lunedì, febbraio 15, 2010

comunicato stampa del 25/02/2010

REINTEGRATO IL SOPRINTENDENTE MARIO PAGANO

IL GIUDICE HA DISPOSTO CHE VENGA RESTITUITO A UN RUOLO DIRIGENZIALE

A seguito di svariate denunce e dopo una lunga battaglia del Coordinamento Nazionale della CONF.SAL – UNSA, che ha visto prendere posizioni sindacali con altrettanta tenacia contro ingiusti provvedimenti di trasferimento e successivo demansionamento, sfociato poi nel licenziamento del Soprintendente archeologo Mario Pagano, è stato ottenuto un grande successo, sul piano politico – sindacale e legale, attraverso il patrocinio dell' Avvocato Katiuscia Verlingieri con il reintegro nei ruoli del MiBAC del Soprintendente stesso.

Il Soprintendente Pagano, afferma il Segretario Nazionale Dott. Giuseppe Urbino, era stato sollevato dal suo incarico di responsabile per i Beni Archeologici dell' area di Caserta e Benevento nel giugno 2009 da Pio Baldi, allora Direttore regionale della Campania.

L'archeologo Pagano aveva sempre contestato le ragioni del Direttore Regionale che, a suo dire, aveva creato una situazione fortemente nociva degli interessi pubblici coinvolti.

Il ripristino nel ruolo, sottolineano Urbino ed i difensori Verlingieri e Maddalena, è stato stabilito dal giudice del Lavoro del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha poi condannato l'Amministrazione al pagamento delle spese processuali e disposto che al soprintendente

Non sappiamo ancora quale sarà la sede a cui verrà destinato Mario Pagano, prosegue Giuseppe Urbino, poiché la Soprintendenza archeologica di Caserta e Benevento è stata accorpata a quella di Salerno e Avellino mentre quella di Napoli e Pompei ha un suo Soprintendente.

Tutto dovrebbe comunque concludersi entro qualche mese anche in virtù dei posti che si renderanno disponibili a seguito dei pensionamenti dei dirigenti.

E' stata così sventata un' operazione poco chiara che mirava ad estromettere dall'Amministrazione un dirigente serio, onesto e professionalmente preparato per lasciare libero il posto per qualche accolito più vicino ai centri di potere.

Sarà sempre nostra cura, conclude Urbino, denunciare tali soprusi e combatterli con gli strumenti sindacali e legali necessari.

venerdì, febbraio 12, 2010

BOLLETTINO SINDACALE N. 10 DEL 12 FEBBRAIO 2010

COMUNICATO STAMPA

CONFSAL-UNSA CONTRARIA AI TAGLI DEL PERSONALE

Il Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, si dichiara «fortemente preoccupato circa l'emendamento 2.3 approvato dalla Commissione Affari Costituzionali al Disegno di Legge n.1955, relativo all'ulteriore riduzione del personale dirigenziale e non dirigenziale che si aggiunge a quanto già previsto dalla Legge n. 133-2008».

Il DDL n. 1955, relativo alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe n. 194-09, è stato discusso dalla 1^ Commissione Affari Costituzionali del Senato. Nella seduta di ieri, 8.02.2010, la Commissione ha concluso l'esame degli emendamenti, tra cui la versione finale e modificata dell'emendamento n. 2.3 che prevede i tagli agli organici delle PA sia per il personale dirigenziale che non dirigenziale. Il testo degli emendamenti approvati sarà consegnato ora all'Assemblea per la discussione in Aula.

«Appare inopportuno e sbagliato» prosegue Battaglia «decidere di ridurre ancora la dotazione organica del personale delle Amministrazioni Pubbliche proprio nella fase iniziale della Riforma del processo lavorativo del settore pubblico. Una PA con mezzi e risorse insufficienti sarà strutturalmente impossibilitata a fornire quel complesso di beni e servizi cui è preposta. Politiche non incentrate sul personale sono destinate ad essere ostacolo al processo di reale rinnovamento della Pubblica Amministrazione.»

«La Federazione Confsal-Unsa, ribadisce che da sempre è stata favorevole all'ammodernamento della PA su criteri meritocratici, ma afferma con forza che l'efficienza della PA è direttamente proporzionale alla capacità e alla volontà della parte pubblica di investire sul personale.»

«Ci auguriamo» conclude Battaglia «che il Parlamento recepisca queste osservazioni considerando che gli ipotizzati risparmi, derivati da una riduzione dell'organico, saranno di gran lunga superati dalle spese sostenute per l'affidamento a ditte private del processo lavorativo volto all'erogazione dei beni e servizi a cui la PA, per scarsità di risorse, non sarà in grado di assolvere.»"

Si trasmette il allegato il testo definitivo dell'emendamento n.2.3 al DDL n. 1955 così come approvato dalla 1 Commissione Affari Costituzionali del Senato nella riunione di ieri 8.02.2010.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 14/10

VERIFICA EFFETTI ATTI NORMATIVI

Finalmente, dopo diversi decenni di attesa sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2010, è stato pubblicato il DPCM n. 24 sulla "Disciplina attuativa della verifica dell'impatto della regolazione – VIR ", prevista dalla legge 246/2005 in materia di semplificazione e riassetto normativo.

Nell'ordinamento americano queste verifiche esistono da diversi decenni.

La VIR consiste nella valutazione, anche periodica, del raggiungimento delle finalità e nella stima dei costi e degli effetti prodotti da atti normativi sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull'organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

E' auspicabile che questo processo di verifica sarà oggettivamente efficace e reale per bandire dall'ordinamento dello Stato tante norme emanate e dimostratesi nel tempo inefficaci, inutili, inapplicabili e, talvolta, controproducenti, come è avvenuto, ad esempio, in materia tributaria per alcuni provvedimenti che hanno prodotto un gettito erariale inferiore ai costi sostenuti per l'esazione.

Questa richiesta era stata rappresentata nel passato dalla nostra organizzazione sindacale, quale dovuta risposta ai ripetuti suggerimenti sollecitati dai colleghi addetti sul piano operativo negli uffici centrali e territoriali della pubblica amministrazione.

LA STORIA CHE I SALARI CRESCONO PIU' DELL'INFLAZIONE

I dati Istat rilavano che i salari nel 2009 sono cresciuti del 3%, mentre l'inflazione si è attestata sullo 0,8%.

Il divario è più apparente che reale infatti nel 2009 sono stati definiti molti CCNL, in sofferenza nel 2008, che hanno determinato un considerevole afflusso di arretrati che ha alzato fittiziamente l'indice di cassa del salario che spalmato, invece, sugli anni di riferimento sarebbe stato più ridotto e più reale.

Nel 2009 si sono chiusi molti contratti di lavoro perché si è allentato il conflitto con la parte datoriale per l'iniziativa assunta da alcune importanti organizzazioni sindacali, come Cisl-Uil e Confsal, di non attuare manifestazioni di sciopero che hanno concorso all'aumento della massa retributiva per la riduzione delle ritenute di sciopero.

L'inflazione dello 0,8% calcolata per l'anno 2009 discende da un paniere che non rispecchia il reale aumento del costo della vita, tant'è vero che è stato recentemente modificato per le distorsioni che comporta a carico della reale perdita del potere di acquisto dei salari, in generale per i lavoratori e pensionati.

RAPPORTO DI LAVORO – DISCIPLINA PARITARIA FRA UOMINI E DONNE

Il Decreto legislativo n. 5/2010 pubblicato sulla G.U., attuativo delle Direttiva Comunitaria n. 54 del 2006 (!), disciplina in modo più paritario il rapporto di lavoro in Italia fra uomini e donne.

Le innovazioni introdotte sono diverse e riguardano la pensione di vecchiaia, la retribuzione, l'ammenda e l'arresto per le disparità di trattamento, le sanzioni amministrative per l'inosservanza delle norme, la disciplina delle adozioni internazionali, la competenza dei CCNL in materia di disciplina delle discriminazioni sessuali, l'aggiornamento professionale, ecc.

NESSUN RISARCIMENTO AL DIPENDENTE PUBBLICO CHE CADE PER LE SCALE QUANDO L'ASCENSORE È ROTTO

Consiglio di Stato, Sentenza 5 Febbraio 2010.

Non ha diritto ad essere risarcito per i danni riportati in seguito ad una caduta il dipendente pubblico che ha preso le scale, nonostante lo abbia fatto per motivi di servizio, perché l'ascensore non funziona.

Infatti, il ristoro è previsto soltanto nel caso in cui l'impiegato riesca a dimostrare che le scale erano rischiose.

Lo ha sancito il Consiglio di Stato che, con la sentenza citata in epigrafe ha respinto il ricorso di un impiegato che aveva preso le scale per andare in archivio (l'ascensore era rotto) ed era rovinosamente caduto facendosi male.

Il Consiglio di Stato ha applicato un principio generale nella decisione ma poi ha negato il risarcimento perché, ha motivato, il dipendente avrebbe dovuto usare un normale buon senso per percorrere le scale che non erano pericolose.

"L'indennizzabilità dell'infortunio – si legge nelle motivazioni - subito dall'assicurato sussiste anche nell'ipotesi di rischio improprio, non intrinsecamente connesso, cioè, allo svolgimento delle mansioni tipiche del lavoro volto dal dipendente, ma insito in un'attività prodromica e strumentale allo svolgimento delle suddette mansioni e, comunque, ricollegabile al soddisfacimento di esigenze lavorative, rimanendo irrilevante l'eventuale carattere meramente occasionale di detto rischio, dal momento che va ritenuto estraneo alla nozione legislativa di occasione di lavoro il carattere di normalità o tipicità del rischio protetto".

Per questo l'occasione di lavoro è configurabile anche nel caso di incidente occorso durante "la deambulazione" all'interno del luogo di lavoro.

Nonostante questo, spiegano i giudici, è necessario che la caduta "sia in collegamento con situazioni rinvenibili nell'ambiente di lavoro" come è per esempio quando l'infortunio si sia verificato a causa della "pavimentazione insidiosa dei locali" che il dipendente è costretto a percorrere per "l'espletamento della sua attività professionale". Ma nel caso sottoposto all'esame del Consiglio di Stato questo non si è verificato. "Come invero correttamente ritenuto dal primo giudice, il ricorrente non dimostra, né allega, che le scale ove si verificò l'infortunio fossero in condizioni tali da rendere insicuro il transito delle persone, circostanza che d'altronde non può certamente essere desunta in modo automatico, come invece implicitamente sostenuto dal ricorrente, dall'assenza di dispositivi antisdrucciolo".

In assenza di particolari fonti di pericolo (gradini consunti, resi scivolosi dall'uso o dalla presenza di particolari sostanze, presenza eccezionale di ostacoli, ecc. ), deve ritenersi sufficiente un livello assolutamente minimo di attenzione per evitare ogni tipo di lesione, sicché va esclusa la dipendenza dell'infortunio da un rischio specifico, pure inteso in senso esteso, come sopra illustrato.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 15/10

DECRETO MILLEPROROGHE: TAGLI E RAPPRESENTATIVITA'

Il D.D.L. n. 1955 volto alla conversione in legge del Decreto legge "Milleproroghe" n. 194-2009, ha completato il suo iter presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove è stato approvato un maxi-emendamento in sostituzione degli emendamenti presentati e discussi, e che andrà a costituire il testo della Legge di conversione.

Sull'atto il Governo ha posto la questione di fiducia.

Due le questioni che spiccano nel testo approvato dalla Commissione:

1. quanto previsto in ordine ai tagli delle dotazioni organiche delle Pubbliche Amministrazioni, con rare eccezioni (quali, tra le altre, le forze di polizia e il personale amministrativo dell'Organizzazione Giudiziaria). Vengono previsti ulteriori tagli agli organici (oltre quanto già previsto dal D.L. 112-08) pari al 10% degli uffici dirigenziali, così come è prevista una rideterminazione della forza organica del personale non dirigenziale in modo da ottenere una riduzione del 10% della spesa complessiva relativa a detto personale.

2. il riferimento alla rappresentatività delle confederazioni e delle organizzazioni sindacali relativa al biennio 2008-2009, quale condizione necessaria e sufficiente per la partecipazione alle trattative per i rinnovi contrattuali del triennio 2010-2012. La questione della definizione di quali sarebbero dovute essere le OO.SS. rappresentative da convocare per l'inizio delle trattative, se non risolta attraverso tale soluzione tecnica e "politica", avrebbe sicuramente provocato notevoli ritardi all'avvio dei negoziati, poiché, una volta definiti i nuovi comparti di contrattazione, sarebbe stato necessario un ampio lavoro di aggregazione dei dati della rappresentatività delle OO.SS. oggi operanti su più comparti, per verificarne l'effettiva rappresentatività (data dalla media tra dato associativo e dato elettorale delle RSU) nei comparti di prossima costituzione.

In allegato si trasmette il maxi-emendamento in oggetto.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 16/10

LETTERA AL MINISTRO RENATO BRUNETTA

Si riporta qui di seguito la nota n. 135-10 di questa Federazione indirizzata al Ministro Renato Brunetta in data odierna.

Prot. 135 Roma, lì 11/02/10

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione,

On. Renato Brunetta

e, p.c. Al Segretario Generale della Confsal

Prof. Marco Paolo Nigi

Oggetto: RIDUZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Egregio Ministro,

con attenzione e crescente preoccupazione abbiamo seguito i lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato sul D.D.L. n. 1955 volto alla conversione in Legge del D.L. 194-2009 e fin da subito abbiamo espresso la netta contrarietà all'emendamento che prevede un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche sia per il personale dirigente che per il personale non dirigente. Abbiamo da sempre creduto in una Pubblica Amministrazione che non sia il ricettacolo di nepotismi ma che sia un efficiente erogatore di servizi indispensabili per la crescita del sistema Paese. Per questo abbiamo ritenuto utile il disegno di ammodernamento della P.A. da Lei voluto fortemente volto ad aumentarne la produttività e la qualità. Coerentemente a questa impostazione, mal valutiamo i contenuti del maxi-emendamento approvato in Commissione circa la riduzione dell'organico delle PA. Una Pubblica Amministrazione efficiente è possibile solo a condizione che la si doti di sufficienti mezzi e di sufficienti risorse. È infatti evidente in modo lampante lo stato di grande sofferenza del lavoro pubblico, dovuto non solo alla necessità di una effettiva gestione manageriale dello stesso (il che implica una preparazione appropriata della classe dirigenziale e la sua capacità di dare un impulso per una rideterminazione del processo produttivo), ma anche e soprattutto per il carico di lavoro che nella maggior parte dei casi è sproporzionato rispetto alle dotazioni organiche già oggi presenti. L'efficienza e la produttività si realizzano solo se si raggiunge una massa critica di risorse da accompagnare alla costituzione di un assetto produttivo "ottimo". La politica dei tagli alle risorse umane, riteniamo, noi con tutti i lavoratori, non va purtroppo in questa direzione.

Chiediamo pertanto alla S.V. un immediato intervento al fine di eliminare l'ulteriore taglio delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale ed evitare in tal modo, in tante Amministrazioni, delle ricadute negative sulla funzionalità degli uffici.

Distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE Massimo Battaglia


mercoledì, febbraio 03, 2010

BOLLETTINO SINDACALE N. 9 DEL 3 FEBBRAIO 2010

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 11/10

Si riporta il comunicato stampa della Federazione Confsal-Unsa della data odierna:

 

COMUNICATO STAMPA

NO AGLI ENNESIMI

TAGLI DEL PERSONALE

 

Il Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, esprime «dissenso e preoccupazione all'ipotesi di un'ennesima riduzione del personale del pubblico impiego.»

I tagli al personale, nella misura non inferiore al 10% per i dirigenti non generali e sempre di una misura non inferiore al 10% per il personale non dirigente delle pubbliche amministrazioni, sono contemplati in un emendamento (il 2.3) presentato dal senatore Malan al disegno di legge n. 1955, volto alla conversione in Legge del DL n. 194-2009.

«La strada che si profila si dimostra però sbagliata da ogni prospettiva la si osservi» prosegue Battaglia. «Già il DL n. 112-08, infatti, ha previsto tagli al personale in misura considerevole. Continuare con questa selvaggia riduzione dell'organico comporterà un ulteriore difficoltà per la Pubblica Amministrazione a svolgere il proprio ruolo di erogatore di servizi, proprio nel momento in cui –tra l'altro- si sta avviando un profondo sistema di rinnovamento basato sul merito e sulla premialità. Si rischia così di ingenerare un cortocircuito interno con il contrasto stridente tra gli alti obiettivi posti e le poche risorse disponibili, e ciò rischia di sottrarre alla Pubblica Amministrazione proprio quelle risorse umane necessarie a rendere efficace un suo miglioramento strutturale.»

«Come Federazione Confsal-Unsa» conclude Battaglia «ci auguriamo un ripensamento generale della materia delle dotazioni organiche, auspicando che il miglioramento dell'efficienza della PA passi dall'ottimizzazione dei processi lavorativi interni, rifuggendo da facili tagli del personale che porteranno a necessarie e costose esternalizzazioni dei servizi».

 

f.to IL SEGRETARIO GENERALE

Massimo Battaglia

 

 

CIRCOLARI MINISTERIALI 2010

 

Si comunica che sul nostro sito www.unsabeniculturali.it sono state pubblicate le ultime circolari ministeriali, per visionarle basta cliccare sui seguenti link

 

 

DIREZIONE GENERALE PER L'ORGANIZZAZIONE, GLI AFFARI GENERALI, L'INNOVAZIONE, IL BILANCIO ED IL PERSONALE

 

 

Circolare Ministeriale 30/2010: PROCESSI DI RIQUALIFICAZIONE DALL'AREA B ALLA POSIZIONE ECONOMICA C 1 – CHIARIMENTI

 

Circolare Ministeriale 31/2010: RETTIFICA DELLA CIRCOLARE N. 4 DEL 13/01/ 2010

 

Circolare Ministeriale 32/2010: RILEVAZIONE VISITATORI E INTROITI DI MUSEI MONUMENTI E AREE ARCHEOLOGICHE STATALI - EVENTO SPECIALE: "SAN VALENTINO" - 13-14 FEBBRAIO 2010.

 

Circolare Ministeriale 33/2010: EROGAZIONI LIBERALI AI SENSI DELL'ART. 15 LETT. H), DEL D.P.R. N. 917/1986 T.U.I.R. -RICHIESTA DATI RELATIVI ALL'ANNO 2009

 

Circolare Ministeriale 34/2010: APPLICAZIONE ART. 13 DEL C.C.I.M.

 

Circolare Ministeriale 35/2010 RETTIFICA CIRCOLARE N. 26/2010. ATTUAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI DI CUI ALL'ACCORDO 30 LUGLIO 2009 SOTTOSCRITTO TRA AMMINISTRAZIONE E LE OO.SS. PROCEDURE DI RIQUALIFICAZIONE ALL'INTERNO DELL'EX AREA C PER "FUNZIONARIO DIAGNOSTA" E PER "FUNZIONARIO PER LE

 

Circolare Ministeriale 36/2010 + Allegati 1 + Allegati 2: LEGGE 3 MAGGIO 2004, N. 112 - OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DELLE SPESE PUBBLICITARIE SOSTENUTE DALLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO E DAGLI ENTI PUBBLICI. APPLICAZIONE DELL'ART. 41 DEL DLGS. N. 177 DEL 31 LUGLIO 2005. COMUNICAZIONE DATI ANNO 2009.

 

 

 

DIREZIONE GENERALE PER LA VALORIZZAZIONE

DEL PATRIMONIO CULTURALE

 

 

Circolare Ministeriale n. 8 /2010: XVII SALONE DELL'ARTE DEL RESTAURO E DELLA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI. FERRARA, 24-27 MARZO 2010

 

Circolare Ministeriale n. 9/2010: CIRCOLARE - SETTIMANA DELLA CULTURA 2010, XII EDIZIONE 16-25APRILE 2010

 

PENSIONI:DAL 01 GENNAIO 2010 PER CHI SI APRE LA FINESTRA

PENSIONI:DAL 01 GENNAIO 2010  PER CHI SI APRE LA FINESTRA

 

Vediamo cosa succede nel passaggio tra il 31 dicembre 2009 e il 1 gennaio 2010 nel settore delle pensioni. Ci sono due elementi di novità: riguardano le finestre di uscita e l'età delle donne.

Finestre: iniziamo dalla pensione di vecchiaia e di quella di anzianità con 40 anni di contributi. Possono avere la pensione dal 01 gennaio 2010 i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti di legge entro settembre 2009, se dipendenti e giugno 2009, se autonomi.

Se però non si hanno i 40 anni di contributi il discorso è diverso la pensione di anzianità si può avere dal mese di gennaio a condizione che il lavoratore dipendente abbia raggiunto entro giugno 2009 quota 95= 35 anni di contributi + 60 anni di età, oppure 36 di contributi e 59 anni di età.

Se si tratta di lavoratori autonomi i requisiti devono essere stati raggiunti entro dicembre 2008 e si sale un gradino, a quota 96 = 35 anni di contributi + 61 anni di età, oppure 36 di contributi e 60 di età.

Età di pensione delle donne: se si tratta di chiedere la pensione di anzianità l'età delle donne è identica a quella degli uomini, è quella di sempre, senza alcun cambiamento.

La novità, veramente molto incisa, riguarda la pensione di vecchiaia delle lavoratrici statali e del pubblico impiego.

Da gennaio c'è una divaricazione tra settore pubblico e settore privato. Mentre infatti le lavoratrici del e settore privato, siano dipendenti o autonome, posso continuare ad andare in pensione con 60° anni di età, per quelle del pubblico impiego sono richiesti 61.E questo gradino in più vale solo per il biennio 2010-2011, perché dal 2012 l'età minima salirà a 62 anni e così di biennio e biennio per arrivare a 65 anni nel 2018. Senza dimenticare che dal 2015 l'età, stavolta di tutti i lavoratori salirà in base al prolungamento della speranza di vita e in ogni caso per un periodo non superiore a tre mesi.

In sintesi si dovrà andare in pensione sempre più tardi e si perderà di più rispetto ai contributi versati.

Riportiamo di seguito i nuovi coefficienti confrontati con i vecchi

 

Anni

Coefficienti 2009

Coefficienti 2010

Differenza

57

4,720 %

4,419 %

-6,38 %

58

4,860 %

4,538 %

-6,63 %

59

5,006 %

4,664 %

-6,83 %

60

5,163 %

4,798 %

-7,07 %

61

5,334 %

4,940 %

-7,39 %

62

5,514 %

5,093 %

-7,64 %

63

5,706 %

5,257 %

-7,87 %

64

5,911 %

5,432 %

-8,10 %

65

6,136 %

5,620 %

-8,41 %

 

 

 

CHIUSI AL PUBBLICO LA PINACOTECA DI BRERA, IL CENACOLO VINCIANO, LA BIBLIOTECA BRAIDENSE E NUMEROSI SERVIZI AL PUBBLICO DELL'ARCHIVIO DI STATO E DEGLI UFFICI DELLE SOPRINTENDENZE DI MILANO, DALLE H. 12.30 ALLE H. 14.30.

CONFSAL UNSA BENI CULTURALI CGIL  CISL UIL  RDB 

CHIUSI AL PUBBLICO LA PINACOTECA DI BRERA, IL CENACOLO VINCIANO, LA BIBLIOTECA BRAIDENSE E NUMEROSI SERVIZI AL PUBBLICO DELL'ARCHIVIO DI STATO E DEGLI UFFICI DELLE SOPRINTENDENZE DI MILANO, DALLE H. 12.30 ALLE H. 14.30.

 

Mercoledì 27 gennaio 2010: gli importanti Istituti dei Beni Culturali sono rimasti chiusi al pubblico per l'assemblea dei lavoratori di Brera, del Cenacolo, dell'Archivio di Stato, della Biblioteca Braidense e delle Soprintendenze di Milano: Beni Artistici, Beni Architettonici, Beni Archeologici, Archivistica e Direzione Regionale Lombardia, che si è svolta nella Sala Passione della Pinacoteca di Brera.

L'assemblea ha poi dato vita al presidio di protesta, che si svolto davanti all'ingresso principale del complesso monumentale, in via Brera 28.

L'iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 200 lavoratori che con slogan, cartelli e volantini hanno protestato contro la grave decisione, assunta dal Governo, con una disposizione di protezione civile, di Commissariare la Pinacoteca di Brera, dopo i commissariamenti di Pompei, delle aree archeologiche di Roma e Ostia e degli Uffizi di Firenze.

Queste operazioni vanno nella direzione di procedere allo smantellamento delle Soprintendenze e di delegittimare l'opera dei Funzionari e di tutto il personale M.I.B.A.C., in favore di logiche che tendono a superare, attraverso provvedimenti d'urgenza, le regole e le norme previste in tema di tutela e di lavori pubblici. Infatti appare del tutto immotivato il ricorso alle procedure di "protezione civile", poiché, sino ad oggi, gli organismi deputati alla tutela e alla stessa protezione civile non hanno mai rilevato situazioni di pericolo e/o di degrado per arrivare ad un siffatto provvedimento d'urgenza.

Le Organizzazioni Sindacali sono fortemente contrarie alla scelta di un commissario per Brera, giustificata con la necessità di snellire e coordinare procedure di spesa per i lavori di ristrutturazione; infatti, gli oltre 50 milioni di euro, necessari al completamento del restauro, ad oggi non ci sono.

Gli organismi consultivi nazionali di carattere scientifico del Ministero per i Beni Culturali, quali il Consiglio Superiore, che lo scorso 18 gennaio ha dibattuto lungamente del piano di rilancio di Brera ed il Comitato tecnico scientifico hanno deliberato su 3 questioni importanti quali:

1. Per la Pinacoteca di Brera è necessario formulare un progetto culturale complessivo, adeguatamente motivato in termini storici e critici, tale da poter orientare le scelte museografiche e progettuali che tenga conto di tutte le istituzioni culturali ospitate nel complesso architettonico. quali la Biblioteca Braidense, l'orto Botanico, Osservatorio Astronomico, Accademia di scienze e lettere, l'Accademia di Belle Arti.

2. Per la Pinacoteca il progetto museologico deve prevedere per le collezioni dell'800 un itinerario tra le raccolte storiche, dai dipinti ai gessi al fine di ricomporre l'unità fisica e intellettuale, spezzata e smarrita al momento della separazione della Pinacoteca dall'Accademia.

3. Per l'Accademia di Belle Arti è urgente completare l'identificazione, l'ordinamento e la pre-catalogazione dei materiali evitando soluzioni non scientificamente garantite.

La Soprintendente Sandrina Bandera presente alla riunione del Consiglio Superiore unitamente al Presidente dell'Accademia Mazzotta e al Presidente degli amici di Brera Aldo Bassetti, a precisa domanda ha dichiarato che non esiste un progetto per la grande Brera. ma esiste uno studio dell'arch Mario Bellini, che rappresenta delle linee guida, mentre il progetto vero e proprio dovrà essere realizzato entro 400 giorni. Confsal Beni Culturali CGIL  CISL UIL  RDB  Rispetto all'ipotesi di trasferimento dell'Accademia nella caserma di via Mascheroni allo stesso modo

il Presidente Mazzotta ha dichiarato che non esiste alcun progetto, poiché l'immobile è ancora del demanio militare. Pertanto le dichiarazioni di Resca circa la possibilità di presentare un piano di azione per Brera entro 60 giorni dovranno tener conto anche di questa realtà così come dovrà dire quali sono le risorse su cui pensa di poter contare visto che nel Mibac non vi sono 56 milioni di euro per una simile iniziativa. L'urgenza del Ministero    e naturalmente del governo  -  è davvero tutta politica e non certo la necessità di effettuare operazioni di "protezione civile" o di messa in sicurezza. L'obiettivo è: poter assegnare e consegnare a terzi tutte le risorse finanziarie disponibili, entro la fine di questa legislatura, disapplicando ogni norma prevista dal Codice dei Beni Culturali e dalla normativa in materia di appalti pubblici. In particolare, con riferimento alle recenti dichiarazioni del Ministro Bondi, relativamente alla nascita di una Fondazione che gestisca il rilancio della Pinacoteca di Brera, si ritiene che fondamentale per il rilancio della struttura sia la necessità di puntare su spazi alternativi e disponibili nell'immediato, come, ad esempio, le sale di Palazzo Citterio, utilizzabili già ora con moderati costi di intervento, in luogo di interventi gravosi ed incerti per costi e tempi di realizzazione; di contro, si cerca di proporre innovative formule di gestione, che nessuna garanzia di continuità di intervento, allo stato attuale delle esperienze, garantiscono. La chiusura degli istituti ha determinato notevoli disagi, ed, alla riapertura, la formazione di lunghe code. Ricordiamo che, nel caso del Cenacolo, gli ingressi sono regolati dalla prenotazione obbligatoria, pertanto, nella maggior parte dei casi, a coloro che avevano la prenotazione nelle fasce orarie tra le h.12 e le h.15, non è stato garantito l'accesso in fasce orarie alternative. L'assemblea dei lavoratori dei beni culturali ha deciso la prosecuzione della vertenza attraverso: l'indizione dello sciopero, dando mandato alle Organizzazioni sindacali di attivare le procedure, presso la Prefettura,  preliminari alla definizione della data; l'indizione di un'assemblea cittadina, da organizzare nei prossimi giorni, aperta agli studenti e ai docenti dell'Accademia di Belle Arti, agli utenti dei servizi e a tutto il personale che presta la propria attività all'interno delle sedi del Ministero Beni Culturali di Milano; di attivare una serie di iniziative: conferenze stampa, presidi, volantinaggi, e ogni altra forma di lotta che si riterrà utile a dare visibilità alla vertenza;

Al termine dell'assemblea la Soprintendente di Brera ha comunicato la disponibilità del Dott. Resca ad un incontro, lunedì 15 febbraio; nei prossimi giorni verificheremo se questa disponibilità è reale.