martedì, marzo 20, 2012

Comunicato Stampa del 20 marzo 2012

"QUELLO CHE NON SI VUOLE FAR SAPERE DI ARCUS SPA"

 

"Da qualche giorno sul sito internet della Spa, la società dei Beni Culturali (www.arcusonline.org) finanziata con il 3% dal Ministero delle Infrastrutture – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali –  campeggia una sorta di sperticata difesa dell'operato di otto anni trascorsi sempre nell'occhio del ciclone e con la Magistratura contabile a far rilievi su rilievi. Si tratta però degli ultimi colpi di coda perché finalmente, dopo le numerose denunce del nostro sindacato e non solo, con l'avvento de Governo tecnico Monti, è arrivata la buona notizia della chiusura del carrozzone Arcus, il forziere dove attingere per elargire a fondo perduto danaro pubblico agli amici degli amici.

Su internet quindi – dice ancora Urbino - un testo patetico dal titolo "Quello che si deve sapere di Arcus Spa ", dove compare nella "orgogliosa"  lista delle cose fatte anche il pasticciaccio del finanziamento a Propaganda Fide, quei cinque milioni a fondo perduto elargiti su dei lavori che erano già stati fatti in precedenza. Poi beccati con le mani nella marmellata i nostri, furono costretti ad inventarsi una Pinacoteca. Ma di questa storia attendiamo che la Procura della Corte dei Conti si pronunci per l'ingente  danno erariale procurato. Avrebbe dovuto farlo entro il mese di febbraio e poi però ha rinviato il tutto di qualche mese, forse imbeccata dal fatto che  il Ministro Passera convinto dal suo fido vice ministro alle infrastrutture, Mario Ciaccia, ideatore, fondatore e primo presidente  di Arcus, avrebbe già messo la parola fine a questo grande sperperare di danaro pubblico, insomma, avrebbe pensato di chiudere il giocattolino utile solo al clientelismo politico.

In Arcus la trasparenza non è di casa, questo ormai da otto anni lo hanno capito anche i muri, ed è per questo che invece noi vogliamo rimarcare "quello che non si vuol far sapere di Arcus".

 

Nella lunga lista degli interventi finanziati – dice il sindacalista della Confsal- Unsa Beni Culturali  - per esempio mancano quei  500 mila euro elargiti per finanziare  "The wings of Dedalus", opera di Maurizio Squillante, figlio del giudice Renato Squillante coinvolto nei processi Sme e Lodo Mondadori – Imi Sir assieme a Cesare Previti e Silvio Berlusconi.

 

E ancora, l'attuale presidente di Arcus, Ortona, o il solerte DG Pietrabissa ex prodiano di ferro approdato poi alla corte del Richelieu di turno, si sono dimenticati di far inserire nella lista gli altri 500 mila euro per  "L'IMPORTANTISSIMO" convegno sulle cinque razze dei maiali.

Mancano all'appello  anche i 750 mila euro(firmati dall'allora ministro Antonio Di Pietro, paladino della legalità) per il restauro fantasma, mai fatto della Torre di Montebello di  Montenero di Biasaccia.

Potremmo – conclude Urbino – proseguire con un elenco chilometrico, da Villa Mansi, 1,5 milioni di euro per un altro restauro fantasma con soldi regalati alla famiglia Salom che poi ha venduto l'immobile a 8 milioni passando alle allegre spese di gestione della Arcus, 18 mila euro mese per l'affitto della sede in pieno centro di Roma e  per solo dieci dipendenti. E' arrivato il momento di dire basta, e mettere la parola fine su questa specie di società. Ministro Passera faccia in fretta, gli italiani sono stufi di pagare le marchette politiche"

 

Roma, 20 marzo 2012

Tel. 06 67232348 -2889

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