martedì, maggio 27, 2008

Dal notiziario della Confsal n. 89 del 26.05.2008:

ARTICOLO DEL SEGRETARIO GENERALE

 

 

Si riporta, ai fini informativi, l'articolo del Segretario Generale Marco Paolo Nigi.

 

Al Governo LA CONFSAL CHIEDE CRESCITA ED EQUITA' SOCIALE

 

Sui primi provvedimenti governativi esprime condivisione su alcuni e serie riserve su altri

 

In questi primi giorni di legislatura il Governo sta delineando la politica economica e sociale di medio periodo ed ha assicurato i primi interventi legislativi.

La Confsal in occasione dell'insediamento del Governo ha inviato al Presidente del Consiglio una lettera aperta rappresentando in sintesi la sua piattaforma politico-sindacale (vedi n° 19 del 13 maggio 2008).

Il 20 maggio 2008 – anche secondo una precisa richiesta della Confsal e delle altre maggiori Organizzazioni Sociali – il Governo ha promosso a Palazzo Chigi il primo incontro con le Parti Sociali rappresentative del Paese per la presentazione del suo Programma in materia economico-sociale.

Pertanto, la Confsal ha avuto la prima occasione per esprimersi, come sempre in piena autonomia, sui lineamenti di politica economica e sociale e del lavoro e della produzione e sui primi provvedimenti legislativi con motivi di condivisione, di serie riserve e di contrarietà.

 

Sulle politiche di medio periodo la Confsal si è dichiarata favorevole su:

 

Ø                  il rispetto degli impegni assunti in Europa dell'Italia, incluso l'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2011, secondo un piano triennale di stabilizzazione della finanza pubblica;

Ø                  un serio e deciso contrasto all'evasione fiscale da raccordare con la improcrastinabile diminuzione della pressione fiscale in generale;

Ø                  un concreto piano di liberalizzazioni, di semplificazioni e di privatizzazioni con accertata concorrenza.

 

La Confsal, inoltre, ha individuato nel prossimo Documento di Programmazione Economico-Finanziario (DPEF 2009-2011) lo strumento decisivo per la crescita economica e per l'affermazione di una reale equità sociale e fiscale.

La Confsal ha prefigurato un federalismo fiscale "solidale" da attuare con progressività e trasparenza, capace di rendere responsabile ed etico il sistema tributario e contributivo italiano.

La Confsal ha sostenuto l'esigenza di una razionalizzazione della spesa pubblica, seria e funzionale alla maggiore qualità dei servizi pubblici, che si può realizzare senza tagli illogici e con l'eliminazione degli sprechi.

 

La Confsal ha chiesto con decisione interventi forti, anche di natura penale, a favore della legalizzazione dell'economia irregolare e dell'emersione del lavoro sommerso, con particolare attenzione a quello minorile.

La Confsal ha proposto soprattutto investimenti strategici nei settori della formazione, della ricerca e della innovazione, oltrechè in quelli delle infrastrutture fondamentali e decisive per lo sviluppo di medio periodo.

La Confsal, in definitiva, ha sostenuto, come sempre, che l'Italia non può continuare ad essere il Paese del sommerso e dell'assenza di investimenti strategici e nello stesso tempo candidarsi a costituire Parte fondamentale dell'Unione Europea, con una finanza pubblica iniqua e debole, anche per il pesante debito pubblico, con evidenti squilibri sociali e con una palese disgregazione sociale.

Le grandi crisi mondiali del nostro tempo, quali quella alimentare, energetica e finanziaria unite agli effetti devastanti dei conflitti causati dal concorso di motivazioni economiche, culturali, etniche e religiose, non possono "sollevare" l'Italia dall'impegno indispensabile di essere comunque un Paese attivamente impegnato, in primis con le Istituzioni della Repubblica, a superare la perdurante stasi economica e la grave erosione del potere di acquisto, a rendere la crescita duratura e credibile e ad assicurare ai cittadini equità e giustizia sociale e democrazia economica.

 

L'Italia non può continuare ad aggiungere alle vecchie le nuove povertà, non può rimanere indifferente sul problema della disoccupazione giovanile, della donna, degli over 50 e delle aree deboli e su quella parte di flessibilità ormai scaduta a precarietà consolidata.

Recupero del potere di acquisto, rilancio dell'occupazione, relativa stabilità, sana flessibilità e strumenti di seria premialità nel lavoro, reale sostegno alla formazione possono creare le condizioni necessarie per la crescita e il risanamento finanziario del Paese.

La Confsal, quale prima forza sindacale autonoma italiana, è pronta a contribuire per la realizzazione di un "buon programma" di rilancio del Paese, con la sua proposta politico-sindacale nelle sedi istituzionali e "concertative", come, nel contempo, afferma che è sbagliato eticamente, socialmente e  politicamente "marchiare negativamente" categorie di onesti lavoratori, oggi pubblici e domani privati, da parte di ben individuati centri di potere e, peggio, da parte di esponenti dei massimi poteri della Repubblica, ancor prima di aver proposto un progetto politico organico di riforme e di aver approfondito la situazione attuale dei lavoratori, in particolare quelli pubblici quasi tutti con contratti scaduti.

Certamente, la Confsal si assumerà le sue responsabilità politico-sindacali sui grandi temi delle politiche del lavoro, della previdenza, della produzione e dei servizi, ma è altrettanto certo che contrasterà con forza ogni forma di denuncia ingiusta, strumentale e/o in malafede.

Infine, in relazione ai provvedimenti governativi del 21 maggio 2008, riguardanti l'azzeramento dell'ICI sulla prima casa, la rinegoziazione dei mutui e la detassazione "sperimentale" della "retribuzione di produttività", la Confsal esprime condivisione per i primi due provvedimenti e contrarietà per la mancata universalità e serie riserve per l'improbabile esigibilità generalizzata del terzo provvedimento.

Una sperimentazione può dare esiti significativi ed equi se opera su un universo rappresentativo e descrittivo. Pertanto, l'attuale provvedimento governativo di detassazione necessita di un correttivo urgente: il coinvolgimento dei lavoratori del pubblico impiego per la diffusione della cultura della premialità nel settore pubblico come in quello privato e soprattutto per "fare prima giustizia e poi sistema" in funzione della crescita del Paese.

E' chiaro che la Confsal dalla prima fase della legislatura, che si chiuderà con l'approvazione da parte del Parlamento della Legge Finanziaria 2009, si aspetta ben più impegnativi provvedimenti legislativi e governativi che diano serie risposte alle priorità del Paese e soprattutto alle emergenze vissute e denunciate dai lavoratori e dai pensionati italiani.

Da parte nostra ogni valutazione complessiva sull'azione del Governo è sospesa… non lo sarà a dicembre 2008! (Il Segretario Generale, Prof. Marco Paolo Nigi)»

 

 

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