UFFIZI, BIGLIETTI CON LA "CRESTA"
Il nostro Sindacato denuncia: "Turisti in coda avvicinati da brutti ceffi che vendono ticket, praticamente sono «Bagarini»."
Troppe due ore di attesa in fila per accedere alla Galleria degli Uffizi e così il bagarinaggio fa affari d'oro con i visitatori a Firenze. Il fenomeno viene denunciato dal sindacato del settore dei beni culturali Confsal-Unsa. E la stessa Soprintendenza del Polo Museale Fiorentino ammette che negli ultimi tempi sono state fatte denunce ai vigili urbani e ai carabinieri riguardo alla vendita di biglietti per la Galleria degli Uffizi fatta ai turisti in coda da parte di persone esterne al museo, approfittando dello sfinimento dei turisti che, a loro rischio e pericolo, rinunciano a prenotare on-line il biglietto del sito ufficiale del Polo Museale Fiorentino
(uffizi.firenze.it, con commissione di 4.00 euro oltre gli 11.00 del ticket).
«Davanti alle biglietterie per l'ingresso agli Uffizi - afferma in una nota di denuncia il Sindacato - durante le file i turisti lamentano che vengono avvicinati da gente estranea (brutti ceffi) che vogliono vendergli i biglietti di ingresso "differenti", tipo last-minute, naturalmente con sovrappiù, per saltare la fila ed entrare così, immediatamente, nel museo.
I turisti che rifiutano l'acquisto del biglietto offerto da questi estranei, poi vengono scavalcati nella coda da chi invece accetta di comprarlo pur di non attendere troppo tempo. Poi rivolgono le loro lamentele al personale del museo. Il sindacato pone anche il problema su dove queste persone estranee all'Amministrazione riescano a procurarsi i biglietti da vendere ai turisti, dato che i biglietti hanno validità giornaliera e l'ingresso alla Galleria è contingentato (non possono esserci in Galleria contemporaneamente più di 900 visitatori). Inoltre, «Hanno già la prenotazione?», è questa la domanda di fondo che viene rivolta dal Sindacato, dato che la soprintendente Cristina Acidini e il direttore della galleria Antonio Natali avevano detto di voler interessare la Guardia di Finanza dello strano fenomeno del «bagarinaggio» agli Uffizi. «Noi, per la dignità del luogo, e il concessionario della biglietteria della galleria, per i suoi diritti - ha spiegato la soprintendente Cristina Acidini - abbiamo denunciato la situazione alle autorità competenti, tra cui vigili urbani e carabinieri. Per ora risulta che queste persone non sono perseguibili e che non c'è reato».
Queste affermazioni, il Sindacato le rifiuta perché non sono coerenti con quanto discusso e concordato nell'apposita riunione del 4 maggio scorso, dove proprio il Sindacato aveva indicato alla Soprintendente di rivolgersi all'autorità preposta quale la Guardia di Finanza proprio perché non si era in presenza di reati di ordine pubblico (molestia, truffa, estorsione…) o licenza amministrativa annonaria, ma eventualmente di "reati" finanziari o di danno erariale; in effetti, questi soggetti rilasciano poi la fattura, la ricevuta fiscale o lo scontrino, dato che comunque ricevono un corrispettivo anche se "non-profit"? E, comunque, come mai ancora non è stato fatto una monitoraggio che evidenzi questo fenomeno della presenza di estranei alla vendita dei "biglietti con ingresso rapido", ossia di bagarinaggio...
Questo fenomeno, una specie di «bagarinaggio», viene osservato nei giorni in cui si formano lunghe code davanti agli Uffizi a causa delle quali chi non ha prenotato il biglietto rischia di aspettare molto tempo prima di entrare nelle sale, anche un paio di ore. L'acquisto del biglietto da parte di questi rivenditori «non ufficiali» - che ad ogni ticket applicherebbero un piccolo margine di guadagno - consente di saltare la fila. Si lamentano invece con i custodi del museo coloro che rifiutano l'offerta dei «bagarini» e si vedono scavalcare all'ingresso, congestionando di fatto le prenotazioni già esistenti e quindi si vedono arrivare in Galleria un affollamento sgangherato di gruppi.
Learco Nencetti
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