mercoledì, ottobre 31, 2007

MIBAC: IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali.
Il Ministero si articola in 9 Direzioni Generali Centrali e in 17 Direzioni Regionali coordinate dal Segretario generale.
La riforma tende a razionalizzare e ad assicurare maggiore efficienza gestionale attraverso l' attribuzione a due Direzioni Generali, rispettivamente, dei compiti di gestione delle risorse umane e quelli relativi al bilancio, alla programmazione degli investimenti ed al controllo della spesa del Ministero.
Notevole attenzione è stata dedicata alla tutela del paesaggio, attraverso l'istituzione di una Direzione generale che dovrà occuparsi anche delle nuove competenze attribuite dal Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di copianificazione paesaggistica con le Regioni e di qualità architettonica. La medesima direzione si occuperà anche della promozione dell'architettura e dell'arte contemporanea.
Sul territorio, sono state chiarite le competenze rispettivamente delle Direzioni regionali e delle Soprintendenze, restituendo a queste ultime la funzione di effettivi ed insostituibili presidi di tutela e concentrando in capo alle Direzioni regionali le funzioni di stazione appaltante. La norma di organizzazione è da leggere in combinato anche con la nuova disciplina in materia di servizi aggiuntivi (art.14 del decreto legge n.159) che prevede l'integrazione di tutti i servizi aggiuntivi erogati in ambito regionale mediante concessioni centralizzate a livello regionale)
Allo scopo di conseguire i risparmi di spesa imposti dalla legge finanziaria 2007, si è proceduto all'accorpamento di alcune Soprintendenze (Archeologiche di Napoli e Pompei; Cagliari e Sassari) e di due Istituti centrali (Istituto per la patologia del libro e Centro per la fotoriproduzione).
Sono state eliminate, sul territorio, duplicazioni di competenze esercitate sia dalle Soprintendenze che dai Poli museali, affidando solo a questi ultimi i compiti attinenti al patrimonio storico-artistico.
Sul regolamento sono stati acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, le cui osservazioni sono state recepite in larga parte nel testo.
In particolare, è stato precisato che l'attività consultiva del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici si estende anche a questioni di interesse di Stati esteri o di enti territoriali.
E' stato istituito il Centro per il libro e la lettura dando così seguito al Protocollo d'intesa firmato il 25 ottobre 2006 con le istituzioni e le categorie interessate. Il Centro, che viene dotato di autonomia scientifica, organizzativa e finanziaria, potrà adottare tutte le necessarie iniziative per la promozione e la diffusione del libro, della lettura e degli autori italiani, utilizzando non solo risorse pubbliche, ma anche quelle che dovessero provenire da privati.
Sono state inoltre indicate le nuove dotazioni organiche del personale mediante la stabilizzazione del personale precario del Ministero. Sul punto va sottolineato che, già dal 1° ottobre, sono stati assunti 1391 precari (i cosiddetti giubilari), mentre l'entrata in vigore del regolamento permetterà l'assunzione di 1220 assistenti tecnici museali di cui 610 immediatamente e altri 610 dopo le conclusioni delle procedure di autorizzazione della Funzione Pubblica (Pubblicato il 30/10/2007 – http.mibac)


SERVIZIO STAMPA E COMUNICAZION

lunedì, ottobre 29, 2007

ALCUNE RIFLESSIONI SULLA PARTECIPAZIONE O MENO AI PASSAGGI DALL'AREA B ALL'AREA C1

Pervengono alla scrivente Organizzazione Sindacale numerose richieste di informazione circa la partecipazione o meno al concorso di riqualificazione dall'area B a C1 da parte di coloro che, pur non avendo i requisiti richiesti dal bando recentemente integrato a seguito dell’ accordo del 10 ottobre u.s., ritengano tuttavia di averne diritto ai fini non solo della formazione ma anche della riqualificazione. Onde evitare spiacevoli equivoci, ci corre l'obbligo di ricordare a tutti che l'accordo per l'integrazione del bando per la riqualificazione prevede il passaggio tra le aree ed è stato firmato solo da CGIL e CISL e, in quanto tale presenta, purtroppo volutamente, delle limitazioni nella partecipazione, di cui si è perfettamente a conoscenza. Nel contempo, una sigla sindacale come la UIL, ha deciso di veicolare la possibilità di un eventuale ricorso al TAR anche se al momento non sufficientemente suffragato da effettiva certezza, e con molta probabilità, visto il periodo, tutto ciò potrebbe essere strumentale pur di poter fare quanto più proseliti, da far possibilmente valere sulla rappresentatività 2008 (visto che i dati relativi agli iscritti ad un sindacato si rilevano entro il 31/12/2007) e raccogliere più voti per le imminenti elezioni R.S.U. (poiché anche questo dato unitamente alla consistenza degli iscritti contribuisce a far elevare il grado di rappresentatività di una organizzazione sindacale). Pertanto, considerato che la stessa UIL, mai come in questo momento propone di esplicitare per conto degli interessati il ricorso a costo zero, e addirittura estendere tale beneficio non solo agli iscritti ma anche ai cosiddetti simpatizzanti e non, noi dal canto nostro, di fronte a tanta insistenza, lasciamo liberi i lavoratori nella decisione di presentare la domanda per il concorso di riqualificazione per il passaggio tra le aree. Ovviamente ogni singolo partecipante dovrà tener conto della propria posizione in considerazione dei bandi già pubblicati e ormai di prossima scadenza. Ovviamente tale contesto susciterà non poche polemiche, anche con CGIL e CISL che, guarda caso, a torto o a ragione, accusano la stessa uil di ridursi ad un semplice ufficio legale, mentre loro si nascondono dietro le dita di una mano, per le loro malefatte, nell’ aver sottoscritto un nefasto accordo di integrazione ai bandi concorsuali, suscitando un notevole vespaio, vistose lamentele e relative contestazioni, sia rispetto al metodo “bulgaro” adoperato in sede di contrattazione a livello nazionale, che per il contenuto dell’ accordo che non soddisfa proprio tutti, sia coloro ch e hanno atteso per anni la riqualificazione, che tutti coloro che, pur essendosi già riqualificati vengono di fatto tagliati fuori.

GIUSEPPE URBINO

martedì, ottobre 16, 2007

da "L'Indipendente"

Beni culturali MINISTRO OSTAGGIO DEL SINDACATO

L'abbraccio pericoloso tra Cgil-Cisl e Rutelli

di RICCARDO PARADISI

«Il ministero dei Beni culturali è profondamente condizionato dalla Cgil e dalla Cisl. Che di fatto cogestiscono il ministero con il direttore generale». I sindacati autonomi tornano alla carica sull'endorsement che a loro avviso salderebbe l'asse tra il Direttore generale di via del Collegio romano Mario Turetta e Cgil e Cisl, ribadendo la tesi di un ministero ostaggio di una parte del sindacato e annunciando per questo il ricorso alla magistratura. Come L'Indipendente ha già raccontato la scintilla che ha fatto detonare il durissimo scontro interno ai Beni culturali è avvenuto la scorsa settimana durante una riunione per le rappresentanze sindacali. Riunione al calor bianco dove sarebbero volati insulti e minacce e al termine della quale il direttore generale Turetta, che ha presieduto l'assemblea, ha firmato l'accordo con Cgil e Cisl, malgrado lo scenario frammentato e soprattutto malgrado il fatto che la sola figura autorizzata a firmare un accordo sindacale all'interno del ministero può essere il sottosegretario Andrea Marcucci. Ad essere preoccupato e molto della situazione e più in generale della governabilità delle complesse dinamiche interne a via del Collegio romano è il segretario generale Giuseppe Proietti che ha ufficiosamente garantito una maggior correttezza procedurale per il futuro. Mentre manca ancora una presa di posizione del ministro Francesco Rutelli su una vicenda che rivela uno spaccato interno ai Beni culturali quanto meno problematico.

lunedì, ottobre 15, 2007

da "L'INDIPENDENTE"

Beni culturali SINDACATI AUTONOMI: «DALLA CONCERTAZIONE ALLA COGESTIONE»

Rutelli ostaggio di Cgil e Cisl

di RICCARDO PARADISI_______________________________

Tensioni molto forti ai piani alti del ministero dei Beni culturali. Tensioni che partono all'interno delle rappresentanze sindacali di via del Collegio romano e che arrivano fino alla segreteria e alla direzione generale del dicastero. La scintilla che ha dato fuoco alle polveri s'è accesa mercoledì scorso durante una riunione delle rappresentanze sindacali del ministero. La Cgil e la Cisl che non erano riuscite a trovare un accordo in una precedente riunione in un incontro successivo indetto dalla direzione generale hanno trovato un punto d'intesa fissando un accordo per la reintegrazione di un bando di concorso già chiuso per la riqualificazione dei dipendenti.

L'irregolarità, come denunciano le altre componenti sindacali del ministero, sta nel fatto che la riunione sia stata indetta in assenza del sottosegretario Andrea Marcucci, l'unico autorizzato a firmare un accordo sindacale.

A presenziare e firmare l'accordo è stato invece il direttore generale del ministero Mario Turetta. Una situazione così anomala che ha contribuito, sommata alle tensioni per la partita sulle rappresentanze sindacali unitarie, a scaldare talmente gli animi da far registrare momenti di tensione acutissima. In seguito a questi fatti il sindacato autonomo Confsal Unsa Beni Culturali ha diramato un comunicato durissimo contro Cgil, Cisl e vertici di via del Collegio romano, denunciando che il Ministero per i Beni culturali è ormai ostaggio della prepotenza e arroganza di due sindacati confederali, ovvero dei rappresentanti di Cgil e Cisl».

Il segretario del sindacato autonomo Giuseppe Urbino chiarisce ancora meglio il concetto all'Indipendente. «Siamo arrivati all'assurdo, per cui dalla concertazione si è passati alla cogestione.

Il direttore generale del personale è stato recentemente e repentinamente sostituito con un uomo molto gradito ai suddetti sindacati. Ho fatto un esposto alla magistratura per il modo di gestire le relazioni sindacali al ministero: un direttore generale che sta troppo vicino ad alcune sigle sindacali è un fatto inaudito».

Ad essere preoccupato e molto di questa vicenda è anche il segretario generale del ministero Giuseppe Proietti il quale, dicono a via del Collegio romano, da tempo, riceve segnalazioni sugli opachi intrecci politico-burocratico sindacali del ministero. Una situazione grave, che per ora sembra non scalfire il sorriso del vicepremier Francesco Rutelli.