martedì, giugno 10, 2008

COMUNICATO STAMPA

GIUSEPPE URBINO(SEGR. NAZ. CONFSAL UNSA BENI CULTURALI):

"AL MINISTERO TUTTO COME PRIMA. IL MINISTRO BONDI ALLA FINE SALVA

LE NOMINE DI RUTELLI PUR DI NON AVERE CONFLITTI POLITICI.

                                             SERVE DISCONTINUITA' AL MINISTERO DEI BENI CULTURALI

 

"Nel corso di una riunione tra il Ministro Bondi, accompagnato da alcuni suoi collaboratori, trai i quali il Capo di Gabinetto, Salvatore Nastasi e il Segretario Generale, Giuseppe Proietti con le organizzazioni sindacali del Ministero Beni Culturali tenutasi oggi – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal Unsa Beni Culturali – il responsabile del Dicastero della Cultura, ha chiaramente riproposto il Decreto Ministeriale del 28 febbraio scorso limitandosi semplicemente ad apportare alcune "piccolissime modifiche" già rilevate dalla Corte dei Conti che aveva rispedito al mittente il documento per la riorganizzazione degli uffici dirigenziali non generali, centrali e periferici.

Così facendo, purtroppo, il Ministro Bondi "brucia" la sua credibilità. Infatti durante la campagna elettorale ha sempre sostenuto che l'impianto e conseguentemente le ben 216 nomine di dirigenti di seconda fascia, volute dal suo predecessore, l'ex Ministro Francesco Rutelli, erano manifestamente inopportune e in odore di clientelismo sfacciatamente politico, tanto che alcuni parlamentari dello stesso schieramento politico di Bondi sono intervenuti anche duramente per farlo desistere da questa sanatoria "pro Rutelli".

"Quanto affermato oggi da Bondi in riunione, ci lascia esterrefatti – prosegue il sindacalista – è di una gravità eccessiva, poiché questa troppa indulgenza va a "coprire" di fatto le manchevolezze perpetrate dalla passata gestione a danno della buona amministrazione, della trasparenza ed efficienza, tutto il contrario di quanto contenuto nel programma politico dell'attuale maggioranza di governo.

Speriamo che il Ministro Bondi ritorni sui suoi passi – conclude Urbino quasi a lanciare un aut-aut - e attui nelle sue prossime azioni quella discontinuità necessaria nella gestione del Ministero dei Beni Culturali, che mai come in questo momento è davvero urgente. Non vogliamo che sotto il perbenismo di Bondi si covi l'inciucio nascosto tra i partiti di un fantomatico governo ombra e quello di un reale governo del Paese "

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