mercoledì, febbraio 03, 2010

una libera riflessione suiCOMMISSARI DELEGATI ai Beni Culturali: a fare cosa?

una libera riflessione suiCOMMISSARI DELEGATI ai Beni Culturali: a fare cosa?

 

 

Non neghiamo la 'necessità', o meno, del ricorso a Commissari delegati per risolvere problemi di 'criticità' ai Beni Culturali, ma... allora i Super Manager, i Dirigenti, i Super Funzionari ed i Super Tecnici che ci stanno a fare…

Certo, il voler risolvere problemi e progetti – piccoli e grandi, tutti e subito – dei Beni Culturali, investendo Professionisti' esterni alla carica di Commissari Delegati per sconfiggere la Burocrazia ed il 'pensamento' del Super Tecnico di turno, richiede coraggio e fegato.

E che coraggio e che fegato!

Le domande che saltano fuori sono sempre le solite: Ma come, non c'era già il progetto esecutivo?

I soldi stanziati?

Ed il Ministro di turno non aveva già deciso e firmato il decreto, tra l'altro già registrato e restituito ?

Ma chi decide non sono i Soprintendenti e-o i Direttori Generali?

E allora perché tutto si blocca? - Inettitudine, compiacenza o burocrazia? Problemi e progetti che per anni sono stati frenati e bloccati dagli alti Dirigenti ministeriali compiacenti a certa politica, più che dalla "Buro-crazia" (vedasi la pensilina Isozaki dei Nuovi Uffizi a Firenze, la Domus Aurea a Roma, il degrado di Pompei, l'Archeologica di Ostia e Roma, la nuova Brera a Milano, e chi ne ha più ne metta).

Pertanto, invece di rimuoverli e chiedere loro i danni, si raggirano i Lavoratori (ed i cittadini) con l'affidamento a Commissari Delegati tramite

Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, ovattando il tutto come "disposizioni urgenti di protezione civile". Ma poi, proprio per non parafrasare il Super Commissario Bertolaso, siamo sicuri che tutto dipenda da certa Burocrazia o, invece, dobbiamo prestare attenzione all'inefficienza di alcuni Dirigenti (Direttori Generali e Soprintendenti) e solerti Funzionari che non vogliono decidere quanto di loro competenza?

Tanto nessuno li chiamerà a rispondere della loro sofisticata azione burocratica.

Ma, la riflessione più estrema porta a chiedersi:  -  Che senso ha chiamare un "esterno" all'Amministrazione per non fare rispettare la Burocrazia?

Ma la 'burocrazia' non sono le leggi o le regole dello Stato che dovrebbero consentire di operare meglio a chi dirige, impone o decide (dirigenti-funzionari-impiegati/industriali-operatori-cittadini)?

E... cosa ci stanno a fare i "Capi" se poi non riescono a risolvere le questioni con giudizio e con i soldi che ci sono, e non con i soldi che devono arrivare?

La riflessione conclusiva invece pone la domanda su quante di queste Ordinanze "emergenziali" o di "grandi eventi" o di "protezione civile" investono od hanno investito i Beni Culturali, quali e quanti sono gli stanziamenti pubblici e quelli di ristorno dal Ministero, e quante sono le Ordinanze in deroga o in spregio alle norme sugli appalti e le assunzioni?

Quindi, per i Beni Culturali, non ha senso spendere ancora più soldi visto che non ci sono nemmeno i Fondi Ordinari e non si vuole riconoscere la indiscussa professionalità e competenza (e rispetto delle regole!) della gran parte dei Nostri Funzionari e Dirigenti del Ministero.

Perché si preferisce pagare di più di quanto costi, e di quanto ci costi....

È ovvio che quando la politica e i Partiti si impossessano delle Istituzioni, queste non possono che regredire nella loro funzione e non essere più purtroppo trasparenti dal punto di vista Amministrativo, gestionale e funzionale.

 

Giuseppe Urbino

 

 

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