giovedì, marzo 20, 2008

UN MINISTERO TAROCCATO LE INCONGRUENZE DI UNA RIFORMA INFINITA

Con circolare n. 50 il MiBAC ha reso noto che dopo la sottoscrizione da parte del Ministro del DM. 28.2.2008 sulla organizzazione del Ministero, si è dato avvio alle procedure con l'individuazione degli Uffici dirigenziali, le
sue competenze e la posizione retributiva. Con questo DM. Si è ancora una volta provveduto a fare una suddivisione delle Soprintendenze senza tener conto delle effettive funzionalità e quindi privando lo stesso Ministero delle proprie finalità.
Il sentore che si ha è quello di aver dato una superficiale parvenza all'istinto riformatore, mentre nei fatti si assiste all'ennesimo giro di poltrone che in questo momento elettorale può far comodo al Ministro uscente che incurante della situazione politica attuale, si appresta a decretare le nomine dei nuovi Dirigenti. Qualcuno, è arrivato ad affermare che è arrivato il tempo di chiudere il Ministero dei Beni e le Attività Culturali, quasi una
provocazione, che sa Infatti, le notevoli riforme cosiddette strutturali non corrispondono con l'adeguata tutela e conservazione del patrimonio artistico e culturale del paese, sia sotto il profilo dell'organizzazione e dell'efficienza dei servizi resi alla collettività, che sotto il profilo delle diverse articolazioni delle strutture ministeriali a livello regionale, soprintendenze di settore, biblioteche e archivi. Basti pensare che la cosiddetta
riorganizzazione già operata dal precedente Governo, ha continuato anche se in maniera diversa con l'attuale Governo, sotto l'insegna del solito "miscuglio" tra istituti già esistenti e quelli di nuova istituzione, senza tener conto dei continui mutamenti e della reale situazione circa i nuovi assetti territoriali che si sono determinati. Con questo sistema si va a demolire l'esperienza accumulata nei diversi anni della gestione dei Beni Culturali, in quanto cosi facendo si smontano e nel contempo si creano o si raggruppano, se non addirittura si disseminano strutture periferiche, senza una valida motivazione razionale e tecnico-scientifica, utile alla sana gestione dei Beni affidati con una cosiddetta invarianza della spesa e una dotazione organica di personale del tutto insufficiente.
Infatti, secondo il Ministro la realizzazione di tutto ciò deve avvenire a costo zero e cioè senza far ricorso a nuove assunzioni o ad un ulteriore aumento di personale.
Ancora una volta si certa di fare "le nozze coi i fichi secchi". È come se no bastasse la nuova organizzazione
prevede una verifica ed una valutazione complessiva, nonché un periodo di sperimentazione per alcune situazioni locali, anche in relazione alle scarse risorse di bilancio.
La Confsal-Unsa Beni Culturali nel corso delle varie audizioni con i rappresentanti del Ministero si è battuta
con orgoglio, contro la moltiplicazione delle soprintendenze, ravvedendo in questo operato l'ennesimo tentativo preelettorale.

Nessun commento:

Posta un commento