venerdì, gennaio 25, 2008

BUFERA SUI BENI CULTURALI

Ora che il Governo Prodi è caduto e le cataste di spazzatura hanno occupato per settimane le prime pagine dei quotidiani italiani ed esteri, presentando il lato degradante di un Paese in declino e privo di sviluppo, dobbiamo registrare, nostro malgrado, l' ennesimo episodio di malcostume, tutto italiano.

Infatti, il quotidiano "Il Mattino" di Napoli, nell' edizione del giorno 18/01/08,titola, in un articolo a firma di Giuseppe Grimaldi,: "Appalti truccati, bufera sulla Soprintendenza", intendendo per Soprintendenza quella dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli e provincia.

Stando a quanto riferisce il giornalista, i magistrati indagano su ipotesi di reato molto pesanti  in quanto vi sarebbe una centrale d' affari rapportata ad un'associazione per delinquere finalizzata a turbativa d' asta e corruzione.

Nei nostri precedenti notiziari, avevamo più volte fatto qualche inciso circa una miriade di lettere anonime che erano piovute sul tavolo dell' attuale Segretario Generale, ove si denunciavano situazioni delittuose ad opera di personaggi dell' Amministrazione e del Sindacato Confederale.

Si sà che quando la magistratura indaga, queste vengono svolte a 360 gradi e tutto passa attraverso un Pubblico Ministero che, di fatto, dovrà accertare la sussistenza dei reati contro la Pubblica Amministrazione, acquisendo e verificando le carte e i documenti che proverebbero l' esistenza di una ben consolidata centrale d' affari e un singolare centro di potere in grado di pilotare appalti in favore di imprese compiacenti.

Pur trattandosi di segnalazioni anonime, i fatti e le circostanze ivi riportate lasciavano ben delineare le circostanze che qualcosa di grave stava accadendo da diverso tempo. Lungi da noi nel voler entrare nel merito, dal momento che se ne sta occupando la magistratura, ma, se quanto riportato nell' articolo suddetto dovesse risultare veritiero ( e vi invitiamo a leggerlo per intero pubblicato in ultima pagina del presente notiziario) c'è di chè preoccuparsi perché, se questo è accaduto in una sola Soprintendenza, chissà in quante altre Soprintendenze o Istituti Centrali e periferici del Ministero ciò non possa accadere?

Certi sindacati, in occasione delle ultime elezioni per le R.S.U., si sono accaniti contro noi della CONF.SAL-UNSA, cercando in tutti i modi di ostacolarci, addirittura anche provocandoci e sfoderando tutta la loro aggressività pur di additarci per violenti e facinorosi anche se la nostra risposta non è stata mai sconsiderata, consapevoli del fatto che questi dovevano preoccuparsi di tutt' altre cose…e non potevano certamente rappresentare in maniera limpida i lavoratori dei Beni Culturali.

E' significativo che, da qualche tempo, abbiamo intrapreso con più rinnovato vigore la riorganizzazione delle nostre strutture nel settore e all' interno della Federazione CONSAL-UNSA, affinchè si possa destabilizzare l' anomalia tutta dei Beni Culturali che vede due soli sindacati, che hanno la pretesa di voler a tutti i costi dettar legge al tavolo delle contrattazioni decentrate.

Ora più che mai c'è bisogno di valide alleanze sul piano sindacale che producano importanti passi avanti su  nuovi accordi  che rivalutino il ruolo e la centralità del lavoratore dei Beni Culturali, recuperando  alcuni principi di valorizzazione della professionalità, del relativo arricchimento della stessa, anche nel rispetto dell' anzianità di servizio e del recupero stipendiale.

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