lunedì, marzo 04, 2013

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 84/13

LA CULTURA ITALIANA TRA TAGLI, RITAGLI E FRATTAGLIE

 

Che la cultura in Italia stia piano piano morendo è ormai un dato di fatto.

Ministri incompetenti e burocrati attaccati solo ai loro privilegi hanno fatto sì che il MiBAC, che dovrebbe promuovere e tutelare la cultura italiana, divenisse un ingombrante carrozzone sperpera denaro.

Già qualche mese fa, è circolata la notizia shock della richiesta presentata da alcune associazioni ed intellettuali della città di Napoli, di revocare il riconoscimento della città partenopea da parte dell'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità.

Questo perché, a detta loro, la città di Napoli sarebbe persistentemente in stato di degrado, soprattutto nel suo centro storico.

Anche la bellissima Venezia ha promosso una campagna di sensibilizzazione intitolata "Venezia è anche tua, rispettala" per far mantenere il decoro ed il rispetto del centro storico. Tale campagna è peraltro servita come progetto pilota per iniziative analoghe sul territorio nazionale e per la stesura della "Direttiva decoro" da parte Ministro per i Beni e le Attività Culturali Lorenzo Ornaghi.

Tale direttiva, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9 novembre 2012, ha numerosi intenti che però non centrano il cuore del problema.

Infatti, si parla di divieti posti alle bancarelle, tavolini all'aperto mimi, ecc.ecc. ma non si parla di  carenza di manutenzione e valorizzazione dei beni artistici nazionali, a causa dei numerosi tagli che lo Stato ed il Ministero dei Beni Culturali hanno effettuato nel tempo.

Pompei è in continuo degrado, nonostante i fondi stanziati, Roma non è da meno, con infiltrazioni d'acqua, che hanno danneggiato nel 2010 la volta di una delle gallerie traianee della Domus Aurea ed inoltre da alcuni anni si assiste al continuo crollo di parti delle Mura Aurealiane e di frammenti di tufo e malta dal Colosseo.

Firenze segue a ruota il catalogo del degrado, con Palazzo Strozzi transennato e una situazione disastrosa alla Bibliteca Nazionale e recentemente anche un crollo nella galleria degli Uffizi.

Tutto questo per non parlare dei tanti musei e monumenti vietati al pubblico nei periodi di maggior affluenza turistica o nei giorni festivi,

come il Palazzo Barberini a Roma chiuso per tutto agosto 2012, a causa della insufficienza di personale.

Inoltre, ci troviamo di fronte al problema dei tecnici restauratori, che dovrebbero

essere il fiore  all'occhiello del MiBAC e che oggi, invece, stanno piano piano scomparendo.

C'è chi invoca la privatizzazione, visto che lo Stato è inadeguato a ricoprire il ruolo di garante della cultura ma noi da sempre siamo contrari a questa scelta poiché convinti del fatto che la cultura è e deve essere garantita e tutelata dallo Stato.

In effetti il tentativo sotterraneo di privatizzare è giù in atto, con le varie sponsorizzazioni (vedasi Della Valle) o le società controllate dal MiBAC, inutili carrozzoni mangia soldi di cui abbiamo già parlato nei nostri precedenti notiziari.

In buona sostanza, gli esempi di mala cultura ed incuria sono numerosi e portano ad un vero e proprio spreco di risorse in un Paese, l'Italia, che detiene un numero considerevole di luoghi culturali  nonché il maggior numero di aree poste sotto la tutela dell'UNESCO.

Sempre parlando di tagli ed incuria, approfondiamo adesso la recente notizia della cancellazione della Settimana della Cultura da parte del MiBAC.

Ufficialmente ci sarebbe di mezzo l'attuale crisi economica che ha fatto diminuire l'afflusso dei visitatori nei Siti di competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Attraverso una circolare di fine gennaio 2013 il Direttore Generale della Valorizzazione del Patrimonio Culturale Dott.ssa  Anna Maria Buzzi è stata resa nota la scelta di far slittare l'evento al mese di novembre 2013 oppure, in alternativa, considerare promozioni culturali diverse.

Sono inoltre allo studio altre ulteriori opzioni come ad esempio l'ingresso libero nei musei l'ultima domenica di ogni mese.

Chiariamo che la nostra non vuole essere assolutamente una critica nei confronti dell'operato della Dott.ssa Buzzi, alla quale rinnoviamo i nostri sentimenti di stima per quanto ha fatto e continua a fare per il MiBAC, bensì non possiamo che rimanere perplessi per una gestione politica del tutto assente alle problematiche del Paese.

Infatti, i continui tagli alla cultura e a noi pubblici dipendenti, effettuati dalle manovre del governo, non vengono in aiuto, così come la recente approvazione del DPCM del 22 gennaio 2013 sulle dotazioni organiche e le eccedenze del personale pubblico, che prevedono ulteriori misure di riduzione e non favoriscono i lavoratori del MiBAC.

Giuseppe Urbino

 

Nessun commento:

Posta un commento