venerdì, febbraio 12, 2010

BOLLETTINO SINDACALE N. 10 DEL 12 FEBBRAIO 2010

COMUNICATO STAMPA

CONFSAL-UNSA CONTRARIA AI TAGLI DEL PERSONALE

Il Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, si dichiara «fortemente preoccupato circa l'emendamento 2.3 approvato dalla Commissione Affari Costituzionali al Disegno di Legge n.1955, relativo all'ulteriore riduzione del personale dirigenziale e non dirigenziale che si aggiunge a quanto già previsto dalla Legge n. 133-2008».

Il DDL n. 1955, relativo alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe n. 194-09, è stato discusso dalla 1^ Commissione Affari Costituzionali del Senato. Nella seduta di ieri, 8.02.2010, la Commissione ha concluso l'esame degli emendamenti, tra cui la versione finale e modificata dell'emendamento n. 2.3 che prevede i tagli agli organici delle PA sia per il personale dirigenziale che non dirigenziale. Il testo degli emendamenti approvati sarà consegnato ora all'Assemblea per la discussione in Aula.

«Appare inopportuno e sbagliato» prosegue Battaglia «decidere di ridurre ancora la dotazione organica del personale delle Amministrazioni Pubbliche proprio nella fase iniziale della Riforma del processo lavorativo del settore pubblico. Una PA con mezzi e risorse insufficienti sarà strutturalmente impossibilitata a fornire quel complesso di beni e servizi cui è preposta. Politiche non incentrate sul personale sono destinate ad essere ostacolo al processo di reale rinnovamento della Pubblica Amministrazione.»

«La Federazione Confsal-Unsa, ribadisce che da sempre è stata favorevole all'ammodernamento della PA su criteri meritocratici, ma afferma con forza che l'efficienza della PA è direttamente proporzionale alla capacità e alla volontà della parte pubblica di investire sul personale.»

«Ci auguriamo» conclude Battaglia «che il Parlamento recepisca queste osservazioni considerando che gli ipotizzati risparmi, derivati da una riduzione dell'organico, saranno di gran lunga superati dalle spese sostenute per l'affidamento a ditte private del processo lavorativo volto all'erogazione dei beni e servizi a cui la PA, per scarsità di risorse, non sarà in grado di assolvere.»"

Si trasmette il allegato il testo definitivo dell'emendamento n.2.3 al DDL n. 1955 così come approvato dalla 1 Commissione Affari Costituzionali del Senato nella riunione di ieri 8.02.2010.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 14/10

VERIFICA EFFETTI ATTI NORMATIVI

Finalmente, dopo diversi decenni di attesa sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2010, è stato pubblicato il DPCM n. 24 sulla "Disciplina attuativa della verifica dell'impatto della regolazione – VIR ", prevista dalla legge 246/2005 in materia di semplificazione e riassetto normativo.

Nell'ordinamento americano queste verifiche esistono da diversi decenni.

La VIR consiste nella valutazione, anche periodica, del raggiungimento delle finalità e nella stima dei costi e degli effetti prodotti da atti normativi sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull'organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

E' auspicabile che questo processo di verifica sarà oggettivamente efficace e reale per bandire dall'ordinamento dello Stato tante norme emanate e dimostratesi nel tempo inefficaci, inutili, inapplicabili e, talvolta, controproducenti, come è avvenuto, ad esempio, in materia tributaria per alcuni provvedimenti che hanno prodotto un gettito erariale inferiore ai costi sostenuti per l'esazione.

Questa richiesta era stata rappresentata nel passato dalla nostra organizzazione sindacale, quale dovuta risposta ai ripetuti suggerimenti sollecitati dai colleghi addetti sul piano operativo negli uffici centrali e territoriali della pubblica amministrazione.

LA STORIA CHE I SALARI CRESCONO PIU' DELL'INFLAZIONE

I dati Istat rilavano che i salari nel 2009 sono cresciuti del 3%, mentre l'inflazione si è attestata sullo 0,8%.

Il divario è più apparente che reale infatti nel 2009 sono stati definiti molti CCNL, in sofferenza nel 2008, che hanno determinato un considerevole afflusso di arretrati che ha alzato fittiziamente l'indice di cassa del salario che spalmato, invece, sugli anni di riferimento sarebbe stato più ridotto e più reale.

Nel 2009 si sono chiusi molti contratti di lavoro perché si è allentato il conflitto con la parte datoriale per l'iniziativa assunta da alcune importanti organizzazioni sindacali, come Cisl-Uil e Confsal, di non attuare manifestazioni di sciopero che hanno concorso all'aumento della massa retributiva per la riduzione delle ritenute di sciopero.

L'inflazione dello 0,8% calcolata per l'anno 2009 discende da un paniere che non rispecchia il reale aumento del costo della vita, tant'è vero che è stato recentemente modificato per le distorsioni che comporta a carico della reale perdita del potere di acquisto dei salari, in generale per i lavoratori e pensionati.

RAPPORTO DI LAVORO – DISCIPLINA PARITARIA FRA UOMINI E DONNE

Il Decreto legislativo n. 5/2010 pubblicato sulla G.U., attuativo delle Direttiva Comunitaria n. 54 del 2006 (!), disciplina in modo più paritario il rapporto di lavoro in Italia fra uomini e donne.

Le innovazioni introdotte sono diverse e riguardano la pensione di vecchiaia, la retribuzione, l'ammenda e l'arresto per le disparità di trattamento, le sanzioni amministrative per l'inosservanza delle norme, la disciplina delle adozioni internazionali, la competenza dei CCNL in materia di disciplina delle discriminazioni sessuali, l'aggiornamento professionale, ecc.

NESSUN RISARCIMENTO AL DIPENDENTE PUBBLICO CHE CADE PER LE SCALE QUANDO L'ASCENSORE È ROTTO

Consiglio di Stato, Sentenza 5 Febbraio 2010.

Non ha diritto ad essere risarcito per i danni riportati in seguito ad una caduta il dipendente pubblico che ha preso le scale, nonostante lo abbia fatto per motivi di servizio, perché l'ascensore non funziona.

Infatti, il ristoro è previsto soltanto nel caso in cui l'impiegato riesca a dimostrare che le scale erano rischiose.

Lo ha sancito il Consiglio di Stato che, con la sentenza citata in epigrafe ha respinto il ricorso di un impiegato che aveva preso le scale per andare in archivio (l'ascensore era rotto) ed era rovinosamente caduto facendosi male.

Il Consiglio di Stato ha applicato un principio generale nella decisione ma poi ha negato il risarcimento perché, ha motivato, il dipendente avrebbe dovuto usare un normale buon senso per percorrere le scale che non erano pericolose.

"L'indennizzabilità dell'infortunio – si legge nelle motivazioni - subito dall'assicurato sussiste anche nell'ipotesi di rischio improprio, non intrinsecamente connesso, cioè, allo svolgimento delle mansioni tipiche del lavoro volto dal dipendente, ma insito in un'attività prodromica e strumentale allo svolgimento delle suddette mansioni e, comunque, ricollegabile al soddisfacimento di esigenze lavorative, rimanendo irrilevante l'eventuale carattere meramente occasionale di detto rischio, dal momento che va ritenuto estraneo alla nozione legislativa di occasione di lavoro il carattere di normalità o tipicità del rischio protetto".

Per questo l'occasione di lavoro è configurabile anche nel caso di incidente occorso durante "la deambulazione" all'interno del luogo di lavoro.

Nonostante questo, spiegano i giudici, è necessario che la caduta "sia in collegamento con situazioni rinvenibili nell'ambiente di lavoro" come è per esempio quando l'infortunio si sia verificato a causa della "pavimentazione insidiosa dei locali" che il dipendente è costretto a percorrere per "l'espletamento della sua attività professionale". Ma nel caso sottoposto all'esame del Consiglio di Stato questo non si è verificato. "Come invero correttamente ritenuto dal primo giudice, il ricorrente non dimostra, né allega, che le scale ove si verificò l'infortunio fossero in condizioni tali da rendere insicuro il transito delle persone, circostanza che d'altronde non può certamente essere desunta in modo automatico, come invece implicitamente sostenuto dal ricorrente, dall'assenza di dispositivi antisdrucciolo".

In assenza di particolari fonti di pericolo (gradini consunti, resi scivolosi dall'uso o dalla presenza di particolari sostanze, presenza eccezionale di ostacoli, ecc. ), deve ritenersi sufficiente un livello assolutamente minimo di attenzione per evitare ogni tipo di lesione, sicché va esclusa la dipendenza dell'infortunio da un rischio specifico, pure inteso in senso esteso, come sopra illustrato.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 15/10

DECRETO MILLEPROROGHE: TAGLI E RAPPRESENTATIVITA'

Il D.D.L. n. 1955 volto alla conversione in legge del Decreto legge "Milleproroghe" n. 194-2009, ha completato il suo iter presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove è stato approvato un maxi-emendamento in sostituzione degli emendamenti presentati e discussi, e che andrà a costituire il testo della Legge di conversione.

Sull'atto il Governo ha posto la questione di fiducia.

Due le questioni che spiccano nel testo approvato dalla Commissione:

1. quanto previsto in ordine ai tagli delle dotazioni organiche delle Pubbliche Amministrazioni, con rare eccezioni (quali, tra le altre, le forze di polizia e il personale amministrativo dell'Organizzazione Giudiziaria). Vengono previsti ulteriori tagli agli organici (oltre quanto già previsto dal D.L. 112-08) pari al 10% degli uffici dirigenziali, così come è prevista una rideterminazione della forza organica del personale non dirigenziale in modo da ottenere una riduzione del 10% della spesa complessiva relativa a detto personale.

2. il riferimento alla rappresentatività delle confederazioni e delle organizzazioni sindacali relativa al biennio 2008-2009, quale condizione necessaria e sufficiente per la partecipazione alle trattative per i rinnovi contrattuali del triennio 2010-2012. La questione della definizione di quali sarebbero dovute essere le OO.SS. rappresentative da convocare per l'inizio delle trattative, se non risolta attraverso tale soluzione tecnica e "politica", avrebbe sicuramente provocato notevoli ritardi all'avvio dei negoziati, poiché, una volta definiti i nuovi comparti di contrattazione, sarebbe stato necessario un ampio lavoro di aggregazione dei dati della rappresentatività delle OO.SS. oggi operanti su più comparti, per verificarne l'effettiva rappresentatività (data dalla media tra dato associativo e dato elettorale delle RSU) nei comparti di prossima costituzione.

In allegato si trasmette il maxi-emendamento in oggetto.

Dal comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 16/10

LETTERA AL MINISTRO RENATO BRUNETTA

Si riporta qui di seguito la nota n. 135-10 di questa Federazione indirizzata al Ministro Renato Brunetta in data odierna.

Prot. 135 Roma, lì 11/02/10

Al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione,

On. Renato Brunetta

e, p.c. Al Segretario Generale della Confsal

Prof. Marco Paolo Nigi

Oggetto: RIDUZIONE DELLE DOTAZIONI ORGANICHE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Egregio Ministro,

con attenzione e crescente preoccupazione abbiamo seguito i lavori della Commissione Affari Costituzionali del Senato sul D.D.L. n. 1955 volto alla conversione in Legge del D.L. 194-2009 e fin da subito abbiamo espresso la netta contrarietà all'emendamento che prevede un'ulteriore riduzione delle dotazioni organiche sia per il personale dirigente che per il personale non dirigente. Abbiamo da sempre creduto in una Pubblica Amministrazione che non sia il ricettacolo di nepotismi ma che sia un efficiente erogatore di servizi indispensabili per la crescita del sistema Paese. Per questo abbiamo ritenuto utile il disegno di ammodernamento della P.A. da Lei voluto fortemente volto ad aumentarne la produttività e la qualità. Coerentemente a questa impostazione, mal valutiamo i contenuti del maxi-emendamento approvato in Commissione circa la riduzione dell'organico delle PA. Una Pubblica Amministrazione efficiente è possibile solo a condizione che la si doti di sufficienti mezzi e di sufficienti risorse. È infatti evidente in modo lampante lo stato di grande sofferenza del lavoro pubblico, dovuto non solo alla necessità di una effettiva gestione manageriale dello stesso (il che implica una preparazione appropriata della classe dirigenziale e la sua capacità di dare un impulso per una rideterminazione del processo produttivo), ma anche e soprattutto per il carico di lavoro che nella maggior parte dei casi è sproporzionato rispetto alle dotazioni organiche già oggi presenti. L'efficienza e la produttività si realizzano solo se si raggiunge una massa critica di risorse da accompagnare alla costituzione di un assetto produttivo "ottimo". La politica dei tagli alle risorse umane, riteniamo, noi con tutti i lavoratori, non va purtroppo in questa direzione.

Chiediamo pertanto alla S.V. un immediato intervento al fine di eliminare l'ulteriore taglio delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale ed evitare in tal modo, in tante Amministrazioni, delle ricadute negative sulla funzionalità degli uffici.

Distinti saluti.

IL SEGRETARIO GENERALE Massimo Battaglia


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