giovedì, gennaio 31, 2013

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 83/12 DEL MESE DI GENNAIO

LIBRI

La crisi economica incide anche sulla cultura

Prezzi troppo alti per un'Italia povera

 

 

Gli italiani non leggono più o quasi tant'è che la vendita di libri, già da tempo in notevole calo, sta precipitando sotto il livello di guardia. per coloro che non se ne fossero ancora accorti basta consultare i dati del Rapporto sull'editoria in Italia a cura dell'Ufficio Studi aie, presentato alla recente fiera internazionale del libro a Francoforte.

Il mercato del libro nel nostro paese nel 2011 aveva già registrato un preoccupante 3,7 per cento nel giro d'affari che, nei primi otto mesi del 2012, è diventato un inquietante 8,7 per cento.

I motivi di tale calo sono molteplici e vanno dall'avvento della televisione che consente una forma di lettura assai semplificata attraverso le immagini, ai molteplici mezzi di comunicazione disponibili a larga diffusione e a basso costo ma, principalmente, sono ascrivibili alla sottovalutazione in cui è stato tenuto negli ultimi decenni il ruolo della scuola e quindi dell'istruzione, causa prima questa del degrado o meglio dell'imbarbarimento culturale in cui è precipitata la popolazione italiana.

Ed infine un motivo non secondario: il costo. per i libri scolastici si arriva anche a 7/800 euro per la scuola superiore e a 3/400 euro per la scuola media. E per i libri non scolastici le cose non vanno certo meglio: prezzo medio di copertina 18 euro che per una famiglia che non arriva economicamente alla metà del mese rappresentano il vitto di due giorni.

Tuttavia ci vengono a dire che viviamo nella società dell'informazione e che l'economia della conoscenza è divenuta il principale motore della globalizzazione.

Tutto vero, forse, ma certamente non grazie ai libri. La drammatica ed implacabile realtà del momento, purtroppo, non lascia spazio a certi voli pindarici a quel 90 per cento di famiglie italiane che vivono in uno stato di forte precarietà economica, sommerse come sono da inflazione, tasse e balzelli vari, e che non possono permettersi certi "lussi".

E del resto, i libri, dopo averli letti, hanno saziato lo spirito ma non certo il corpo.

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