Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 , n. 62 .
In Gazzetta Ufficiale il Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
In Gazzetta Ufficiale il Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Niente
premi a chi viola la deontologia.
Il codice
di comportamento dei dipendenti pubblici è stato pubblicato ieri sera in
Gazzetta Ufficiale, aggiungendo così un altro tassello alla normativa
«anticorruzione», con la riforma che mette in soffitta il dpcm del 28 febbraio
2000 e i codici allegati ai contratti nazionali collettivi.
Ambito
Tra le
maggiori novità del codice, l'estensione della sua applicazione che non si
ferma ai soli lavoratori subordinati delle pubbliche amministrazioni. Infatti
le disposizioni varranno per quanto compatibili, per tutti i collaboratori o
consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi
titolo, per titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta
collaborazione delle autorità politiche, e infine anche per collaboratori a
qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere
in favore dell'amministrazione. Di conseguenza, i contratti regolanti i
rapporti con questi soggetti dovranno contenere apposite disposizioni o
clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli
obblighi derivanti dal codice.
Limite ai regali
Il nuovo
codice ribadisce il divieto di chiedere per sé o per altri, regali o altre
utilità. Il divieto riguarda anche l'accettazione di regali, ammessa solo per
quelli d'uso di modico valore, nell'ambito delle relazioni di cortesia. I
regali o altre utilità di modico valore non possono superare orientativamente i
100 euro, ma i piani di prevenzione della corruzione possono modificare detto
limite sia per ridurlo, sia per portarlo a un limite non superiore a 150 euro.
Collaborazioni
Allo scopo
di scongiurare conflitti di interesse, si vieta ai dipendenti di accettare
incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto
nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o
attività inerenti all'ufficio di appartenenza.
Associazionismo
Sempre per
contrastare il conflitto di interessi, i dipendenti debbono anche segnalare di
essere membri di associazioni i cui ambiti di interessi siano coinvolti o
possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio. Il datore di
lavoro potrà valutare l'opportunità dell'appartenenza dei dipendenti a tali
soggetti associativi. Il divieto non riguarda l'adesione a partiti politici o
sindacati.
Niente incentivo a chi vìola il codice
Non
rispettare le previsioni del codice di comportamento può costare caro: chi lo
vìola non può aspirare ad avere incentivi individuali. Infatti, si prevede che
la grave o reiterata violazione, debitamente accertata, delle regole contenute
nel codice, esclude la corresponsione di qualsiasi forma di premialità comunque
denominata, a favore del dipendente. Per la prima volta si innesta
nell'ordinamento giuridico un collegamento diretto tra l'esclusione dalla
produttività e i comportamenti. Si tratta di una sorta di responsabilità
oggettiva: anche laddove il dipendente abbia espletato la propria attività in
modo produttivo, ma in violazione delle regole di comportamento, rimane escluso
da qualsiasi tipo di incentivazione.
Dirigenza
Il codice
per la prima volta contiene una sezione specificamente dedicata ai dirigenti.
Essi debbono dichiarare il possesso di partecipazioni azionarie o, comunque, di
interessi anche del coniuge, in società o soggetti che abbiano frequenti
relazioni con gli uffici da loro diretti. I dirigenti sono chiamati a porsi
come esempio per il restante personale, e specifici loro obblighi sono
garantire il benessere dei dipendenti e un'equa ed efficiente ripartizione dei
carichi di lavoro, nella distribuzione delle responsabilità procedimentali. (Italia Oggi – Luigi Olivieri)
Per opportuna conoscenza si allega il testo del DPR n. 62
del 16.04.2013 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 129 del
04.06.2013.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE
CONFSAL-UNSA BENI CULTURALI
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