lunedì, marzo 04, 2013

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 84/13

Dipendente Pubblico e Mass Media

 

Si riporta la nota trasmessa  a firma del Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa al conduttore Massimo Giletti, della trasmissione Domenica In Arena, con la quale si esprime le rimostranze dei dipendenti pubblici che pur svolgendo un lavoro quotidiano difficile e impegnativo, si vedono rappresentati sempre in modo parziale e negativo

 

Egregio dott. Giletti,

L'organizzazione sindacale che rappresento è il quarto sindacato nel Pubblico impiego e il primo in alcuni ministeri quali ad esempio il Ministero della Giustizia. Mi permetto di scriverLe per evidenziare ciò che ho visto nella trasmissione da Lei condotta nella giornata di domenica 3 febbraio 2013, in cui si è parlato dei dipendenti pubblici.

Ancora una volta, purtroppo, all'opinione pubblica italiana è offerta una prospettiva negativa del lavoro pubblico, in cui viene fatto emergere solo lo scandalo e il comportamento irregolare. Mi chiedo, insieme a milioni di onesti lavoratori, perché nei mass media non trovi adeguata rappresentazione quella stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici che svolge un lavoro encomiabile, garantendo alla nostra comunità l'erogazione di una pluralità di servizi essenziali, che vanno dall'assistenza sanitaria, alla tutela della sicurezza, dal funzionamento – benché difficile- del mondo della giustizia con i suoi tribunali e i suoi istituti penitenziari, fino ad assicurare il diritto alla cultura con l'apertura dei musei nei giorni festivi. Concordo con chiunque pensi che ci sia bisogno di buoni dipendenti pubblici, ma al tempo stesso, nella qualità di rappresentante di un'organizzazione sindacale, avverto forte la necessità di avere in Italia anche un giornalismo coraggioso che non si pieghi alla cultura dello scandalismo o ai progetti politici volti a realizzare una maggiore privatizzazione degli apparati pubblici, un giornalismo che sia capace di mostrare ciò che di positivo viene realizzato in modo silenzioso, giorno dopo giorno, da una classe operosa di lavoratori, che vengono retribuiti in media con 1.300 euro al mese. Mi auguro vivamente, insieme a tutti questi lavoratori, che nella sua trasmissione possano essere rappresentate anche situazioni virtuose del lavoro pubblico, in grado di fornire un quadro della realtà che, seppure prevalente, troppo spesso passa sotto traccia. Nel ringraziarLa per l'attenzione, Le Porgo distinti saluti.

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