lunedì, marzo 04, 2013

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 84/13

Momento difficile, italiani preoccupati

Il timore per il futuro induce al risparmio

 

L'Osservatorio Findomestic sui consumi 2013 avvalendosi delle indagini svolte da prometeia in sinergia con i dati forniti dall'istat ha rilevato che la preoccupazione che ha investito in maniera più urgente gli italiani a chiusura del 2012 e per il nuovo anno (2013) è stata ed è tuttora quella di risparmiare.

Non più del 39% degli italiani ritiene che quello appena iniziato possa essere un anno migliore sotto il profilo delle disponibilità finanziarie.

Si è stimato che in Italia nel secondo semestre del 2012 il pil sia sceso al di sotto del precedente livello toccato durante la fase più acuta della recessione all'inizio del 2009.

Diversi elementi portano tuttavia a ritenere che con il secondo semestre 2012 si sia toccato il fondo e ci si possa attendere l'inizio della risalita.

a dicembre il livello di soddisfazione degli italiani per la situazione del paese si è ripreso leggermente dai minimi storici toccati a novembre (3.05) giungendo a (3.12).

Certo si tratta di una valutazione molto negativa (la soglia positiva è lontana, in un periodo di recessione e di consumi in continua contrazione, ulteriormente aggravati dalla seconda rata dell'imu.

Come già evidenziato nei mesi precedenti, il mercato dell'immobile sta vivendo un vero e proprio cambio di paradigma. non si tratta di una semplice crisi ma di un momento di ridimensionamento molto duro:

i dati pubblicati dall'istat evidenziano tale situazione, sottolineando un calo delle compravendite di immobili sia di tipo Residenziale sia di tipo Economico, di oltre il 20%.

previsioni per il 2013 indicano che l'economia italiana dovrebbe uscire dalla fase recessiva vera e propria ma con una ripresa che la terrà ben lontana dai livelli pre-crisi.

Viene inoltre ipotizzato che la contrazione dei consumi possa proseguire fino a metà 2013. Solo nel 2014 si intravede una inversione di tendenza seppur lieve, con un prodotto interno lordo in crescita dello 0,6%. insomma il superamento della crisi strutturale è ancora lontano ed il percorso da seguire irto di ostacoli.

F.P.

 

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