giovedì, aprile 21, 2011

DAL NOTIZIARIO FEBBRAIO 2011

CON L'INTESA DEL 04 FEBBRAIO 2011 TRA GOVERNO E SINDACATI SI APRE IL CONFRONTO SULLA RAPPRESENTATIVITA', LE RELAZIONI SINDACALI E SULLA RETRIBUZIONE ACCESSORIA

 

 

Con la firma dell'intesa del 4 febbraio 2010, sono riprese le trattative tra il Governo e i Sindacati sull'accordo quadro e la riforma degli assetti contrattuali.

In tale occasione è stato sottoscritto un protocollo di intesa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri tra le Organizzazioni Sindacali per la regolazione del regime transitorio conseguente al rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego.

In tale occasione, il Governo ha convenuto che la regolamentazione del salario accessorio – di fatto bloccato dal decreto Brunetta - possa essere rinegoziato senza ulteriori danni ai lavoratori, ponendo leva più sulla premialità che sulla non ben identificata meritocrazia. Preme innanzitutto sottolineare come tale intesa sia avvenuta in un momento politico arroventato dalle polemiche a seguito delle note vicende che riguardano il Premier e che, seppur indirettamente, si sarebbero potute ripercuotere sulle iniziative di natura governativa.

Fortunatamente così non è stato, grazie anche al senso di responsabilità dei Ministri competenti e da alcune Organizzazioni Sindacali, in primis, la Confsal.

Il Pubblico Impiego, fin troppo maltrattato agli occhi dell'opinione pubblica e dalle severe "Norme Brunetta", ha avuto, con questa intesa, una sferzata di energia ed una boccata d'ossigeno perché, in mancanza di tale accordo, ci sarebbero state effettive e sostanziali difficoltà nel coniugare l'applicazione del decreto legislativo n. 150/09 soprattutto riguardo alla cosiddetta "Premialità" rispetto al blocco del rinnovo dei Contratti Nazionali per il triennio 2010/2012, dovuto alla manovra finanziaria.

Come sappiamo, l'Intesa garantisce il mantenimento dei livelli retributivi accessori e l'esercizio di "adeguate" relazioni sindacali sia a livello nazionale che nei luoghi di lavoro.

Non voglio comunque entrare ulteriormente nel merito dell'Intesa, già ampiamente pubblicizzata nei Notiziari Confsal e Confsal-Unsa, anche attraverso un chiaro e sintetico volantino.

Quello che a me preme sottolineare è il risultato politico ottenuto. Infatti, nonostante siano tempi duri per il Pubblico Impiego, come già accennato in precedenza, la Pubblica Amministrazione resta un caposaldo fondamentale del sistema di erogazione di servizi. Non rispondono quindi al vero le affermazioni di chi, strumentalizzando, si oppone "tout court" ad ogni proposta di ammodernamento della Pubblica Amministrazione paventando scenari apocalittici.

Naturalmente l'Intesa siglata il 4 febbraio tra Governo, Confsal, Cisl e Uil è solo un primo passo, seppur  importante, verso una serie di provvedimenti che, se discussi e condivisi civilmente tra Governo e Parti Sociali, possono dare buoni frutti per il beneficio dei lavoratori del settore e, naturalmente, degli utenti, ovvero i cittadini italiani. affinché tutti possano leggere integralmente il contenuto dell'intesa, si riporta qui di seguito il testo:

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI INTESA DEL 4/02/2011

1. - Nell'ambito dell'intesa per l'applicazione dell'accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009 relativa ai comparti contrattuali del settore pubblico siglata in data 30 aprile 2009, e con riferimento a quanto previsto dal decreto legislativo 150/2009, confermando il comune obiettivo di una ripresa della crescita economica fondata sull'aumento della produttività e dell'occupazione, cui il settore pubblico contribuisce soprattutto con la qualità e quantità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese, con il presente accordo le parti, in attesa della stipulazione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro, convengono sulla necessità di realizzare un sistema di relazioni sindacali che persegua condizioni di produttività ed efficienza del pubblico impiego tali da consentire il rafforzamento del sistema produttivo, il miglioramento delle condizioni lavorative e della qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche, nonché la crescita della competenza professionale.

2. - Le parti convengono che le retribuzioni complessive, comprensive della parte accessoria, conseguite dai lavoratori nel corso del 2010, non devono diminuire, per effetto dell'applicazione dell'art. 19 del d.lgs. 150/09. Sono fatti salvi gli effetti del decreto interministeriale n. 3 del 14.01.2011.

3. - A tale scopo per l'applicazione dell'art. 19, comma 1 del d.lgs. 150/2009 potranno essere utilizzate esclusivamente le risorse aggiuntive derivanti dall'applicazione del comma 17 dell'art. 61 del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 133/2008 (c.d. dividendo dell'efficienza).

4. - Al fine di valorizzare le esperienze e i risultati in via di conseguimento, in termini di miglioramento degli indicatori di performance delle amministrazioni, saranno costituite in sede nazionale, apposite commissioni paritetiche con il compito di monitorare e analizzare i risultati prodotti.

5. - Il Governo si impegna a definire entro 15 giorni dalla data di sottoscrizione del presente accordo, secondo le procedure previste dal decreto legislativo 165/2001, un atto di indirizzo all'ARAN per la stipulazione di un accordo quadro che regoli il sistema di relazioni sindacali previsto dal decreto legislativo 165/2001, alla luce della riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009, firmata il 30 aprile 2009 per i comparti del pubblico impiego, e dal decreto legislativo 150/09.

Con l'Intesa si apre una nuova prospettiva Sindacale

Una politica sindacale attenta e scrupolosa ha fatto si che il frutto degli accordi si possa vedere direttamente in busta paga, infatti dal 2008 la Confsal ha ottenuto più soldi per i lavoratori, sia con il protocollo con il 30 ottobre 2008, che con il rinnovo dei contratti per il biennio 2008-2009.

Inoltre, con l'intesa del 4 febbraio 2011, sono stati scongiurati i tagli alla produttività e senz'altro in un prossimo futuro si potranno ottenere le risorse per i nuovi contratti derivanti  dalla lotta agli sprechi e dall'evasione fiscale.

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