venerdì, marzo 29, 2013

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 85/13 DEL MESE DI MARZO 2013

Il buono pasto contro la crisi delle

famiglie: il MiBAC lo sa?

 

Il buono pasto, oggi più che mai, è diventato un'arma importante contro la crisi. Negli ultimi anni è riuscito ad ammortizzare l'impoverimento delle famiglie grazie alla stabilità del suo valore, garantendo al lavoratore un incremento del potere d'acquisto del suo stipendio, oltre a far affluire nelle casse dello Stato molti milioni di euro.

Diversi studi dimostrano come il buono pasto sia un effettivo sostegno alle famiglie dei lavoratori e le cifre lo dimostrano ampiamente. Nel solo 2012 sono stati oltre 2,3 milioni di dipendenti italiani (di cui il 36% nel settore pubblico) ad utilizzare i buoni pasto per un controvalore complessivo di circa 3,4 miliardi di euro. Questo significa che ogni dipendente utilizzerà in media buoni pasto per 1.478 euro. Non solo, ma il buono pasto fa bene anche ai conti pubblici. Infatti, rispetto alla moneta, il tagliando stimola il consumo da parte dei dipendenti beneficiari e obbliga ad una fatturazione finale per ottenere il pagamento del suo valore da parte della società emettitrice; questo permette di garantire 306 milioni di euro di Pil e 438 milioni di euro di risorse fiscali per l'Erario all'anno (stima per il 2013).

Nonostante ciò, la nostra Amministrazione sembra non conoscere nel dettaglio le dinamiche di questo mercato, i benefici che apporta e l'importanza che riveste all'interno del sistema. Infatti, come sapete, la situazione dei buoni pasto è bloccata (vedasi anche il nostro precedente comunicato n. 5/13 con il quale la Confsal – Unsa ha aperto formale vertenza nei confronti dell'Amministrazione) e per tale motivo la nostra Organizzazione sindacale aveva suggerito ai dirigenti delle sedi coinvolte l'attivazione di nuove convenzioni con Consip, per un importo fino a 40.000,00 euro. Se la Direzione Generale OAGIP avesse accolto la nostra richiesta di stilare una circolare con la quale si rassicuravano i capi d'Istituto sul fatto che le somme anticipate sarebbero state in un secondo tempo restituite questa situazione dannosa in primis per i lavoratori non si sarebbe mai creata.

Ora a detta dell'Amministrazione questa procedura non è più praticabile perché comporterebbe una parcellizzazione di procedure che non corrispondo alle vigenti normative.

Pertanto Il Direttore Generale ci ha informato che seguirà un percorso alternativo ovvero  una negoziazione centralizzata (di importo pari ad euro 900.000,00) con altro Ente. Per fare questo ci sarà a breve un incontro con un responsabile Consip per avere una conferma scritta della situazione attuale circa la non copertura finanziaria per l'erogazione dei buoni pasto.

Il tempo previsto per tale istruttoria si aggira intorno a uno o due mesi. La Confsal – Unsa e le altre OO. SS. hanno chiesto tempi molto più rapidi ovvero che entro i primi giorni di aprile arrivi questa nota ufficiale di Consip. Se ciò non avvenisse, abbiamo chiesto all'Amministrazione di poter adottare la proposta originaria, così come hanno fatto altri Ministeri perché non si può negare fino alla fine del 2013 un sostegno importante al reddito famigliare come è il buono pasto.

La nostra Organizzazione Sindacale continuerà a vigilare e sarà nostra cura tenervi costantemente informati.

Marco Calaci

 

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