venerdì, luglio 26, 2013

COMUNICATO STAMPA DEL 26.07.2013

“ Per i nostri legali ancora una vittoria contro il Mibac. Ministero sperpera soldi per cause di lavoro che sa già di perdere”

 

“Nuova importantissima ordinanza emessa in data 24.07.2013 dal Tribunale di Torre Annunziata, sezione lavoro, patrocinata dagli avv.ti Katiuscia Verlingieri e Emilio Maddalena, legali della Confasal-Unsa Beni Culturali – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale Confsal-Unsa Beni Culturali - che ha dato nuovamente ragione ad una lavoratrice comandata in servizio presso il Ministero per i Bene e le Attività Culturali e del Turismo, e titolare presso un Ente pubblico in liquidazione, che aveva chiesto invano il trasferimento, evidenziando che al termine del comando si sarebbe trovata presso l'Ente di titolarità in mobilità.

Infatti, sostiene con forza lo stesso Segretario Nazionale – Giuseppe Urbino – che il MIBAC, in netta violazione di legge, ha perseverato a negare il trasferimento alla dipendente. Anche la storia di questa lavoratrice è però molto particolare, la stessa è affetta da un cancro e l’Amministrazione ben sapeva che se tale lavoratrice non fosse stata trasferita presso di se, si sarebbe trovata, otre ai suoi gravi problemi di salute ben presto anche senza lavoro. Vani come al solito sono stati i tentativi bonari, con il dicastero, facendo presente che la signora non poteva rientrare in servizio nell’Ufficio di titolarità e che quel diniego della proroga al trasferimento, significava la perdita del posto di lavoro, di una coraggiosa donna che già doveva lottare contro una terribile malattia. Ma la burocrazia del Ministero – prosegue il sindacalista - come sempre, non ha receduto nella propria posizione. Allora la signora ha adito le vie legali avendo ragione in giudizio.

E ieri finalmente è arrivata la decisione del magistrato che ha dato ragione alla lavoratrice affermando nuovamente il sacrosanto diritto dei comandati presso il MIBAC ad ottenere il trasferimento, in preferenza a nuove assunzione.

Nonostante le forti sollecitazioni da parte del sindacato, non si comprende ancora il comportamento restio del MIBAC per il quale non si decide ad affrontare questo annoso problema, avviando come previsto dalle norme, la mobilità dei comandati, facendosi costringere, invece, giudizialmente, - sbotta così il Segretario Nazionale della Confsal-Unsa – Giuseppe Urbino.

Allo stato attuale il MIBAC per tale questione è stata condannata dal Tribunale di Roma, Tribunale di Potenza (primo e secondo grado cautelare), Corte d'Appello di Torino, e ora in ultimo Tribunale di Torre Annunziata; - questo significa – per Urbino - che il MIBAC ancora non ha compreso che l'omesso avvio della mobilità dei comandati è un atto illegittimo? A chi sono addebitabili tali incongruenze e la relativa responsabilità erariale, nonché tutte le spese legali dei giudizi dove il Ministero è soccombente? Per questo ci rivolgiamo al Ministro Bray - continua Urbino - chiedendo un'immediata verifica di tale questione, rendendoci disponibili come Organizzazione Sindacale, unitamente ai nostri legali, ad esporla in uno dei prossimi incontri.

Se il Ministro è intenzionato, come siamo convinti, ad attuare una politica diretta ad ottenere un'ottimizzazione delle risorse economiche del MIBAC ed una gestione amministrativa efficiente ed efficacie non può non partire dalla risoluzione di questo annoso problema della “stabilizzazione” dei comandati, che da anni lavorano presso lo stesso Ministero, offrendo la loro elevata professionalità e che spesso si sono dimostrati indispensabili per l’Amministrazione centrale e periferica, e poi invece sono considerati dei “precari”, dei quali “sbarazzarsi” quando sono in vista nuove assunzioni (nonostante tale preferenza dei neo assunti sia contra legem), conclude la nota il Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni culturali.

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