venerdì, marzo 29, 2013

COMUNICATO STAMPA DEL 29.03.2013

IL TRIBUNALE DI ALESSANDRIA HA CONDANNATO IL MIBAC PER AVER NEGATO PIÙ VOLTE LA REVOCA DEL DISTACCO VOLONTARIO DI UN NOSTRO ISCRITTO, MOTIVANDO LE ESIGENZE ORGANIZZATIVE DELLA P.A.

 

Nuova importante ordinanza cautelare emessa ieri dal Tribunale di Alessandria, sezione lavoro, patrocinata dagli avv.ti Katiuscia Verlingieri e Emilio Maddalena, legali di questo sindacato.

Il Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte aveva negato più volte la revoca del distacco volontario di un nostro iscritto, motivando le esigenze organizzative della P.A.

Il Tribunale di Alessandria, recependo le argomentazioni prospettate dai nostri legali, e più volte ribadite anche dal Dott. Urbino e condivise persino dal Direttore Generale Dott. Guarany, ha sancito che "l'Amministrazione doveva aver conto della natura del provvedimento di assegnazione temporaneo del dipendente ad una sede diversa da quella presso la quale è in servizio dal 1994, e del fatto che tale assegnazione era stata richiesta dal dipendente per ragioni familiari, ai sensi di una disposizione contrattuale che non tutela le esigenze organizzative, bensì quella di salute e di famiglia del lavoratore".

Invece, il Dott Turetta - Direttore Regionale del Piemonte - ha perseverato nel proprio diniego, rifiutando anche un'ipotesi conciliativa prospettata in prima udienza e determinando in tal modo la condanna dell'Amministrazione in giudizio.

Chiunque si trovasse nell'identica situazione può rivolgersi o tramite questo sindacato o direttamente alla mail avvkatiaverlingieri@gmail.com.

I nostri complimenti vanno ai nostri legali per questa ulteriore vittoria.

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

LA CRISI DEL PARLAMENTARISMO, DELLE ISTITUZIONI E DEI PARTITI DI VECCHIO STAMPO

 

In questo momento storico, riteniamo utile dare spazio ad un appello sottoscritto da alcuni importanti esponenti del mondo della cultura, dell'economia e della società civile.

 

Appello

Caro Beppe Grillo, cari amici del Movimento 5 Stelle

Una grande occasione si apre, con la vostra vittoria alle elezioni, di cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa. Ma si apre ora, qui e subito. E si apre in questa democrazia, dove è sperabile che nessuna formazione raggiunga, da sola, il 100 per cento dei voti. Nessuno di noi può avere la certezza che l'occasione si ripresenti nel futuro.

Non potete aspettare di divenire ancora più forti (magari un partito movimento unico) di quel che già siete, perché gli italiani che vi hanno votato vi hanno anche chiamato: esigono alcuni risultati molto concreti, nell'immediato, che concernano lo Stato di diritto e l'economia e l'Europa. Sappiamo che è difficile dare la fiducia a candidati premier e a governi che includono partiti che da quasi vent'anni hanno detto parole che non hanno mantenuto, consentito a politiche che non hanno restaurato ma disfatto la democrazia, accettato un'Europa interamente concentrata su un'austerità che – lo ricorda il Nobel Joseph Stiglitz – di fatto «è stata una strategia anti-crescita», distruttiva dell'Unione e dell'ideale che la fonda.

Ma dire no a un governo che facesse propri alcuni punti fondamentali della vostra battaglia sarebbe a nostro avviso una forma di suicidio: gli orizzonti che avete aperto si chiuderebbero, non sappiamo per quanto tempo. Le speranze pure. Non otterremmo quelle misure di estrema urgenza che solo con una maggioranza che vi includa diventano possibili. Tra queste: una legge sul conflitto di interesse che impedisca a presenti e futuri padroni della televisione, della stampa o delle banche di entrare in politica; una legge elettorale maggioritaria con doppio turno alla francese; il dimezzamento dei parlamentari il più presto possibile e dei loro compensi subito; una Camera delle autonomie al posto del Senato, composta di rappresentanti delle regioni e dei comuni; la riduzione al minimo dei rimborsi statali ai partiti; una legge anti-corruzione e anti-evasione che riformi in senso restrittivo, anche aumentando le pene, la disciplina delle prescrizioni, bloccandole ad esempio al rinvio a giudizio; nuovi reati come autoriciclaggio, collusione mafiosa, e ripristino del falso in bilancio; ineleggibilità per condannati fin dal primo grado, che colpisca corruttori e corrotti e vieti loro l'ingresso in politica; un'operazione pulizia nelle regioni dove impera la mafia (Lombardia compresa); una confisca dei beni di provenienza non chiara; una tutela rigorosa del paesaggio e limiti netti alla cementificazione; un'abolizione delle province non parziale ma totale; diritti civili non negoziati con la Chiesa; riconsiderazione radicale dei costi e benefici delle opere pubbliche più contestate come la Tav.

E vista l'emergenza povertà e la fuga dei cervelli: più fondi a scuola pubblica e a ricerca, reddito di cittadinanza

Non per ultimo: un bilancio europeo per la crescita e per gli investimenti su territorio, energia, ricerca, gestito da un governo europeo sotto il controllo del Parlamento europeo (non il bilancio ignominiosamente decurtato dagli avvocati dell'austerità nel vertice europeo del 7-8 febbraio).

Non sappiamo quale possa essere la via che vi permetta di dire sì a questi punti di programma consentendo la formazione del nuovo governo che decida di attuarli, e al tempo stesso di non contraddire la vostra vocazione.

Nella giunta parlamentare si può fin da subito dar seguito alla richiesta di ineleggibilità di Berlusconi, firmata da ormai 150.000 persone: la fiducia può essere condizionata alla volontà effettiva di darvi seguito.

Quel che sappiamo, è che per la prima volta nei paesi industrializzati e in Europa, un movimento di indignati entra in Parlamento, che un'Azione Popolare diventa possibile. Oggi ha inizio una vostra marcia attraverso le istituzioni, che cambieranno solo se voi non fuggirete in attesa di giorni migliori, o peggiori. Se ci aiuterete a liberarci ora, subito, dell'era Berlusconi: un imprenditore che secondo la legge non avrebbe nemmeno dovuto metter piedi in Parlamento e tanto meno a Palazzo Chigi.

Avete detto: «Lo Stato siamo noi». Avete svegliato in Italia una cittadinanza che vuole essere attiva e contare, non più delegando ai partiti tradizionali le proprie aspirazioni. Vale per voi, per noi tutti, la parola con cui questa cittadinanza attiva si è alzata e ha cominciato a camminare, nell'era Berlusconi: «Se non ora, quando?»

Remo Bodei

Roberta De Monticelli

Tomaso Montanari

Antonio Padoa-Schioppa

Salvatore Settis

Barbara Spinelli

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

FIRENZE

Agli Uffizi il personale scarseggia

 meglio aprire alcune sale a tempo

ANCORA UNA VOLTA, IL BUON SENSO PREVALE SULLA INDIFFERENZA

GRAZIE ALL'INTERVENTO DI COMPETENZA PROFESSIONALE DELLA CONF.SAL-UNSA

 

E' noto che alla Galleria degli Uffizi di Firenze scarseggia il personale (come nel resto di molti siti museali) che mette a serio rischio la sorveglianza e la sicurezza delle sale museali. Di assumere altro personale, di questi tempi, non se ne parla nemmeno.

Di qui la necessità di provvedere almeno a limitare i rischi.

Dopo la brutta figura sulla stampa locale e nazionale a seguito dei continui "valzer di annunci sulla riapertura e chiusura e riapertura delle sale" durante le feste natalizie ed oltre e la visita degli Ispettori del Ministero in proposito, dal 13 marzo è partita la sperimentazione per le nuove "Sale Blu" che saranno aperte  esclusivamente con visite accompagnate.

Questa pregevole sperimentazione è arrivata dopo la richiesta, da parte della Direzione Generale dei Musei al Polo museale fiorentino di chiarimenti riguardo il problema delle chiusure di sale che si sono purtroppo verificate in questi ultimi mesi nella più celebre Galleria d'Italia.

Ma anche grazie agli interventi ed alla proposta formulata dal Coordinamento in Toscana della Confsal-Unsa Beni Culturali, «considerata la cronica carenza di personale di vigilanza nella galleria degli Uffizi bisognerebbe trovare il coraggio di rivedere le modalità di fruizione da parte dei visitatori di certi settori del museo.

Ad esempio, le cosiddette Sale Blu, ovvero le Sale dedicate ai pittori stranieri del XVII e XVIII secolo, in cui l'afflusso di pubblico è sensibilmente inferiore rispetto a quello che interessa altre sale della galleria, potrebbero essere aperte con un sistema di visite accompagnate o (meglio ancora) guidate con partenza ogni 45 minuti ad ogni ora.

Questo sistema impegnerebbe al massimo due persone di vigilanza: una per accogliere i visitatori all'ingresso di questo gruppo di Sale, l'altra per accompagnarli all'interno.

Così facendo si risparmierebbero ben tre persone del servizio di vigilanza da impiegare in altre Sale e si garantirebbe una costante apertura e un miglior godimento delle Sale Blu».

QUESTA SPERIMENTAZIONE FUNZIONA! e i visitatori sono contenti perché così possono vedersi tranquillamente queste Sale Blu tutti i giorni e senza la ressa…

Learco Nencetti

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

Il buono pasto contro la crisi delle

famiglie: il MiBAC lo sa?

 

Il buono pasto, oggi più che mai, è diventato un'arma importante contro la crisi. Negli ultimi anni è riuscito ad ammortizzare l'impoverimento delle famiglie grazie alla stabilità del suo valore, garantendo al lavoratore un incremento del potere d'acquisto del suo stipendio, oltre a far affluire nelle casse dello Stato molti milioni di euro.

Diversi studi dimostrano come il buono pasto sia un effettivo sostegno alle famiglie dei lavoratori e le cifre lo dimostrano ampiamente. Nel solo 2012 sono stati oltre 2,3 milioni di dipendenti italiani (di cui il 36% nel settore pubblico) ad utilizzare i buoni pasto per un controvalore complessivo di circa 3,4 miliardi di euro. Questo significa che ogni dipendente utilizzerà in media buoni pasto per 1.478 euro. Non solo, ma il buono pasto fa bene anche ai conti pubblici. Infatti, rispetto alla moneta, il tagliando stimola il consumo da parte dei dipendenti beneficiari e obbliga ad una fatturazione finale per ottenere il pagamento del suo valore da parte della società emettitrice; questo permette di garantire 306 milioni di euro di Pil e 438 milioni di euro di risorse fiscali per l'Erario all'anno (stima per il 2013).

Nonostante ciò, la nostra Amministrazione sembra non conoscere nel dettaglio le dinamiche di questo mercato, i benefici che apporta e l'importanza che riveste all'interno del sistema. Infatti, come sapete, la situazione dei buoni pasto è bloccata (vedasi anche il nostro precedente comunicato n. 5/13 con il quale la Confsal – Unsa ha aperto formale vertenza nei confronti dell'Amministrazione) e per tale motivo la nostra Organizzazione sindacale aveva suggerito ai dirigenti delle sedi coinvolte l'attivazione di nuove convenzioni con Consip, per un importo fino a 40.000,00 euro. Se la Direzione Generale OAGIP avesse accolto la nostra richiesta di stilare una circolare con la quale si rassicuravano i capi d'Istituto sul fatto che le somme anticipate sarebbero state in un secondo tempo restituite questa situazione dannosa in primis per i lavoratori non si sarebbe mai creata.

Ora a detta dell'Amministrazione questa procedura non è più praticabile perché comporterebbe una parcellizzazione di procedure che non corrispondo alle vigenti normative.

Pertanto Il Direttore Generale ci ha informato che seguirà un percorso alternativo ovvero  una negoziazione centralizzata (di importo pari ad euro 900.000,00) con altro Ente. Per fare questo ci sarà a breve un incontro con un responsabile Consip per avere una conferma scritta della situazione attuale circa la non copertura finanziaria per l'erogazione dei buoni pasto.

Il tempo previsto per tale istruttoria si aggira intorno a uno o due mesi. La Confsal – Unsa e le altre OO. SS. hanno chiesto tempi molto più rapidi ovvero che entro i primi giorni di aprile arrivi questa nota ufficiale di Consip. Se ciò non avvenisse, abbiamo chiesto all'Amministrazione di poter adottare la proposta originaria, così come hanno fatto altri Ministeri perché non si può negare fino alla fine del 2013 un sostegno importante al reddito famigliare come è il buono pasto.

La nostra Organizzazione Sindacale continuerà a vigilare e sarà nostra cura tenervi costantemente informati.

Marco Calaci

 

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

lettera ai lavoratori da parte

del Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa

 

Si riporta la nota del Segretario generale, Massimo Battaglia, rivolta ai lavoratori e relativa al particolare momento politico e sociale che sta attraversando il nostro Paese.

Cari amici della Federazione Confsal-Unsa,

La maggior parte dei cittadini e dei lavoratori oggi si trova in una situazione di grande confusione e, credo, anche di profondo sconforto a causa dello scenario politico che si è determinato a seguito dell'esito elettorale. I vari partiti continuano ad alzare i toni ed a dibattere sull'opportunità o meno di formare un governo, con chi formarlo, o se andare un'altra volta alle elezioni, ripetendo così l'esperienza greca che ha certificato tanto il diffuso malessere sociale quanto l'incapacità delle forze politiche di trovare punti di incontro in un momento determinante per tutta la società. E' vero che ogni cittadino è animato dalla speranza di vedere alla guida del governo quei rappresentati che ha votato, ma, purtroppo, ciò non può avvenire perché nessuno dei partiti detiene quei numeri parlamentari in grado di assicurare un governo "monocolore" al Paese. Voglio sottolineare, consapevolmente questa parola: Paese. Perché è proprio il Paese che deve essere al primo posto di ogni valutazione politica, e non certo le beghe di bassissimo livello che trovano la loro ragion d'essere solo nella volontà di difendere la propria bandiera o la propria casta. È il Paese ad urlare oggi i suoi bisogni. Da anni stiamo denunciando le difficoltà dei lavoratori, ma queste difficoltà stanno aumentando in maniera esponenziale, tremenda, gravissima. Le ultime rivelazioni della Banca d'Italia ci dicono che il 63% delle famiglie è sull'orlo della crisi e questo, semplicemente, non è giusto e grida vendetta. Che fare allora?

Cosa fare di questa rabbia, di questo senso di ingiustizia, di questa percezione di violenza subita anno dopo anno attraverso una legislazione vessatoria al limite del mobbing collettivo verso i lavoratori pubblici? E ancora, cosa deve fare e cosa può fare il sindacato?

Le risposte, per ogni lavoratore, sono legate al modo in cui esso considera l'associazionismo sindacale: esso può essere inteso come un'opportunità per lottare insieme tutte quelle battaglie che da soli non si possono combattere, oppure come un'associazione distante e terza che non ha nulla a che fare con la mia vita.

Se questo secondo approccio fosse condiviso da tutti i lavoratori, o dalla loro maggioranza, vivremmo in una realtà totalmente individualizzata, composta di tanti "uno" staccati gli uni dagli altri, dove ogni lavoratore sarebbe una goccia infinitesima senza voce all'interno di un oceano di forze, politiche ed economiche, capaci di schiacciarlo senza rimorso e senza traccia di rimpianto. Se invece i lavoratori fossero, oggi più che mai, capaci di avvertire nella loro interiorità l'esigenza di uscire dall'isolamento –che porta solo frustrazione, impotenza e ulteriore chiusura sociale- si aprirebbe per loro uno spiraglio di speranza, frutto della condivisione e del percepire una comunità intorno a sé che si muove compatta ed unita per cambiare la realtà. Più la crisi è dura, più la situazione è difficile, e più c'è bisogno di unità, di superare le differenze, di farsi attori protagonisti del cambiamento attraverso tutti quei metodi democratici che abbiamo a disposizione, come del resto è l'associazionismo sindacale. E' giunto il momento di rafforzare ancora di più il sindacato e di dare ad esso una forza capace di svolgere il ruolo di difesa degli interessi collettivi, proprio davanti ad una situazione istituzionale difficile e secondo me preoccupante per il futuro di tutti noi.

Cari amici, mentre la politica non sembra vicina a chi dovrebbe tutelare, vale a dire "il popolo", lo stesso si ribella utilizzando sempre più quegli spazi nuovi di comunicazione come il web, per unirsi e protestare. Ma e' questa, mi chiedo, la strada giusta? O invece bisogna risvegliare quella voglia di partecipazione e di coinvolgimento nel dialogo di tutte le parti della società civile per permettere un rilancio del nostro Paese, senza rischiare -e la storia lo insegna- che venga un uomo solo capace di prendere il comando dell'apparato istituzionale? I lavoratori chiedono, alla politica e al sindacato, non le teorie ma le cose concrete:

i rinnovi dei contratti, la dignità e la stabilità del lavoro, la sicurezza per il sostenimento delle proprie famiglie e sopratutto un futuro per i propri figli, con una scuola che funzioni, con una sanità che ne assicuri la salute, con una giustizia veramente "giusta", con un ambiente rispettato, con una pubblica amministrazione capace di erogare i servizi necessari, con reale sicurezza nelle città; questo e solo questo, non voli pindarici.

A noi, a ciascuno di noi, amici, spetta la responsabilità di fare le scelte giuste per realizzare il mondo che vorremmo e di cui abbiamo bisogno, tanto come singoli che come collettività. Facciamo sì di non uccidere questa speranza e questa aspirazione. Su questi temi essenziali vorremmo discutere, come cittadini, lavoratori e sindacato, con un governo dello Stato italiano, un governo numericamente forte, capace di prendere decisioni, anche se frutto di mediazioni tra le forze politiche che lo sorreggono.

Non è tempo di maschere o balletti.

Non c'è tempo per il gioco delle parti.

La gente è in difficoltà nera.

Vogliamo far sapere a tutti i politici che oggi più che mai essi hanno l'obbligo di porre quale priorità assoluta della loro azione politica l'interesse primario del Paese e dei cittadini.

Questa è la nostra linea politica come sindacato autonomo e a questo fine faremo sentire la voce dei lavoratori.

Massimo Battaglia

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

Battaglia: "pronti alla mobilitazione, inammissibile l'ulteriore blocco degli stipendi. Intervenga il Capo dello Stato"

 

"Prosegue anche oggi l'accurata tortura sulla stampa riguardo al pericolo dell'ulteriore proroga al blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici fino a tutto il 2014" afferma Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa.

"L'adozione di questo decreto sarebbe l'ennesima, inaccettabile, vessazione di una categoria oramai spremuta e schiacciata, sia moralmente che economicamente, da una classe politica incapace di attuare un piano complessivo, incisivo e veramente razionale di riforma della spesa pubblica" osserva Battaglia, che prosegue, "I mancati aumenti contrattuali si traducono nella perdita del 10% del proprio stipendio, ogni mese, a cui si aggiungo gli effetti devastanti dell'inflazione e dell'aumento della pressione fiscale e tributaria.

In pratica nel triennio 2010-2012 in media i lavoratori hanno perduto 2.533 euro solo contando i mancati aumenti contrattuali, e se si dovesse aggiungere il blocco del biennio 2013-2014 si calcola di arrivare ad una perdita di 4.526 euro.

Tutto questo sta letteralmente distruggendo il ceto medio del nostro Paese, e la stragrande maggioranza degli impiegati oramai vive in un orizzonte di insicurezza economica e sociale".

Il Segretario generale conclude "l'ulteriore blocco dello stipendio sarebbe un atto violentissimo e inattuabile, per il peso politico che ha, da parte di un governo che oggi è chiamato solo a svolgere l'ordinaria amministrazione.

Pertanto invochiamo l'intervento del Presidente Napolitano, e gli chiediamo di garantire tanto i principi costituzionali che i diritti dei lavoratori"

Massimo Battaglia

 

lunedì, marzo 25, 2013

CONVENZIONE CAMPA MUTUA SANITARIA INTEGRATIVA E CONFSAL-UNSA BENI CULTURALI

 

CONVENZIONE TRA CONFSAL-UNSA BENI CULTURALI

E

CAMPA MUTUA SANITARIA INTEGRATIVA

 

Carissimi,

vi comunico che è stata stipulata una nuova convenzione riservata ai nostri iscritti, con la CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa che propone un pacchetto di condizioni agevolate per gli iscritti alla FEDERAZIONE Confsal-Unsa, che decideranno di aderire.

Pertanto, si invitano gli interessati a leggere quanto proposto nella convezione pubblicata sul nostro sito www.unsabeniculturali.it nella voce convenzioni e all'uopo rivolgersi direttamente presso la CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa ai seguenti recapiti:

 

Ufficio Fiduciario ROMA

Avv. Susanna Gaiotto

Via Panama, 74 Tel 06 8840881

Cell. 348.7156991 - susannagaiotto@libero.it

 

Info

www.campa.it

info@campa.it

telefono: 051 230.967 – 051 269.967

fax : 051 6494012

via luigi calori 2/g 40122 Bologna

 

Nella speranza che anche questa nuova iniziativa risulti a voi gradita, colgo l'occasione per inviare cordiali saluti.

 

IL SEGRETARIO NAZIONALE

(Dott. Giuseppe Urbino)

 

    

 

 

venerdì, marzo 22, 2013

TRIBUNA SINDACALE RACCOLTA INFORMATIVA ON-LINE DEL 22/03/2013

GLI ARGOMENTI DISCUSSI NEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 21.03.2013

 

Ø         Sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e funzionari pubblici

Ø         Interventi urgenti in materia sanitaria

Ø         Inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali

Ø         Trasferimento della flotta aerea antincendio ai Vigili del fuoco

Ø         Termini di conclusione dei procedimenti amministrativi del Ministero dell'interno

Ø         Emissioni filateliche

Ø         Nomine

 

Il Consiglio dei Ministri è iniziato alle ore 11.40 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.

Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.

All'inizio dei lavori il Presidente del Consiglio e il Ministro dell'interno hanno commemorato la figura del Capo della polizia, Prefetto Antonio Manganelli, sottolineandone l'eccezionale professionalità e il profondo spirito di servizio. Il Consiglio ha quindi deciso i funerali di Stato per onorare la memoria del Prefetto Manganelli.

Il Consiglio dei Ministri ha nominato i Presidenti pro-tempore delle Giunte regionali del Lazio e del Molise, Nicola Zingaretti e Paolo di Laura Frattura, rispettivamente Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Lazio e della Regione Molise.

Il Consiglio ha preso atto positivamente dell'elaborazione, da parte del Ministro della Salute, del Ministro dell'Ambiente e del Ministro del lavoro, del Piano nazionale amianto (linea intervento per un'azione coordinata delle amministrazioni statali e territoriali) che sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni

Il Consiglio, su iniziativa del Ministro dell'economia, di concerto con il Ministro della Pubblica amministrazione e semplificazione, ha proposto di avviare l'iter concernente il regolamento di contenimento delle spese del pubblico impiego. Questo consentirà al prossimo governo di scegliere tra la proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali portando a termine la procedura del regolamento, come previsto dal decreto legge 98 del 2011; oppure di trovare una diversa copertura e così evitare per il 2014 il blocco delle progressioni e degli automatismi retributivi nel pubblico impiego.

Il Consiglio si è poi pronunciato sulle seguenti materie:

 

A. Sistema di reclutamento e formazione dei dirigenti e funzionari pubblici

B. Interventi urgenti in materia sanitaria

C. Inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali

D. Trasferimento della flotta aerea antincendio ai Vigili del fuoco

E. Termini di conclusione dei procedimenti amministrativi del Ministero dell'interno

F. Emissioni filateliche

G. Nomine

 

A. SISTEMA DI RECLUTAMENTO E FORMAZIONE DEI DIRIGENTI E FUNZIONARI PUBBLICI

Su proposta del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione il Consiglio ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, un regolamento che attua la legge n. 135 del 2012 (spending review – confronta comunicato stampa n. 38 del 05 luglio 2012) derivante dalla unificazione (così come richiesto dal Consiglio di Stato) dei due schemi di regolamento in materia di riordino del sistema di reclutamento e formazione dei dipendenti pubblici da parte delle scuole pubbliche di formazione e di disposizioni per il corso-concorso per funzionari e dirigenti pubblici approvati in via preliminare dal Consiglio dei ministri del 22 gennaio 2013 (confronta comunicato stampa n. 66 del 22 gennaio 2013).

Queste le novità principali del regolamento:

1. la Scuola superiore della PA (rinominata Scuola nazionale dell'amministrazione) assieme all'Istituto diplomatico "Mario Toscano", la Scuola superiore dell'economia e delle finanze, la Scuola superiore dell'amministrazione dell'interno – SSAI, la Scuola di formazione e perfezionamento del personale civile della difesa e la Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche, costituisce il Sistema unico del reclutamento e della formazione pubblica.

2. L'azione del Sistema unico verrà indirizzata dal "Comitato per il coordinamento delle scuole pubbliche di formazione", presieduto dal Presidente del Consiglio e composto dagli organi di vertice delle Scuole del Sistema unico, che coordina la pianificazione dell'attività di formazione e reclutamento di funzionari e dirigenti, ma anche l'utilizzo delle risorse umane (in particolare del personale docente), finanziarie e logistiche (sedi e locali delle Scuole).

3. Il Dipartimento della funzione pubblica elabora ogni anno il "Piano triennale previsionale di reclutamento di dirigenti e funzionari nelle amministrazioni dello Stato anche ad ordinamento autonomo e negli enti pubblici nazionali", che viene successivamente approvato dal Consiglio dei Ministri.

4. Il reclutamento dei funzionari e dei dirigenti nelle amministrazioni statali, anche a ordinamento autonomo, e negli enti pubblici non economici, avverrà per metà dei posti con il sistema unico di reclutamento.

5. Le amministrazioni sono tenute ad adottare, entro il 30 giugno di ogni anno, un Piano triennale di formazione del personale, da trasmettere al Comitato che provvede a redigere il "Programma triennale delle attività di formazione dei dipendenti pubblici", secondo il criterio della programmazione a scorrimento entro il 31 ottobre di ogni anno.

6. Il sistema di reclutamento e formazione di dirigenti e funzionari viene ridefinito in base a quattro obiettivi: concentrare, snellire e rendere più economiche le procedure concorsuali; garantire l'eccellenza dell'attività formativa generale; strutturare i corsi di formazione in modo da assicurare il più elevato livello di specializzazione professionale degli allievi; subordinare l'assunzione degli allievi al superamento di prove valutative che assicurino l'effettiva selezione dei più meritevoli.

7. Per i funzionari le novità riguardano i requisiti minimi di accesso al corso-concorso (laurea specialistica/magistrale o diploma di laurea per i candidati non dipendenti pubblici e laurea triennale per i dipendenti pubblici); le modalità di svolgimento (durata complessiva di 9 mesi di cui i primi sei di formazione generale presso la Scuola nazionale di amministrazione e le altre Scuole del Sistema unico e i successivi tre mesi di formazione specialistica svolta presso le amministrazioni di destinazione degli allievi, utilizzando anche le strutture delle Scuole di riferimento); il trattamento economico degli allievi.

8. Per i dirigenti le novità riguardano il trattamento economico e le modalità di svolgimento del corso (con una fase di formazione generale, della durata di otto mesi, svolta dalla Scuola nazionale di amministrazione e una fase di formazione specialistica, della durata di quattro mesi, alla cui organizzazione provvede il Comitato tramite le Scuole di riferimento o, in mancanza, con la Scuola nazionale di amministrazione.

 

B. INTERVENTI URGENTI IN MATERIA SANITARIA

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro della salute, un decreto legge che contiene interventi urgenti in materia sanitaria riguardanti due questioni: gli Ospedali psichiatrici giudiziari e l'impiego di medicinali per terapie avanzate, come quelli con cellule staminali.

-     Viene prorogata al 1° aprile 2014 la chiusura degli Opg in attesa della realizzazione da parte delle Regioni delle strutture sanitarie sostitutive. Nel decreto si sollecitano le Regioni a prevedere interventi che comunque supportino l'adozione da parte dei magistrati di misure alternative all'internamento, potenziando i servizi di salute mentale sul territorio. Si prevede, in caso di inadempienza, un unico commissario per tutte le Regioni per le quali si rendono necessari gli interventi sostitutivi.

-     Per quanto riguarda le cure con cellule staminali, si prevede una più ampia normativa a regime che regoli i medicinali per terapie avanzate preparati su base non ripetitiva, con monitoraggio clinico. Inoltre si concede eccezionalmente la prosecuzione di trattamenti non conformi alla normativa vigente per i pazienti per i quali sono stati già avviati alla data di entrata in vigore del decreto, sempre con monitoraggio clinico.

 

C. INCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI

Su proposta del Ministro della pubblica amministrazione e semplificazione, il Consiglio ha approvato un decreto legislativo in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni.

La legge 190 del 2012, recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione, ai commi 49 e 50 dell'articolo 1, delega il Governo a disciplinare i casi di non conferibilità e di incompatibilità degli incarichi dirigenziali ed amministrativi di vertice.

La normativa di delega costituisce uno degli elementi fondamentali della strategia di prevenzione dei fenomeni di corruzione e cattiva amministrazione che la legge ha inteso introdurre, a rafforzamento delle misure, finora prevalentemente penali, di contrasto ai suddetti fenomeni.

La grande innovazione rispetto alla disciplina vigente sta nel fatto che la legge di delega, per la prima volta nel nostro ordinamento, considera specificamente gli incarichi dirigenziali e gli incarichi amministrativi di vertice, allo scopo di creare le condizioni per assicurarne lo svolgimento in modo imparziale.

Questa imparzialità, secondo il legislatore delegante, deve essere assicurata sia in termini di inconferibilità degli incarichi, se il soggetto destinatario del possibile incarico ha assunto comportamenti, ha assunto cariche o svolto attività che producono la presunzione di un potenziale conflitto di interessi, sia in termini di incompatibilità tra l'incarico dirigenziale e altre cariche o attività in potenziale conflitto con l'interesse pubblico.

In conformità alla delega, nello schema di decreto legislativo sono individuati tre ordini di cause di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e degli incarichi amministrativi di vertice:

1. le condanne penali (anche non definitive) per reati contro la pubblica amministrazione;

2. la provenienza da incarichi e cariche in enti privati;

3. la provenienza da organi di indirizzo politico.

Si prevede, inoltre, una causa di incompatibilità con cariche in organi di indirizzo politico.

Per le ipotesi di violazione delle disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità sono previste sia sanzioni di carattere obiettivo, volte a colpire l'atto adottato in violazione di legge, sia sanzioni di carattere subiettivo, volte a far valere la responsabilità degli autori della violazione.

Sotto il profilo oggettivo si stabilisce la nullità degli atti di conferimento degli incarichi adottati in violazione delle disposizioni in materia di inconferibilità, nonché la nullità dei relativi contratti.

Si stabilisce, inoltre, la decadenza dagli incarichi svolti in situazione di incompatibilità e la risoluzione dei relativi contratti, decorso il termine perentorio di quindici giorni dalla contestazione della causa di incompatibilità da parte del responsabile del piano anticorruzione istituito presso ciascuna amministrazione.

Sotto il profilo soggettivo si stabilisce che il responsabile del piano anticorruzione deve segnalare i casi di possibile violazione all'Autorità nazionale anticorruzione (che può sospendere la procedura di conferimento dell'incarico), all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nonché alla Corte dei Conti, per l'accertamento di eventuali responsabilità amministrative.

Si stabilisce, inoltre, che i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati e non possono per tre mesi conferire gli incarichi di loro competenza; il relativo potere è esercitato, per i Ministeri dal Presidente del Consiglio dei ministri, per gli enti pubblici dall'amministrazione vigilante, per le Regioni, le Province e i Comuni da un commissario ad acta nominato dal Ministro dell'Interno.

 

D. TRASFERIMENTO DELLA FLOTTA ANTINCENDIO AI VIGILI DEL FUOCO

Su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, il Consiglio ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito il parere del Consiglio di Stato, il regolamento che disciplina i tempi e le modalità di attuazione del trasferimento della flotta aerea antincendio della Protezione civile al Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa del Ministero dell'interno (confronta comunicato stampa n. 69 del 15 febbraio 2013).

 

E. TERMINI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI DEL MINISTERO DELL'INTERNO

Su proposta del Ministro dell'interno, il Consiglio ha approvato un decreto che ridefinisce i termini massimi, di durata superiore a 90 giorni e fino ad un massimo di 180, entro cui devono essere conclusi i procedimenti di competenza del Ministero dell'interno, ai sensi della legge sul procedimento amministrativo.

Il decreto realizza una contrazione pari a oltre il 10% dei termini precedentemente previsti e, facendo seguito a quello concernente i termini procedimentali inferiori a 90 giorni, completa il percorso di riduzione dei termini massimi per la conclusione dei procedimenti di competenza del Ministero dell'interno.

 

F. EMISSIONI FILATELICHE

Su proposta del Ministro dello sviluppo economico, il Consiglio ha approvato l'integrazione del programma di emissioni filateliche con due francobolli. Il primo commemorativo di Rita Levi-Montalcini; il secondo celebrativo del Pontificato di sua santità Francesco.

 

G. NOMINE

In sostituzione di due componenti eletti in Parlamento, il Consiglio ha deliberato la nomina dell'avvocato Marvella PANUCCI e del dottor Maurizio GARDINI a componenti del CNEL, su designazione dei rispettivi organismi rappresentativi.

Il viceprefetto dottoressa Velia DEL BONO, su proposta del Ministro dell'interno, è stata nominata componente della commissione straordinaria per la gestione del Comune di Casapesenna, in provincia di Caserta, sciolto ai sensi della normativa antimafia.

La seduta è terminata alle ore 14.00