martedì, maggio 27, 2008

COMUNICATO STAMPA

Giuseppe Urbino(Segr. Naz. Confsal Unsa Beni Culturali)

UN NUOVO MODO DI LAVORARE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

 

Il Segretario Nazionale Giuseppe Urbino ha inviato una lettera al Ministro  On.le Renato Brunetta e per conoscenza al Ministro per i Beni e le Attività Culturali On.le Sandro Bondi in merito alla riforma della P.A. che si intende realizzare dal Governo:

Ho seguito con molta attenzione le affermazioni e/o iniziative intraprese dalla S.V. nell'ambito del pubblico impiego, pur apprezzandone i motivi che tutt'oggi sussistono, e che non possono certamente essere generalizzati, tuttavia, non possiamo esimerci dall'esprimere alcune nostre considerazioni che sinteticamente riportiamo:

"La riorganizzazione della Pubblica Amministrazione va pensata e realizzata sulla base di un'analisi corretta del suo status, in comparazione con le Pubbliche Amministrazioni dei maggiori Paesi dell'Eurozona, e delle sue prospettive nel contesto sociale ed economico.

I campi di intervento riguardano i fattori dell'efficienza di natura strutturale e funzionale.

Le iniziative proposte ripropongono un primario fattore dell'efficienza, quale è la questione delle politiche del personale del pubblico impiego che si colloca da tempo al centro del dibattito politico ed accademico.

La valutazione del merito nel lavoro pubblico e la conseguente configurazione meritocratica della retribuzione può consentire alla Pubblica Amministrazione di divenire più efficiente e, nel contempo, assicurare ai lavoratori pubblici una maggiore valorizzazione professionale ed economica.

Tutto questo, però, può avvenire a condizione che siano assicurati interventi organici e sistematici su tutti i fattori strutturali e funzionali dell'efficienza.

Limitandosi alle sole politiche del personale riteniamo che sia indispensabile intervenire su accesso, turn over, formazione, stabilizzazione, esternalizzazione - internalizzazione e consulenze, oltreché sulla valutazione funzionale alla qualità dei servizi e alla premialità del lavoro.

Un buon sistema di valutazione si basa sulla scientificità e sulla credibilità.

Pertanto, è' indispensabile individuare "che cosa valutare", il metodo valutativo e i soggetti della valutazione.

Competenze e impegno individuali, di staff e di unità amministrativa creano ricadute in termini di efficienza delle Pubbliche Amministrazioni e di qualità dei servizi.

La ricaduta "misurabile" può essere valutata con una certa attendibilità a condizione che la metodologia utilizzata sia scientificamente corretta ed eticamente ineccepibile e siano definiti i contorni della discrezionalità dei valutatori.

Per i soggetti valutatori sarebbe opportuno affidarsi a collegi ristretti e non ad un solo soggetto, affinché la "legittima autorità" operi con responsabilità e obiettività e non scada mai in un controproducente autoritarismo.

L'autonomia delle Pubbliche Amministrazioni può trovare piena realizzazione in un corretto ed equo "sistema valutativo interno", affidando al sistema gerarchico, nelle diverse configurazioni, le responsabilità valutative.

Al contrario l'autonomia delle Pubbliche Amministrazioni, quella autentica, potrebbe subire pregiudizio dalla esternalizzazione della valutazione realizzata da autorità "cosiddetta indipendente", peggio se accentrata.

Per noi, il merito è un valore e certamente si può tradurre in efficienza delle Pubbliche Amministrazioni ed in maggiore qualità dei servizi, oltreché in retribuzioni differenziate e allineate a quelle dei maggiori Paesi dell'Eurozona.

Pertanto, si può puntare decisamente sulla premialità nel lavoro pubblico in un quadro di nuove tutele e garanzie, che si può realizzare solo assicurando un sistema moderno, funzionale e soprattutto democratico di relazioni sindacali.

La premialità è legata al funzionamento di un modello contrattuale che non può essere certamente l'attuale, obsoleto e in parte disatteso.

Il secondo livello contrattuale deve essere diffuso e funzionale in tutte le Pubbliche Amministrazioni, pena l'iniquità e l'inefficacia del sistema della premialità.

L'organizzazione del lavoro costituisce il filo rosso che lega l'autonomia della Pubblica Amministrazione e la materia riservata alle relazioni sindacali.

C'è chi sostiene che l'organizzazione deve essere esclusivo campo di intervento della Pubblica Amministrazione nell'esercizio della sua piena autonomia e chi sostiene, con altrettanta convinzione, che sia materia di relazioni sindacali, almeno per le implicazioni che riguardano le diverse tipologie di lavoro e di prestazione.

La Confsal-Unsa Beni Culturali ritiene che, nella "nuova economia", merito e premialità siano opzioni obbligate in funzione della maggiore efficienza delle Pubbliche Amministrazioni e dell'obiettivo irrinunciabile  delle retribuzioni europee, ma è anche fermamente convinta che la concertazione e la contrattazione, da realizzare in un sistema democratico di relazioni sindacali, costituiscano la strada metodologica maestra per il necessario  ampio coinvolgimento sociale e culturale funzionale al successo della innovazione incentrata sul merito."

Sicuro che le osservazioni di cui sopra possono essere di supporto al suo operato, La ringrazio per l'attenzione e Le invio i miei più cordiali saluti.

Roma, 27 maggio 2008

 

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