mercoledì, febbraio 03, 2010

CHIUSI AL PUBBLICO LA PINACOTECA DI BRERA, IL CENACOLO VINCIANO, LA BIBLIOTECA BRAIDENSE E NUMEROSI SERVIZI AL PUBBLICO DELL'ARCHIVIO DI STATO E DEGLI UFFICI DELLE SOPRINTENDENZE DI MILANO, DALLE H. 12.30 ALLE H. 14.30.

CONFSAL UNSA BENI CULTURALI CGIL  CISL UIL  RDB 

CHIUSI AL PUBBLICO LA PINACOTECA DI BRERA, IL CENACOLO VINCIANO, LA BIBLIOTECA BRAIDENSE E NUMEROSI SERVIZI AL PUBBLICO DELL'ARCHIVIO DI STATO E DEGLI UFFICI DELLE SOPRINTENDENZE DI MILANO, DALLE H. 12.30 ALLE H. 14.30.

 

Mercoledì 27 gennaio 2010: gli importanti Istituti dei Beni Culturali sono rimasti chiusi al pubblico per l'assemblea dei lavoratori di Brera, del Cenacolo, dell'Archivio di Stato, della Biblioteca Braidense e delle Soprintendenze di Milano: Beni Artistici, Beni Architettonici, Beni Archeologici, Archivistica e Direzione Regionale Lombardia, che si è svolta nella Sala Passione della Pinacoteca di Brera.

L'assemblea ha poi dato vita al presidio di protesta, che si svolto davanti all'ingresso principale del complesso monumentale, in via Brera 28.

L'iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 200 lavoratori che con slogan, cartelli e volantini hanno protestato contro la grave decisione, assunta dal Governo, con una disposizione di protezione civile, di Commissariare la Pinacoteca di Brera, dopo i commissariamenti di Pompei, delle aree archeologiche di Roma e Ostia e degli Uffizi di Firenze.

Queste operazioni vanno nella direzione di procedere allo smantellamento delle Soprintendenze e di delegittimare l'opera dei Funzionari e di tutto il personale M.I.B.A.C., in favore di logiche che tendono a superare, attraverso provvedimenti d'urgenza, le regole e le norme previste in tema di tutela e di lavori pubblici. Infatti appare del tutto immotivato il ricorso alle procedure di "protezione civile", poiché, sino ad oggi, gli organismi deputati alla tutela e alla stessa protezione civile non hanno mai rilevato situazioni di pericolo e/o di degrado per arrivare ad un siffatto provvedimento d'urgenza.

Le Organizzazioni Sindacali sono fortemente contrarie alla scelta di un commissario per Brera, giustificata con la necessità di snellire e coordinare procedure di spesa per i lavori di ristrutturazione; infatti, gli oltre 50 milioni di euro, necessari al completamento del restauro, ad oggi non ci sono.

Gli organismi consultivi nazionali di carattere scientifico del Ministero per i Beni Culturali, quali il Consiglio Superiore, che lo scorso 18 gennaio ha dibattuto lungamente del piano di rilancio di Brera ed il Comitato tecnico scientifico hanno deliberato su 3 questioni importanti quali:

1. Per la Pinacoteca di Brera è necessario formulare un progetto culturale complessivo, adeguatamente motivato in termini storici e critici, tale da poter orientare le scelte museografiche e progettuali che tenga conto di tutte le istituzioni culturali ospitate nel complesso architettonico. quali la Biblioteca Braidense, l'orto Botanico, Osservatorio Astronomico, Accademia di scienze e lettere, l'Accademia di Belle Arti.

2. Per la Pinacoteca il progetto museologico deve prevedere per le collezioni dell'800 un itinerario tra le raccolte storiche, dai dipinti ai gessi al fine di ricomporre l'unità fisica e intellettuale, spezzata e smarrita al momento della separazione della Pinacoteca dall'Accademia.

3. Per l'Accademia di Belle Arti è urgente completare l'identificazione, l'ordinamento e la pre-catalogazione dei materiali evitando soluzioni non scientificamente garantite.

La Soprintendente Sandrina Bandera presente alla riunione del Consiglio Superiore unitamente al Presidente dell'Accademia Mazzotta e al Presidente degli amici di Brera Aldo Bassetti, a precisa domanda ha dichiarato che non esiste un progetto per la grande Brera. ma esiste uno studio dell'arch Mario Bellini, che rappresenta delle linee guida, mentre il progetto vero e proprio dovrà essere realizzato entro 400 giorni. Confsal Beni Culturali CGIL  CISL UIL  RDB  Rispetto all'ipotesi di trasferimento dell'Accademia nella caserma di via Mascheroni allo stesso modo

il Presidente Mazzotta ha dichiarato che non esiste alcun progetto, poiché l'immobile è ancora del demanio militare. Pertanto le dichiarazioni di Resca circa la possibilità di presentare un piano di azione per Brera entro 60 giorni dovranno tener conto anche di questa realtà così come dovrà dire quali sono le risorse su cui pensa di poter contare visto che nel Mibac non vi sono 56 milioni di euro per una simile iniziativa. L'urgenza del Ministero    e naturalmente del governo  -  è davvero tutta politica e non certo la necessità di effettuare operazioni di "protezione civile" o di messa in sicurezza. L'obiettivo è: poter assegnare e consegnare a terzi tutte le risorse finanziarie disponibili, entro la fine di questa legislatura, disapplicando ogni norma prevista dal Codice dei Beni Culturali e dalla normativa in materia di appalti pubblici. In particolare, con riferimento alle recenti dichiarazioni del Ministro Bondi, relativamente alla nascita di una Fondazione che gestisca il rilancio della Pinacoteca di Brera, si ritiene che fondamentale per il rilancio della struttura sia la necessità di puntare su spazi alternativi e disponibili nell'immediato, come, ad esempio, le sale di Palazzo Citterio, utilizzabili già ora con moderati costi di intervento, in luogo di interventi gravosi ed incerti per costi e tempi di realizzazione; di contro, si cerca di proporre innovative formule di gestione, che nessuna garanzia di continuità di intervento, allo stato attuale delle esperienze, garantiscono. La chiusura degli istituti ha determinato notevoli disagi, ed, alla riapertura, la formazione di lunghe code. Ricordiamo che, nel caso del Cenacolo, gli ingressi sono regolati dalla prenotazione obbligatoria, pertanto, nella maggior parte dei casi, a coloro che avevano la prenotazione nelle fasce orarie tra le h.12 e le h.15, non è stato garantito l'accesso in fasce orarie alternative. L'assemblea dei lavoratori dei beni culturali ha deciso la prosecuzione della vertenza attraverso: l'indizione dello sciopero, dando mandato alle Organizzazioni sindacali di attivare le procedure, presso la Prefettura,  preliminari alla definizione della data; l'indizione di un'assemblea cittadina, da organizzare nei prossimi giorni, aperta agli studenti e ai docenti dell'Accademia di Belle Arti, agli utenti dei servizi e a tutto il personale che presta la propria attività all'interno delle sedi del Ministero Beni Culturali di Milano; di attivare una serie di iniziative: conferenze stampa, presidi, volantinaggi, e ogni altra forma di lotta che si riterrà utile a dare visibilità alla vertenza;

Al termine dell'assemblea la Soprintendente di Brera ha comunicato la disponibilità del Dott. Resca ad un incontro, lunedì 15 febbraio; nei prossimi giorni verificheremo se questa disponibilità è reale.

 

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