CONFSAL UNSA BENI CULTURALI CGIL CISL UIL RDB
CHIUSI AL PUBBLICO
Mercoledì 27 gennaio 2010: gli importanti Istituti dei Beni Culturali sono rimasti chiusi al pubblico per l'assemblea dei lavoratori di Brera, del Cenacolo, dell'Archivio di Stato, della Biblioteca Braidense e delle Soprintendenze di Milano: Beni Artistici, Beni Architettonici, Beni Archeologici, Archivistica e Direzione Regionale Lombardia, che si è svolta nella Sala Passione della Pinacoteca di Brera.
L'assemblea ha poi dato vita al presidio di protesta, che si svolto davanti all'ingresso principale del complesso monumentale, in via Brera 28.
L'iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 200 lavoratori che con slogan, cartelli e volantini hanno protestato contro la grave decisione, assunta dal Governo, con una disposizione di protezione civile, di Commissariare
Queste operazioni vanno nella direzione di procedere allo smantellamento delle Soprintendenze e di delegittimare l'opera dei Funzionari e di tutto il personale M.I.B.A.C., in favore di logiche che tendono a superare, attraverso provvedimenti d'urgenza, le regole e le norme previste in tema di tutela e di lavori pubblici. Infatti appare del tutto immotivato il ricorso alle procedure di "protezione civile", poiché, sino ad oggi, gli organismi deputati alla tutela e alla stessa protezione civile non hanno mai rilevato situazioni di pericolo e/o di degrado per arrivare ad un siffatto provvedimento d'urgenza.
Le Organizzazioni Sindacali sono fortemente contrarie alla scelta di un commissario per Brera, giustificata con la necessità di snellire e coordinare procedure di spesa per i lavori di ristrutturazione; infatti, gli oltre 50 milioni di euro, necessari al completamento del restauro, ad oggi non ci sono.
Gli organismi consultivi nazionali di carattere scientifico del Ministero per i Beni Culturali, quali il Consiglio Superiore, che lo scorso 18 gennaio ha dibattuto lungamente del piano di rilancio di Brera ed il Comitato tecnico scientifico hanno deliberato su 3 questioni importanti quali:
1. Per
2. Per
3. Per l'Accademia di Belle Arti è urgente completare l'identificazione, l'ordinamento e la pre-catalogazione dei materiali evitando soluzioni non scientificamente garantite.
il Presidente Mazzotta ha dichiarato che non esiste alcun progetto, poiché l'immobile è ancora del demanio militare. Pertanto le dichiarazioni di Resca circa la possibilità di presentare un piano di azione per Brera entro 60 giorni dovranno tener conto anche di questa realtà così come dovrà dire quali sono le risorse su cui pensa di poter contare visto che nel Mibac non vi sono 56 milioni di euro per una simile iniziativa. L'urgenza del Ministero – e naturalmente del governo - è davvero tutta politica e non certo la necessità di effettuare operazioni di "protezione civile" o di messa in sicurezza. L'obiettivo è: poter assegnare e consegnare a terzi tutte le risorse finanziarie disponibili, entro la fine di questa legislatura, disapplicando ogni norma prevista dal Codice dei Beni Culturali e dalla normativa in materia di appalti pubblici. In particolare, con riferimento alle recenti dichiarazioni del Ministro Bondi, relativamente alla nascita di una Fondazione che gestisca il rilancio della Pinacoteca di Brera, si ritiene che fondamentale per il rilancio della struttura sia la necessità di puntare su spazi alternativi e disponibili nell'immediato, come, ad esempio, le sale di Palazzo Citterio, utilizzabili già ora con moderati costi di intervento, in luogo di interventi gravosi ed incerti per costi e tempi di realizzazione; di contro, si cerca di proporre innovative formule di gestione, che nessuna garanzia di continuità di intervento, allo stato attuale delle esperienze, garantiscono. La chiusura degli istituti ha determinato notevoli disagi, ed, alla riapertura, la formazione di lunghe code. Ricordiamo che, nel caso del Cenacolo, gli ingressi sono regolati dalla prenotazione obbligatoria, pertanto, nella maggior parte dei casi, a coloro che avevano la prenotazione nelle fasce orarie tra le h.12 e le h.15, non è stato garantito l'accesso in fasce orarie alternative. L'assemblea dei lavoratori dei beni culturali ha deciso la prosecuzione della vertenza attraverso: l'indizione dello sciopero, dando mandato alle Organizzazioni sindacali di attivare le procedure, presso
Al termine dell'assemblea
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