venerdì, dicembre 21, 2012

DAL NOTIZIARIO DI DICEMBRE 2012

Natale in crisi…o crisi del Natale?

 

Ecco che siamo nella fiaba de "La piccola fiammiferaia". Ma sì, proprio quella,la conoscete, spero… Ah no, è la vita reale. Come nella fiaba però, le persone, gli italiani,accendono ancora una volta un fiammifero, forse l'ultimo, 'sta volta. Sarà vero che la speranza è l'ultima a morire, forse proprio per questo siamo ancora qui, l'Italia non vuole morire. E adesso, cosa dire, per strada le luci, il solito albero di Natale a piazza Venezia e i soliti film Natalizi in tv. Per i più piccini, ignari, nulla cambia, Babbo Natale c'è sempre, per loro. Ma gli adulti, loro, che fine fanno? Apparentemente un Natale come gli altri, ma la crisi, si ripercuote sugli italiani? La mia risposta, forse errata, è sì, cambia quotidianamente le vite di ciascuno. Le vetrine addobbate, il freddo gelido, Natale incombe….ma gli italiani lo sentono? Questo è un Natale triste, i negozi vuoti, i regali ridimensionati, le tavole meno imbandite del solito, il freddo esterno tocca anche gli animi. C'è anche chi si precipita nei negozi con gli ultimi guadagni, perché, essendo senza soldi, si illude di averne spendendo di più. C'è chi scende in piazza e lotta, senza essere ascoltato, per i propri diritti, e non ha tempo per queste "formalità" che un tempo erano la gioia del Natale. Credo che gli italiani stiano facendo molto, anche troppo forse, per la nostra Cara Italia, come uccidere un popolo che vuole vivere? Beh, ci stanno riuscendo bene, tasse su tasse, diritti guadagnati dopo anni di protesta, ora negati, stipendi sempre più bassi e costi sempre più alti, tagli a istruzione e sanità. Cosa resta? Quel solo, ultimo barlume di speranza. Forse è l'unico modo per rialzarci, questo, eppure, perchè fingere un Natale felice, quando non lo è? Come può esserlo per quelle persone che affollano la Caritas, e via, non parlo di immigrati clandestini o chissà quali sventurati, ma di italiani rispettabili che hanno perso il lavoro, o non l'hanno mai trovato. Come fingere una solidarietà che non esiste, stando in casa, in famiglia, a pregare un qualsiasi Dio mentre la gente si suicida per disperazione o muore di freddo, di fame, di solitudine. La gente sola in casa, senza lavoro e con un affitto troppo alto; persone, lavoratori con stipendi esigui e miseri e una famiglia alle spalle…come passeranno questo Natale 2012? Ma si, ci si adatta, direte voi, ma adattarsi non è essere felici, è solo fingere di esserlo. Come non essere colti dai sensi di rimorso per il proprio vicino, e per quelli come lui, che riempiono le prigioni italiane con la sola colpa di aver rubato per sfamare la famiglia o di non aver pagato tasse troppo alte? Mi chiedo, è così che vanno riempite le prigioni, sono loro che meritano di finirci dentro? Eppure c'è chi non compatisce queste persone, non per cattiveria, forse perchè è già troppo occupato ad arrivare a fine mese, allora preferisce vivere la giornata. C'è chi, torturato dai fantasmi del passato, non vive nel presente ma spera nel futuro; chi preferisce comprarsi un Panettone, far l'albero e non pensarci, almeno per un giorno all'anno. Come biasimarli? Ancora alcuni si scambiano regali come gesti di solidarietà…il gesto c'è, ma la solidarietà…? Forse il regalo più bello per l'Italia sarebbe riportare il sorriso, quello che caratterizza il nostro popolo, sul volto dei giovani,degli italiani, senza distinzione di ceto sociale o religione o altro. Eppure, siamo spenti, sarebbe meglio, allora, spegnere qualche luce per strada e accendere qualche animo. Avete presente, anche per chi non crede, quel qualcosa di magico che porta il Natale? Per alcuni sarà solo una vacanza piena di doni, ma è una festa non solo religiosa,anche simbolica,tutti (o quasi) sono più buoni, a Natale. Penso che per essere più buoni non servano luci e regali,solo un bel viaggio introspettivo, perché, come suggerisce Dickens, è questo, per me, il simbolo del Natale, un appuntamento al buio con la propria coscienza. Ecco che ancora c'è chi festeggia felice e illuso, fa come la bella addormentata, è lì che dorme e attende un cambiamento, senza agire, imitando falsi idoli. Ma si, in fondo, cos'è l'italiano senza la pizza e la mafia, senza le notizie censurate e adattate secondo la richiesta…? Meglio vivere in modo sereno, seppur limitato e senza libertà, dicono. Ma chi ci dovrebbe rappresentare non lo fa più, e visto che a Natale si è tutti più buoni, e visto che noi l'IMU la paghiamo e non poco, perché i nostri rappresentanti non ci invitano a casa loro (perdono,nelle case) e ci offrono un bel banchetto natalizio, così, come augurio per un anno nuovo e, speriamo,migliore? La verità è che il Natale ora è solo una delle tante feste capitaliste, creata per il consumo, come tutto del resto, e la crisi è ormai diventata quasi abitudine. Forse agli italiani manca la volontà, o la fiducia. Quindi cosa dire, pongo fine alle mie considerazioni e vi lascio riflettere, spero di non avervi annoiati troppo. Ma sì, un bel bicchiere di vino, o birra o quello che volete e passa tutto,anche le brutte notizie, i tristi ricordi, per poi tornare, il giorno dopo, di fronte alla realtà. Buon Natale Italia (e italiani)!

Ylenia Urbino

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