martedì, giugno 17, 2008

COMUNICATO STAMPA

GIUSEPPE URBINO(SEGR.GEN. CONFSAL-UNSA):

"LA CORTE DEI CONTI RIMANDA AL MITTENTE I DECRETI INTERMINISTERIALI DEGLI INTERVENTI ARCUS VOLUTI A TUTTI I COSTI DA RUTELLI E DI PIETRO".TUTTO DA RIFARE.

SERVONO TRASPARENZA E REGOLE CERTE PER LA GESTIONE DEI FONDI ARCUS ALTRIMENTI SI PROCEDA ALLA SOPPRESSIONE DELLA SOCIETA'

"La Confsal Unsa Beni Culturali, dopo il successo ottenuto con la battaglia delle nomine dirigenziali "rutelliane" al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, lanciata da esposti denuncia alla Corte dei Conti e al Capo dello Stato e conclusasi con una marcia dell'attuale Ministro Sandro Bondi, che ha già provveduto ad alcuni avvicendamenti tra i Direttori Generali – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal- Unsa Beni Culturali – incassa un'altra "vittoria sindacale" sull'operato della società Arcus Spa( la Spa dei Beni culturali partecipata dal Ministero delle Infrastrutture).

Più volte il nostro Sindacato ha denunciato l'inutilità di tenere viva questa società, una cassaforte ministeriale gestita con regole molto approssimative.

Con un vero e proprio colpo di mano – prosegue il sindacalista della Confsal Unsa – Rutelli e Di Pietro, con la squadra di Arcus, a pochissimi giorni dalle consultazioni del 13 e 14 aprile scorso, hanno confezionato un piano d'interventi, una serie di progetti scelti senza alcun criterio se non quello clientelare per meri scopi elettorali. Due decreti interministeriali per un ammontare di spesa, ovviamente di danaro pubblico, di ben 107 milioni di euro. In questi giorni dopo la denuncia della Confsal, la Magistratura Contabile di Via Baiamonti, ha rispedito indietro i due provvedimenti accompagnati da diverse osservazioni o rilievi che dir si voglia.

Tutto da rifare, ora la palla è nelle mani dei Ministri Bondi e Matteoli che hanno la possibilità di rimodulare il piano degli interventi, nella speranza che, la logica del clientelismo politico venga meno e che sia l'ultima volta che la gestione degli oltre 100 milioni annui di Arcus sia affidata solo alla benevolenza dei soli due Ministri.

E' necessario che la gestione subisca un radicale cambiamento rispetto a come è andata fino ad oggi – prosegue il sindacalista -Arcus deve essere completamente rivista, ha gestito finanza pubblica come un'agenzia per il sostegno di interventi, predeterminati dai ministri e integrativi di quelli ordinari. Auspichiamo che tutto ciò non succeda più.

Si doti al più presto di regole precise, pubblichi sul proprio sito internet tutti, e dico tutti, gli interventi finora finanziati con danaro pubblico e soprattutto emetta dei bandi pubblici per la presentazione dei progetti(con date di scadenza certe, contrariamente a come avvenuto fin dalla sua costituzione nel 2004) a cui tutti i cittadini possano partecipare con la massima chiarezza.

C'è, insomma, necessità di grande trasparenza dietro alla gestione di Arcus – conclude Giuseppe Urbino – in mancanza di questa si proceda alla soppressione".

Roma, 17 giugno 2008

Tel. 06 67232348 -2889

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