lunedì, settembre 08, 2008

RINNOVI CONTRATTUALI – VERSO LO SCONTRO

Giorno dopo giorno peggiora la situazione riguardante il rinnovo del CCNL dei pubblici dipendenti.

La controversia riguarda essenzialmente le seguenti tematiche per le quali il sindacato ne chiede la modifica:

 

-          Reintegro delle risorse per finanziare il contratto dei dipendenti pubblici .

o       Risorse nuove previste dal governo con la prossima finanziaria per il biennio 2008/2009 per lo stipendio base ………………….€  2.300 milioni;

o       Risorse stanziate dal precedente governo con la finanziaria 2007 per l'anno 2008,  pari alla vacanza contrattuale……………….€     540 milioni;

o       Totale risorse per il biennio……….........……………......€ 2.840 milioni, che consentono un aumento medio del 3,2% nel biennio 2008/2009 (1,7%+1,5%), e non del 6% come riferito dal governo che cumula gli arretrati del precedente contratto 2004/2007, erogati tardivamente.

o       Con queste risorse si rendono disponibili mediamente i seguenti aumenti mensili lordi:

o       Anno 2008 = € 8 ; anno 2009 = € 65 ; totale biennio 2008/2009 = € 73 Lorde.

o       Con questa rilevante riduzione si opera un taglio di circa 1,7 miliardi che comporterà una diminuzione degli stipendi per i dipendenti pubblici di circa 80-300 euro al mese!!

o       Il nuovo fondo, istituito dal decreto legge 112/2008, convertito in legge 133/2008, e parzialmente destinato alla contrattazione decentrata sarà alimentato con uno stanziamento di 200 milioni di euro, che dovrà essere recuperato dal taglio delle consulenze e degli incarichi esterni.

o       Trattare o meglio discutere a distanza di aumenti di 8 euro per il corrente anno e di 65 euro per il prossimo, appare umiliante per il governo che li offre, per i lavoratori pubblici che li ricevono e per i sindacati che dovranno portare ai loro associati un piatto di risorse umilianti.

 

-          Eliminazione delle riduzione del 10% delle risorse destinate al Fondo per la  contrattazione integrativa.

o       Il governo ha  operato un taglio netto del 10% sulle risorse dei fondi Unici di amministrazione destinati al finanziamento della contrattazione integrativa per la produttività. La riduzione opererà dal prossimo mese di gennaio 2009 e ammonterà per le sole amministrazioni centrali a 190 milioni di euro secondo quanto riferisce il governo. Da una rilevazione, invece, della Ragioneria Generale i risparmi, ammontano a circa 1,2 miliardi euro, se calcolati su tutto il pubblico impiego.

o       Si vogliono riconoscere ai più bravi e professionalizzati  i premi incentivanti la produttività, riducendo incoerentemente i fondi della contrattazione decentrata.

 

-          Annullamento del congelamento delle norme speciali per sostenere la produttività in alcuni settori strategici della  P.A. : ministeri, parastato e agenzie fiscali.

 

o       Riguarda la manovra estiva che riduce di 530 milioni di euro, attraverso la sospensione, per il solo anno 2009 (?), delle leggi che finanziano le indennità accessorie dei circa 330 mila dipendenti dei comparti ministeri, enti e agenzie fiscali, destinatari di specifiche funzioni, che potranno subire una possibile perdita di retribuzione di circa 800 euro;

 

o       Per gli anni successivi queste risorse saranno nuovamente accreditate, con una riduzione del 20%, nei fondi integrativi:

 

o       Appare difficile conciliare la politica dei premi incentivanti la produttività e quindi della selezione dei migliori da premiare, mentre nel contempo si azzerano le indennità accessorie per l'anno 2009 e si riducono del 20% per gli anni successivi a quei dipendenti già riconosciuti meritevoli per le delicate funzioni che svolgono.

 

 

AVANZA L'ATTACCO AL SOCIALE PER I PUBBLICI DIPENDENTI

 

L'annuncio mediatico della lotta ai fannulloni nel pubblico impiego, che tanto fango ha gettato sulla categoria per la sua generalizzazione, si è rivelato, non solo marginale, ma presente anche, come ovviamente prevedibile, nel settore privato.

Ora è iniziato, con analogo annuncio e clamore, l'attacco all'assenteismo come fatto nuovo da ridimensionare, sbandierando un decremento di rilevante consistenza.

Per la verità, si tratta, invece, di un processo di riduzione delle assenze per malattia già iniziato nel 2004, come sostenuto a gennaio scorso dalla Ragioneria Generale, a seguito delle misure introdotte nei CCNL dei dipendenti pubblici dei quadrienni precedenti che hanno inserito l'obbligo del certificato medico a partire dal primo giorno della malattia unitamente alla visita medica fiscale.

Si aggiunga,infine, che per i comparti ministeri, agenzie fiscali ed enti nei contratti collettivi nazionali 2002-2005, per le assenze inferiori a dieci giorni, senza ricovero ospedaliero,  non vengono corrisposte indennità e salario accessorio.

Quanto sopra per dare il giusto riconoscimento non solo alla verità contro la demagogia delle dichiarazioni con effetto annuncio miracolistico e mediatico del Ministro Brunetta, ma all' onesto e quotidiano lavoro di quasi il 100x100 dei pubblici dipendenti.

            Ma non basta!

L'attacco contro il sistema sociale dei pubblici dipendenti,continua.

Con l'art. 46/bis del D.L. 112/2008, convertito nella legge n.133/2008, si consente al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione di ridurre, con proprio decreto, permessi-distacchi e aspettative spettanti alle organizzazioni sindacali riconosciute rappresentative, per consentire l'esercizio del mandato in materia di tutela dei lavoratori interessati.

            Ma non basta !

Con un emendamento, in corso di predisposizione, da inserire nel d.d.l. n. 1441/ quater, all'esame della Camera dei deputati, viene data delega ai Ministri Sacconi e Brunetta di modificare, per via regolamentare, la normativa che disciplina in generale la materia relativa ai permessi, congedi e distacchi.

In particolare si tratta di rivedere alcuni istituti:

-          permessi per studio e dottorati di ricerca;

-          congedi parentali;

-          assistenza ai parenti disabili – revisione legge 104/1992 nel pubblico impiego.

 

Cordialità e saluti.

 IL SEGRETARIO GENERALE

Renato Plaja

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