giovedì, maggio 03, 2007

Capo Tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Processo di riqualificazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
In riferimento alla riqualificazione del personale in atto presso codesto Ministero, in applicazione del CCNL 1998-
2001 e seguenti
premesso che:
- i capo tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali furono inseriti, a seguito della Circolare n.95/2001, nel
profilo n.203 denominato "capo tecnico". Questo unico profilo accoglieva le seguenti professionalità: geometri,
disegnatori, tecnici o addetti di laboratorio, restauratori;
- dette professionalità svolgono attività specifiche e diverse tra loro dall’alto contenuto specialistico rispetto alle
pari professionalità esterne all’Amministrazione;
- dette professionalità partecipano di fatto, anche in piena autonomia, ai processi di restauro, conservazione,
valorizzazione, prevenzione, manutenzione, ricerca, studio, rilevazione e restituzione grafica, analisi ed indagini
connesse dei beni culturali in genere, in modo diretto e/o indiretto anche in collaborazione con altre professionalità,
con rilevanza esterna ed interna, con responsabilità diretta o comunque nell’ambito della propria competenza, in
grado di formare anche professionalità di livello inferiori o con minore esperienza specifica;
constatato:
- che la chiara lettura dei processi di riqualificazione in applicazione dei CCNL, CCIM e accordi OO.SS. – MiBAC
risulta gravemente penalizzante per la categoria dei CapoTecnici oltre che non equo e screditante rispetto ad altre
professionalità;
- che, se accettabile in sede di prima applicazione per i processi di riqualificazione la collocazione "ad
esaurimento", diventa sempre meno accettabile e credibile in un Ministero dove restauro, conservazione,
valorizzazione, prevenzione, manutenzione, ricerca, studio, rilevazione, analisi ed indagini connesse, sono fonte di
continua esperienza aggiuntiva, propositiva e costruttiva nell’ambito dei processi sopra richiamati;
- che la dizione "ad esaurimento", condizione ritenuta necessaria per bloccare in prima istanza la riqualificazione
dei capotecnici è da ritenersi non più attuale essendosi creati, con i processi di riqualificazioni stessi, enormi squilibri
con le professionalità sia direttive che di collaborazione;
- che nell’ambito della conservazione il profilo del restauratore, unica professionalità "premiata" forse per
sollecitazioni esterne all’amministrazione (come risulta da documenti dell’ARI, e altre associazioni di categoria non
presenti per le altre professionalità) si presta a notevoli equivoci, vista la migrazione di capotecnici con professionalità
diversa dal restauratore, a discredito della categoria stessa;
- che la tabella C del CCIM firmato in data 22.12.2006 è un ulteriore elemento di grande preoccupazione per il
futuro dei CapoTecnici del MiBAC, avendo determinato una doppia area in C1 (quindi economica oltre che
professionale), anche se con sottili differenze linguistiche, denominate "area della collaborazione tecnica" e "area
dell’assistenza al restauro" ed escludendo tassativamente dall’ "area direttiva" i capotecnici stessi.
- che, inoltre, è cambiato il quadro legislativo per i lavori pubblici, con aumento delle responsabilità anche
individuali nelle varie fasi dei processi sopra citati che richiedono sempre più specializzazione in particolare nel
campo del restauro ed attività connesse;
- che, infine, esiste anche un tacito adeguamento "professionale e personale", già prima dei processi di
alfabetizzazione informatica, dei capo tecnici nell’utilizzo di software specializzati nelle varie tematiche dei vari settori
professionali propri dei capo tecnici (ex-disegnatori, ex-geometri, ex-tecnici di laboratorio);
accertata
- la volontà anche delle OO.SS. a voler sollecitare l’Amministrazione, visti i profili vecchi e nuovi predisposti per il
passaggio alle aree C2 e C3, ma mai approvati, nonché la presentazione degli stessi in sede dell’attuale
Commissione per la revisione dei profili;
Accertato che sono riscontrabili i requisiti richiesti per la progressione in C2 e C3 in base alla attuale normativa
vigente per il pubblico impiego;
Si chiede
- Il sollecito riesame del profilo dei capo tecnici per poter essere equiparati, nella progressione a C2 e C3, ai
restauratori conservatori, essendo parimenti specializzati nel campo del restauro, conservazione, valorizzazione,
prevenzione, manutenzione, ricerca, studio, rilevazione, analisi ed indagini connesse delle opere d’arte e dei beni
culturali in genere, anche in piena autonomia, in modo diretto e/o indiretto anche in collaborazione con altre
professionalità, con rilevanza esterna ed interna, con responsabilità diretta o comunque nell’ambito della propria
competenza così come richiamato dall’art.29 del D.Lvo 42/2004 ed esercitando, i capo tecnici stessi, già di fatto
attività di direzione e/o coordinamento. Il tutto nel rispetto delle professionalità specifiche acquisite e nelle autonomie
proprie dei profili da costituirsi, fermo restando il rispetto dei ruoli con le altre professionalità abilitate per legge.
- La predisposizione dei posti necessari alla copertura delle progressioni in C2 eC3 "de quo".
- Di poter ospitare ai tavoli tecnici e politici per la discussione dei profili rappresentanti del Comitato sottoscritto.

Comitato per i Capo Tecnici del MiBAC

3 commenti:

  1. Abbiamo preso buona nota del contenuto della lettera trasmessa via email da codesto comitato e, siamo pienamente d'accordo sulla necessità di dover riesaminare al più presto il profilo del Capo Tecnici, al fine di poter eliminare le disparità esistenti con le altre professionalità.
    La scrivente, si dichiara sin d'ora disponibile a sollecitare l'Amministrazione Centrale, affinchè in una delle prossime riunioni venga inserito all'ordine del giorno la problematica dei Capo Tecnici.
    Con l'occasione si inviano cordiali saluti.

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  2. Non mi sembra il caso di andare avanti su questo argomento.
    Allora a questo punto, se così deve essere, tutta la pagliacciata della riqualificazione, ammesso che sia stata fatta regolarmente eè nulla.
    Poichè vi è una grande anzianità ne servizio sia per i capitecnici che per altre categorie, passiamoli tutti avanti, compresi quelli che sono stati pochi fortunati quelli che secondo le commissioni (ma quale commissioni) non hanno superato la riquaquaraquà.
    Siamo seri, per favore.
    E' assurdo pensare che gli ultimi, quelli non raccomandati, quelli che comunque hanno molta professionalità, non debbano proseguire nella carriera, dopo trent'anni di onesto servizio.
    Come le Super, purtroppo non per tutti, controllate.
    Si dice e si continua a ribadire tutti, tutti ,tutti ma perchè fate finta di non vedere?.
    Saluti da impiegato laureato ma poco fortunato.

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  3. D' accordo, tutto è discutibile, ma anche poter prendere sul serio quello che tu dici, bisogna comunque segnalare la problematica, altrimenti chi si occupa di noi poveracci?
    L' importante è parlarne. No come hanno fatto gli altri ( dico CGIL e CISL).

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