venerdì, luglio 27, 2012

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 77/2012 DEL MESE DI LUGLIO 2012

Restauro del Colosseo: si parte il 31 luglio 2012

Sintesi della situazione allo stato attuale e nostre considerazioni

 

Un annuncio in pompa magna quello fatto dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, con una location ad effetto e di tutto rispetto (la terrazza del Pincio) in occasione della presentazione della lista civica che lo sosterrà alle prossime elezioni.

Stiamo parlando del restauro del Colosseo (o meglio, dell'Anfiteatro Flavio), che dopo mesi di dispute vedrà inizio il 31 luglio 2012.

Il restauro, così com'è noto, sarà sponsorizzato dall'imprenditore Diego della Valle e tale intervento privato ha suscitato nel tempo numerose perplessità e polemiche da più fronti, comprese alcune associazioni di consumatori, ma anche da parte di chi scrive.

Infatti, l'accordo concede a Diego della Valle, in cambio di un finanziamento di 25 milioni Iva inclusa, l'esclusiva per 15 anni sul logo del monumento simbolo dell'Italia nel mondo.

Sempre per la cronaca, i tempi per la conclusione dei lavori si stima saranno di circa 24-36 mesi per ciascun cantiere, ovvero un totale di sei.

I primi tre cantieri si occuperanno della sostituzione dell' attuale sistema di chiusura delle arcate perimetrali (fornici), del restauro dei prospetti settentrionale e meridionale, del restauro degli ambulacri.

Il Centro servizi, invece, sarà di 1600 mq., posizionato nella parte sud-ovest del Colosseo e consentirà di portare all'esterno attività di accoglienza, biglietteria, bookshop e servizi igienici.

Durante i lavori di restauro, sulle recinzioni, sono previsti pannelli di due metri che potranno contenere pubblicità.

Per quanto riguarda le possibili attività culturali all'interno dell'Anfiteatro Flavio (il set di un film o un concerto) sara' la Soprintendenza a vagliare la richiesta.

Per quanto ci riguarda, la nostra è una soddisfazione a metà perché, se da un lato finalmente potranno partire dei lavori di restauro importanti per questo monumento (bisogna considerare che erano 73 anni che non si faceva un restauro organico dell'Anfiteatro Flavio), la modalità scelta,

ovvero la sponsorizzazione, manifesta a nostro avviso una grave lacuna del MiBAC ed un pericoloso precedente.

In buona sostanza, se si è arrivati a chiedere l'intervento di un privato per risollevare le sorti di un bene pubblico ( o meglio, di un bene dell'umanità), non c'è da stare molto allegri ed il rischio esternalizzazione è alle porte.

Purtroppo il discorso arriva al Colosseo ma parte da lontano, figlio di una politica sterile che negli ultimi anni ha voluto sminuire il ruolo del settore pubblico, anche in termini di finanziamenti, favorendo il graduale inserimento dei privati.

La stessa "privatizzazione del pubblico impiego" è figlia di una mentalità analoga che ha voluto ridurre il ruolo dei pubblici dipendenti, paragonandoli ai lavoratori del settore privato ( senza nulla togliere a quest'ultimi), dimenticandosi del ruolo di servitori dello Stato che sempre li ha contraddistinti.

Il tutto, peraltro, senza dare nulla in cambio, anzi, togliendo quelle poche certezze che l'impiego statale dispensava e creando una situazione vessatoria e di precariato nei confronti di questa categoria di lavoratori.

In buona sostanza, le misure inique che si stanno abbattendo sul pubblico impiego non lasciano ben sperare e ci uniamo al grido di allarme della nostra Confederazione che non lascerà nulla di intentato.

Tornando al nostro settore, i Beni Culturali, ribadiamo la nostra piena contrarietà a qualsiasi forma di intervento privato e chiediamo a gran voce una maggiore attenzione del Governo e del mondo politico ai problemi legati alla cultura, che necessita non di annunci ad effetto ma di sostanziali cambiamenti ed interventi che possono essere possibili con cospicui finanziamenti che, ribadiamo, devono essere pubblici perché pubblici sono i beni da conservare e tutelare.

Giuseppe Urbino

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