiesto di essere informati in merito ai criteri d'intervento di manutenzione e restauro che dovevano essere effettuati utilizzando i 105 milioni di euro dei fondi europei. Infatti, tali fondi dovevano essere gestiti dal Soprintendente per la tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale, senza alcuna emergenza e/o commissariamento.

Il Segretario Generale e il Direttore Generale OAGIP, condivisero le priorità e contestualmente si impegnarono a garantire la salute dei lavoratori, con interventi di bonifica dei materiali contenenti amianto e ripristinare le giuste e corrette relazioni sindacali nel rispetto della normativa vigente e ad attivare tutte le misure necessarie per ridurre e/o annullare i rischi e garantire la sicurezza, nei luoghi di lavoro, con l'assicurazione che entro il mese di aprile c.a. sarà istituito un sito web, aperto a tutti i lavoratori, dove saranno pubblicati i diversi interventi su Pompei.

Peccato, che dopo tanta discussione la situazione non ha avuto alcuna evoluzione, e per questo sono state programmate assemblee unitarie in questi giorni, con l'intento di portare a conoscenza l'opinione pubblica e pretendere il rispetto di quanto concordato con i vertici ministeriali, affinché Pompei non possa solo sopravvivere, ma soprattutto ridargli lo splendore e l'importanza che merita non solo in Italia, ma a livello mondiale.

Giuseppe Urbino