giovedì, marzo 01, 2007

INDEBOLIMENTO RELATIVO DELLE RELAZIONI SINDACALI NEI BENI E ATTIVITA’ CULTURALI

Nello scorso articolo, ponevamo la questione delle scarse relazioni sindacali ed intersindacali, nel settore dei Beni Culturali.Infatti, al di là delle motivazioni che sono alla base di ogni singolo sindacato, si deve purtroppo registrare che esistono delle vere e proprie rivalse da parte di alcuni rappresentanti sindacali nazionali, i quali hanno affermato chiaramente che sussistono vere e proprie ostilità sulle persone e, perché no, un vero e proprio odio su piano personale all’interno del sindacalismo confederale.Non che la questione possa interessarci più di tanto, ma, certamente, una simile situazione si ripercuote anche nell’ambito delle relazioni sindacali e intersindacali, in quanto il peso di questo cattivo rapporto comporta un ulteriore peggioramento sia della comunicazione che nella risoluzione dei problemi sul piano della contrattazione collettiva di ministero. Avevamo definito l’Amministrazione del MiBAC “ostaggio” di questi sindacati in quanto la stessa Amministrazione risulta “ingessata” per volere dei doppi poteri, in prim’ordine quello del potere politico, che ovviamente si insedia temporaneamente nei meandri del Ministero e, con il suo agire, effettua razzia, in pochissimo tempo quasi di tutto. In secondo ordine, il nutrito alveo del panorama sindacale che, a sua volta, si presenta molto differenziato e disunito, senza alcuna strategia del medio e lungo termine o, peggio ancora, senza alcuna tattica sindacale per fronteggiare l’Amministrazione la quale, pur trovandosi relativamente indebolita sul piano delle relazioni sindacali, cerca di avvantaggiarsi alla meglio sulla dilazione delle problematiche, al fine di portare a compimento solo le questioni che più gli interessano. Così è risultata perdente l’intera partita della riqualificazione che si è protratta oltre il tempo limite, consumando risorse dei lavoratori non qualificando seriamente gli stessi, i quali anche dopo tali pseudo selezioni, continuano a svolgere la stessa attività di prima. Tanto valeva dare un profilo professionale superiore a tutti senza necessariamente generare una simile “guerra tra poveri” che ha visto discriminare colleghi con pari mansioni, anzianità di servizio e preparazione culturale. Questo è il prezzo che si paga, quando si ha un sindacato non all’altezza della situazione! Si confondono ruoli e prerogative. C’è un tipo di sindacato che, con molta presunzione, vuole dare insegnamenti all’Amministrazione e c’è l’altro tipo di sindacato che azzarda minacce e, con voce grossa, cerca di intimidire l’Amministrazione, ponendo all’estremo il suo operato. E’ chiaro che di fronte ad uno scenario siffatto, il Sindacato UNSA Beni Culturali cerca di inserirsi in maniera appropriata per disinnescare l’anomalia e contemporaneamente porre questioni altamente propositive presso la competente sede, affinché si perda meno tempo in chiacchiere e lungaggini burocratiche al solo scopo di far partecipare alle scelte democratiche i lavoratori che, non essendo seriamente seguiti da certi sindacati, si vedono abbandonati e privi di assistenza e tutela.
Giuseppe Urbino

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