venerdì, maggio 15, 2009

SECONDO BOLLETTINO SINDACALE del 12 maggio 2009

 DEC. LGS. RIFORMA P.A. ESAME PRELIMINARE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di venerdì scorso 8 maggio 2009 , ha approvato, in sede preliminare, lo schema di decreto delegato, attuativo della legge 4 marzo 2009 n.15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

Si tratta di un testo costituito da sei titoli per complessivi 43 articoli con il quale si rivoluzionano gli assetti organizzativi e funzionali della P.A.

L'iter del decreto prevede il ritorno al Consiglio dei Ministri per la nuova e definitiva approvazione, quindi il vaglio: della Conferenza Unificata delle Regioni, del Cnel - organo di rilevanza costituzionale rappresentativo delle parti sociali, delle Commissioni parlamentari competenti, degli altri normali controlli economici e contabili e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Dopo la firma dell'Intesa per l'attuazione del nuovo modello contrattuale nel settore pubblico, avvenuta il 30/04/09, il Ministro Brunetta, dopo appena 8 giorni, ha ritenuto di poter procedere autonomamente per quanto riguarda il decreto legislativo di attuazione della L. 15- 09 presentandolo al Consiglio dei Ministri e dichiarando che entro 2 mesi dovrà essere reso operativo, senza alcuna convocazione dei sindacati firmatari degli accordi.

Escludere i sindacati, le Regioni e gli Enti locali, da quella concertazione che stava alla base degli impegni presi nei testi propedeutici sottoscritti, riteniamo che sia una forzatura procedurale sostanziale, propria di un dirigismo centralista, che richiede una chiara presa di posizione, dalle parti sociali direttamente interessate alla riforma della p.a.

Abbiamo mostrato un alto senso dello Stato e di forte responsabilità nel sostenere la necessità di dare efficienza e produttività alla pubblica amministrazione che rappresenta, con il 15% del Pil, uno dei fattori più importanti del nostro Paese.

Solo per fare qualche esempio, in materia di premialità e di meritocrazia avevamo da tempo sostenuto la necessità del superamento del sistema a pioggia, di fatto esistente, ma ci sembra un atto eccessivamente unilaterale escludere nel decreto, a priori, un quarto dei dipendenti dai premi, nella presunzione che ci siano 25 lavoratori su cento che non meritano alcun riconoscimento incentivante. Il dato andrebbe verificato sulla base dei risultati delle performance rilevate e valutate, così diffusamente esposte nel decreto.

Analogamente riteniamo che vadano serenamente valutate le opportunità della riduzione a due dei comparti di contrattazione, per le conseguenze esistenziali che ne possono derivare dall'applicazione dei criteri di rappresentanza/rappresentatività.

Ci auguriamo che nel lasso di tempo esistente, prima che il Consiglio dei Ministri porti nuovamente il decreto all'ordine del giorno, si apra il tavolo delle trattative per esaminare le diverse ed importanti innovazioni contenute nel provvedimento in questione, escludendo sin da ora qualsiasi pretesto di volersi arroccare su posizioni conservatrici o ritardare l'attuazione del decreto.

IL SEGRETARIO GENERALE Renato Plaja

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