lunedì, giugno 07, 2010

soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento INDETTO STATO DI AGITAZIONE

Il giorno 21 maggio si è tenuta l'assemblea del personale della soprintendenza per i beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantropologici per le province di Caserta e Benevento di Caserta per discutere della gravosa situazione dei venditori abusivi presenti all'interno del Complesso Vanvitelliano.

A seguito dell'incontro tenutosi il 19 c.m. presso la Prefettura di Caserta tra le Forze dell'Ordine, le Istituzioni Locali e le Organizzazioni Sindacali è emerso con chiarezza la convinzione del Prefetto e delle Forze dell'Ordine che l'ordine pubblico all'interno della Reggia è compito del personale di custodia che riveste anche la qualifica di agente di pubblica sicurezza.

A completamento di tale determinazione il Prefetto ha asserito che il personale dell'area della vigilanza ed accoglienza non solo deve invitare gli abusivi ad allontanarsi dalla Reggia ma deve anche procedere al fermo ed eventualmente all'arresto degli stessi.  Tale compito ha creato smarrimento tra tutti i lavoratori che di colpo sono diventati tutori dell'ordine pubblico nella repressione dei reati comuni. E' importante sottolineare che il personale in questione non ha alcuna preparazione in merito, non è dotato di nessun strumento di polizia (armi e divise, sfollagente etc….) e né percepisce alcuna indennità di rischio bensì è stato assunto per valorizzare i Beni Culturali attraverso la tutela di ambienti quali i Musei, le Aree Archeologiche, gli Archivi, le Biblioteche. La situazione è particolarmente pericolosa , in quanto in passato più volte alcuni colleghi sono stati denunciati dalle forze dell'ordine, chiamate ad intervenire in supporto (come da disposizione del Soprintendente), per omissioni di atti di ufficio non avendo proceduto all'allontanamento coercitivo degli abusivi.

Il personale nel tentativo di arginare il malcostume del fenomeno dei venditori ambulanti ha subito innumerevoli aggressioni con minacce personali, l'ultimo episodio risale a ieri ed ha causato il ricovero ospedaliero di un dipendente in servizio presso l'ingresso principale con prognosi di 10 gg. Tutto il personale e le Organizzazioni Sindacali nel proclamare lo stato di agitazione chiedono con forza che il Ministero chiarisca i compiti e le mansioni dei lavoratori in questione precisando che dagli attuali profili professionali non si evince traccia di attività di pubblica sicurezza. Il coordinamento nazionale Confsal-Unsa beni culturali, ha predisposto un piano di rivendicazione da presentare ai vertici del ministero per tutelare maggiormente i dipendenti e far prevalere la professionalità acquisita degli addetti e salvaguardare la loro incolumità.

 

Indetto lo stato agitazione per il personale dipendente della Soprintendenza Beni Architettonici e il Paesaggio di Torino.

La Confsal-Unsa Beni Culturali unitamente alla CISL di Torino hanno comunicato che le relazioni sindacali con la Soprintendenza Beni architettonici e il paesaggio del Piemonte – Torino sono state interrotte e si è aperto un conflitto che induce le parti sindacali a denunciare la sistematica violazione a cura della parte pubblica degli accordi sindacali sottoscritti dando luogo ad una inconciliabilità di posizioni e quindi all'insorgere di percorsi per l'agitazione del personale.

In sintesi si enunciano le questioni:

In data 15.01.2007 viene siglato un accordo che prevede l'avvicendamento mediante rotazione nelle funzioni di coordinamento del personale area II (profilo assistente alla vigilanza) – ex B3 con tempistica quadrimestrale. A tutt'oggi con cadenza appunto quadrimestrale, la Parte Pubblica non applica tale accordo e di conseguenza la mancata rotazione nelle funzioni di coordinamento si palesa come atto che arreca tra l'altro pregiudizio ai lavoratori posto che tale incarico è suscettibile di rilevanza di valutazione anche nella c.d. carriera orizzontale e verticale;

L'accordo dell'8.3.2010 si pone come atto confermativo degli accordi sottoscritti posto che in esso le parti si propongono di non modificare l'impianto di quelli passati e si dà avvio anche ad una sessione di lavoro per la contrattazione dell'organizzazione del lavoro;

Il 30 aprile 2010, puntualmente, sopraggiunge una comunicazione di servizio relativa alla rotazione degli assistenti alla vigilanza e si riscontra la contrarietà ai criteri di cui all'accordo del 15.1.2007 senza la chiara e precisa rotazione.

Sul piano organizzativo poi (in relazione alla citata sessione aperta dell'organizzazione del lavoro) la Soprintendenza trasferisce un addetto amministrativo dal Castello di Racconigi a Torino, adducendo la motivazione che presso la sede del castello non sono previsti "amministrativi" in pianta organica. Tale affermazione pare oltremodo singolare poiché non si comprende perché su due amministrativi presenti se ne trasferisce uno solo. Né, le decisione di micro organizzazione come privato datore di lavoro, in relazione alla specifica contrattuale e di riforma, si comprende posto che nel mentre si trasferisce un addetto amministrativo, la funzione del protocollo viene di fatto svolta da "personale esterno".

Accordo del 12.4.2010 relativo alle aperture straordinarie dei musei per il Primo maggio ed il prolungamento notturno dell'apertura del 15 maggio. A seguito della contrattazione si conviene di individuare le unità e le professionalità necessarie. Per il Primo maggio si individuano 8 unità (area vigilanza) per turno al Castello di Racconigi; per il 15 maggio invece si individuano 10 unità (area vigilanza) in servizio presso Palazzo Reale.

In realtà il Primo Maggio si viola l'accordo presso il Castello di Racconigi poiché vengono esclusi dal turno 3 unità dell'area vigilanza ed inserendo addirittura 2 unità dell'area amministrativa ed una unità dell'area tecnica.

Il 12 maggio si contravviene all'accordo per Palazzo Reale escludendo 3 unità area vigilanza di palazzo reale ed inserendo 3 unità di Palazzo Chiablese. Alle sollecitazioni di chiarimento formulate dalle OO.SS. non si ottiene riscontro ma si è a conoscenza addirittura di una richiesta inoltrata al Ministero di incrementare il personale da 10 a 27 unità: indicazione di probabile spesa che non è assolutamente conciliabile con criteri di utilità lasciando presumere una decisione di spreco di risorse. In relazione a quanto sopra indicato, le scriventi OO.SS. comunicano l'insorgenza di un conflitto e al fine della proclamazione dello stato di agitazione del personale della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Torino richiedono la procedura conciliativa per le motivazioni addotte dalle quali emerge in tutta evidenza l'assenza di una volontà finalizzata al rispetto delle relazioni sindacali e alla puntuale applicazione degli accordi.

Finalmente sappiamo di chi è la colpa dello sfascio economico del nostro Paese: gli statali, gli invalidi e la cultura.

Questo è quanto emerge dai provvedimenti della manovra economica del Governo ed è doveroso denunciarlo con forza.

Per quanto riguarda il Pubblico Impiego, così come ha già sottolineato il Segretario Generale della Federazione CONF.SAL-UNSA Massimo Battaglia, nel comunicato n. 53, "dobbiamo prendere atto, con grave disappunto, che, ancora una volta, la parte dell'agnello sacrificale tocca soprattutto al pubblico impiego. Infatti:

il blocco, fino a tutto il 2013, delle retribuzioni globali, comprensive del trattamento accessorio, ai livelli del 2009.

la sospensione dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012, in aperta violazione degli accordi sul nuovo modello contrattuale, sottoscritti dal governo e dalle confederazioni sindacali.

il taglio lineare del 10% delle risorse delle amministrazioni che avra' ripercussioni negative sul funzionamento dei servizi.

il blocco totale del turn-over fino al 2014 che non consentirà  alle amministrazioni il necessario ricambio generazionale e favorirà ancora una volta il ricorso a costose  esternalizzazioni e  privatizzazioni.

la riduzione del 50% degli stanziamenti per la formazione, che blocca il processo riformatore finalizzato a migliorare la qualità del lavoro pubblico. L'accelerazione del meccanismo di aumento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego fino a 65 anni, nonché la possibile rateizzazione nel trattamento di fine rapporto tutte queste voci costituiscono una sorta di castigo divino verso i dipendenti pubblici. Anche volendo ammettere, obtorto collo, che qualcosa bisognava pur fare, riteniamo ingiusto e punitivo verso il pubblico impiego l'adozione di così drastiche misure, che sembrano rispondere più ad una logica di comoda routine che ad una sorta di extrema ratio, che forse saremmo riusciti a capire un po' di più". Scandaloso e preoccupante è poi prendersela con gli invalidi. Vero è che nel passato sono state scoperte persone che usufruivano della pensione di invalidità senza averne diritto ma, come al solito, si tende a sparare nel mucchio.

Come per i cosiddetti "Fannulloni", anche in questo caso si tende a generalizzare e fare di ogni erba un fascio, mettendo sullo stesso piano i veri invalidi ( ovvero la maggioranza), con i falsi invalidi (casi sporadici) e partendo dal presupposto che essere invalidi significa essere dei furbi che vogliono fregare lo Stato. Il copione è sempre lo stesso: essere pubblici dipendenti equivale ad essere fannulloni, essere invalidi equivale a essere furbi e fare cultura equivale a fare qualcosa di inutile.

Sì, perché nella manovra economica c'è n'è per tutti e anche la cultura (cosa evidentemente inutile agli occhi di questo governo) si è trovata con l' indice puntato contro. con la proposta di far rimanere senza fondi ben 232 istituti culturali e il Ministro Bondi che dichiara di essere stato esautorato (ma non di dimettersi, come sarebbe logico che accada). Insomma, una manovra a nostro giudizio pessima e da bocciare senza alcun appello.

Per questi motivi il nostro sindacato sosterrà come sempre in ogni sede istituzionale le rivendicazioni dei lavoratori per il recupero salariale e il riconoscimento dell' anzianità di servizio, nonché la giusta riqualificazione per tutti i lavoratori dei Beni Culturali. Di questo incalzeremo la Federazione Confsal-Unsa e la Confederazione Confsal, affinché spingano ed appoggino con rinnovato vigore le giuste lotte dei lavoratori del Pubblico Impiego.