mercoledì, febbraio 27, 2008

Segretario Nazionale della Confsal al Ministro Francesco Rutelli sulla sede dei Beni Archeologici

Soprintendenza, «non a Caserta>>

Struttura Centrale a Benevento. Bisogna tener conto del valore del territorio

Una missiva indirizzata all'uscente ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli, per conoscenza al presidente della Provincia Carmine e al sindaco Fausto Pepe per dire "no alla costituzione ex novo di una Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Caserta e Benevento, con sede a Caserta".

A comunicarlo è il segretario nazionale della Confsal, Giuseppe Urbino che spiega le sue ragioni in una lettera aperta.

"In primo luogo, è necessario sottolineare che la scelta di una sede per la costituzione di una Soprintendenza ex novo, deve tener conto dell'importanza archeologica del territorio; pertanto considerato che la città di Benevento è un gioiello rappresentativo della civiltà longobarda e sannitica, tant'è che è stata recentemente dichiarata patrimonio dell'Unesco, mentre la città di Caserta ha scarsa rilevanza a livello archeologico, è inaccettabile e fuori da ogni criterio logico la volontà dell'amministrazione di costituire la sede della nuova Soprintendenza presso la città di Caserta. Infatti non si comprende che senso abbia dividere la provincia di Benevento dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno (alla quale oltretutto è accomunata dalle testimonianze di epoca longobarda), per accorparla ad un'altra Soprintendenza con sede a Caserta, se non presumibilmente quello di penalizzare maggiormente il territorio beneventano, che invece andrebbe valorizzato. Penalizzazione che sarebbe determinata anche dalla costituzione, nella pratica, di una struttura priva di mezzi, strutture e fondi (stante l'insufficienza del personale dipendente in servizio nelle sedi di Caserta e Benevento, delle strutture esistenti e dei fondi per il funzionamento ordinario), la quale si troverebbe "paralizzata", a danno soprattutto della valorizzazione del territorio beneventano. In merito si richiama l'attenzione delle istituzioni e della comunità beneventana, al fine di insorgere rispetto ad un tal assurdo progetto. Non si può e non si deve dimenticare, che con l'emanazione del nuovo regolamento del Ministero dei beni culturali, è stata accorpata l'importantissima Soprintendenza Archeologica di Pompei con quella di Napoli, al fine di razionalizzare e ridurre la spesa pubblica, in attuazione delle disposizioni della legge finanziaria, e poi, invece, l'amministrazione propone lo sdoppiamento della Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento, per costituirne un'altra (in pratica annullando di fatto la riduzione della spesa pubblica, attuatasi con il suddetto accorpamento), senza strutture, mezzi e fondi, con l'accorpamento di due territori che non hanno alcunché che li accomuni per tradizione, civiltà, storia e patrimoni culturali, penalizzando persino nella scelta della sede, il territorio patrimonio dell'Unesco, per privilegiare un territorio quasi privo di importanza archeologica; allora non si può che presumere che costituire questo nuovo istituto, di fatto determini soltanto la nascita di un "carrozzone" a cui destinare una "poltrona", oltretutto emanando un decreto che sarebbe annullabile, in quanto in contrasto con la legge finanziaria del 2006. Allora non si comprende perché l'amministrazione se realmente volesse valorizzare il patrimonio culturale meritevole e quindi il territorio beneventano, non operi una scelta diversa, e cioè quella di attuare una fase transitoria, stante le attuali, oggettive ed insuperabile difficoltà di attuare un tale progetto, durante la quale, lasciando per il momento invariata la situazione, in concerto con gli enti locali interessati, le organizzazioni sindacali, e le associazioni culturali, organizzi, reperendo fondi, una struttura efficiente ed efficace, che possa comprendere territori affini dal punto di vista del patrimonio archeologico e culturale. Pertanto ci appelliamo al Ministro, e chiediamo un forte intervento alle istituzioni beneventane in epigrafe, affinché per le su esposte motivazioni, al fine di una vera tutela del patrimonio archeologico, estrapoli dall'emanando decreto lo smembramento della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino e Benevento, per prevedere una fase successiva nella quale realizzare un efficace progetto, che realmente possa valorizzare l'importantissimo territorio beneventano, senza penalizzarlo e mortificarlo nuovamente nel renderlo un'appendice del territorio casertano, e al fine di tutelare i lavoratori attualmente in servizio nelle predette sedi. In mancanza questa organizzazione sindacale provvederà comunque a tutelare gli interessi dei lavoratori interessati, nelle sedi ritenute opportune" (dal Quotidiano "IL SANNIO" del 25.02.08).

Nessun commento:

Posta un commento