mercoledì, marzo 14, 2012

COMUNICATO STAMPA GIUSEPPE URBINO(SEGR.NAZIONALE CONFSAL-UNSA BENICULTURALI):

“ MOLTI BUONI MOTIVI PER CHIUDERE FINALMENTE ARCUS SPA”

 

Dopo le numerose denunce del nostro sindacato e con l’avvento del Governo tecnico Monti, finalmente la buona notizia della chiusura di Arcus, la Spa in condominio tra Infrastrutture e Beni Culturali – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – lo abbiamo sempre affermato che Arcus altro non era che la cassaforte dei ministri di turno, il forziere dove attingere per elargire a fondo perduto danaro pubblico agli amici.

Al ministro Corrado Passera e al suo vice, Mario Ciaccia (che di Arcus sa vita morte e miracoli avendola creata) – dice ancora Urbino – chiediamo di essere in un certo senso “spietati” e a non cedere a pressioni di qualche “Richelieu” di turno che si vedrà sfilare dalle mani il giocattolino sputa soldi. Per questo vogliamo ricordare qualche buon motivo per dare il “colpo di grazia” ad una società sempre al limite della legalità, un’organizzazione con tanto di presidente e Cda che hanno sempre svolto un ruolo di “Yes Man” dei ministri di turno, dei passacarte inutili che hanno approvato progetti imbarazzanti che hanno solo sorbito l’effetto di sperperare danaro dei contribuenti a destra e a manca.

Signor Ministro Passera, Vice Ciaccia, ma come si fa a dare 500 mila euro per finanziare  “The wings of Dedalus”, opera di Maurizio Squillante, figlio del giudice Renato Squillante coinvolto nei processi Sme e Lodo Mondadori – Imi Sir assieme a Cesare Previti e Silvio Berlusconi ?

Oppure, vi sembra giusto dare altri 500 mila euro per un convegno sulle cinque razze dei maiali?

E ancora, 750 mila euro(firmati dall’allora ministro Antonio Di Pietro, paladino della legalità) per un restauro fantasma(cioè mai fatto) della Torre di Montebello guarda caso che si trova in Montenero di Biasaccia ?

L’elenco dello sperpero è chiometrico – conclude il sindacalista -  non vanno dimenticati i 5 milioni di euro a Propaganda Fide(per cui la Procura della corte dei Conti sta per pronunciarsi sul danno erariale), Villa Mansi, 1,5 milioni di euro per un altro restauro fantasma con soldi regalati a privati, la famiglia Salom che poi ha venduto l’immobile a 8 milioni. Senza contare le allegre spese di gestione della Arcus, solo per dirne una, 18 mila euro per l’affitto di una sede quando era possibile allocare gli uffici presso il Mibac. Insomma, uno scempio per cui nessuno fino ad oggi ha pagato in solido, tanti buoni motivi per dire basta, fine dei giochi e chiudere questa società che ha fallito su tutti i fronti”.

 

Roma, 14 marzo 2012

Tel. 06 67232348 -2889

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