giovedì, aprile 13, 2006

TAVOLO TECNICO PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

Così come già reso noto con il nostro comunicato n. 10/06, il giorno 3 aprile u.s. l’ Amministrazione ha riferito al “tavolo tecnico”, la necessità di ultimare i lavori, al fine di pervenire al più presto ad una relazione che contempli la bozza di bando di concorso in merito al numero dei posti per regione, ai titoli di studio, punteggi, titoli e prove nonchè il contenuto delle prove stesse. Per l’ UNSA BENI CULTURALI, ciò affretta, senza spiegazioni, il compito di “apri pista”del nostro Ministero rispetto ad altri che, pur essendo interessati allo stesso modo, non hanno finora dato inizio ad alcun iter procedurale analogo, visto anche l’ assenza, su questo problema, da parte della Funzione Pubblica. Se ciò dovesse accadere, in pratica ci troveremmo in una situazione volta a generare l’ ennesima
“guerra tra poveri” con tutto il precariato esistente, il tutto in ossequio alla norma contenuta nella Legge Finanziaria, che vuole, paradossalmente, da un lato stabilizzare il personale precario, dall’ altro mette a concorso i posti degli stessi precari con aperture verso l’ esterno. Nel frattempo, l’ Amministrazione ha convocato il tavolo tecnico in data 12 aprile 2006, alle ore 15, presso il salone dell’ ex Consiglio Nazionale, per esaminare i seguenti punti:
- bozza di bando di concorso, con i seguenti allegati:
- All. A: posti a concorso, per regione
- All. B: titoli di studio
- All. C: punteggi titoli e prove
- All. D: contenuto delle prove
Ad ogni buon conto, l’ UNSA, nell’ ultima riunione tenutasi il 12 aprile, ha ribadito la propria contrarietà all’ emanazione di un ipotetico concorso che, di fatto, creerebbe paradossalmente la stabilizzazione di altro personale precario estraneo all’ Amministrazione, annullando così la possibilità di sanare i rapporti di lavoro intercorsi da anni con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali. Pertanto l’ UNSA, in considerazione del cambio della guardia a livello politico, ha chiesto tempo all’ Amministrazione, per dare modo al nuovo Governo di emanare un’ apposito provvedimento legislativo che dia modo a stabilizzare realmente tutto il personale precario attualmente in servizio. Nel contempo, coerentemente con la propria linea sindacale, l’ UNSA ha dichiarato allo stesso tavolo tecnico, che questo sia ampiamente superato e che abbia esaurito la sua necessità e quindi non vi è alcun motivo per essere presenti n tale contesto, ciò anche per non essere coinvolti in un “pastrocchio” che poco garantisce tale personale avente diritto.

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