venerdì, luglio 06, 2012

comunicato stampa del 04/07/2012

“Spending Review:

al Mibac saranno tagliati 2000 posti di lavoro mentre il ministro Ornaghi sta a guardare”

“Si rischia la chiusura e la paralisi degli istituti culturali”

 

“Spending Review di lacrime a sangue per il Mibac e come al solito a pagare sono sempre i più deboli , quelli che devono tirare avanti la “carretta” – tuona Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale, Confsal Unsa-Beniculturali – la sforbiciata che si vorrebbe fare al dicastero della cultura, di cui ne diamo un’anteprima è di 2000 dipendenti fuori dalla pianta organica e 7, forse 8 dirigenti a casa.

Sono cifre allarmanti soprattutto per quanto riguarda i dipendenti.

Invece  di pensare a tagliare la vera spesa pubblica – prosegue il sindacalista – le consulenze d’oro che ci portiamo avanti ormai da decenni, invece di procedere con la chiusura  di Arcus, di Ales, invece di finanziare il Maxxi (che si  fa chiamare Fondazione ma opera e neppure in modo cos’ trasparente con i soldi del ministero), si vuole intaccare quel patrimonio che consente alla cultura italiana di andare avanti.

Il Governo Monti e in particolare  il suo ministro Ornaghi, dovranno assumersi tutta la responsabilità per il cattivo funzionamento dell’organizzazione ministeriale, dal momento che in termini concreti una ulteriore riduzione di personale significherebbe una chiusura forzata degli istituti culturali che già risentono della cronica mancanza di organici a tutti i livelli.

Ancora una volta – prosegue Urbino - Ornaghi, ha dato prova di saper non essere l’uomo giusto alla guida del MiBAC, così come del resto non lo sono stati i suoi predecessori che non hanno fatto altro che tracciare la strada degli sprechi percorsa poi da molti.

 Emerge pertanto, la considerazione che il MiBAC sia solo una macchina di spesa e non si considera invece che è soprattutto per chi sa ben vedere le cose anche una volano di crescita utile alle entrate dello Stato e all’indotto per tutto il settore dei Beni e le Attività Culturali.

Pertanto – conclude Urbino – al momento rimaniamo alla finestra vigili, nell’attesa di conoscere concretamente le misure che  saranno adottate dal Governo, ma non è esclusa una grande mobilitazione dei lavoratori in difesa del posto di lavoro, della rivalutazione salariale e dei rinnovi contrattuali.

Roma, 4 LUGLIO 2012 Tel. 06 67232348 - 2889

 

 

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