giovedì, novembre 22, 2012

NOSTRO COMUNICATO N.67/12

VINCOLO QUINQUENNALE DI PERMANENZA NELLA SEDE DI PRIMA ASSEGNAZIONE.

SITUAZIONI PREGRESSE ED ATTUALI.

RISPOSTA INSODDISFACENTE DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE ALLA NOSTRA RICHIESTA DATI SULLA MOBILITA' INTERNA

 

Facendo seguito al nostro comunicato n. 64/12, si comunica che in data 21 novembre 2012 (lettera allegata al comunicato n. 67/12 scaricabile dal sito www.unsabeniculturali.it), il Direttore Generale OAGIP Dott. Mario Guarany ha risposto allo scrivente Coordinamento Nazionale, in modo non esaustivo e assolutamente vago.

A questo punto sorge spontanea una domanda: a chi giova questa astrattezza?

Si vuole forse nascondere qualcosa?

Eppure le nostre richieste sono state estremamente chiare e dettagliate!

Il Dott. Guarany tira in ballo la L. 104/92 e l'art. 42 bis del D. Lgs n. 151/2001, normative che rispettiamo e condividiamo ma noi, così com'è noto, abbiamo chiesto altro e, per la precisione:

un elenco completo di tutto il personale che, pur essendo soggetto al vincolo quinquennale, è stato distaccato ad altra sede lavorativa;

tale elenco dovrà essere dettagliato e distinto per città, provincia e regione e contenere i profili professionali coinvolti, la data di inizio del distacco e le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione ad approvare tale provvedimento;

un analogo elenco riguardante tutti i lavoratori dipendenti del MiBAC non soggetti al vincolo quinquennale ma che si trovano in posizione di distacco;

essere portati a conoscenza degli esuberi individuati recentemente dalla Funzione Pubblica, distinti per area, fascia retributiva e profilo professionale;

l'applicazione di quanto previsto dal CCIM e specificatamente per quanto concerne la trasparenza e la pubblicità dei movimenti a vario titolo.

Il motivo di queste richieste è semplice: siamo certi che nel tempo siano state fatte disparità di trattamento e si sia usata la discrezionalità per alcuni dipendenti e non per altri, pur trattandosi di casi estremamente gravi e umanamente meritevoli di attenzione.

E' ovvio che applicare freddamente la normativa senza considerare le "sfumature" che si celano dietro ogni singolo caso, risulta facile, così com'è facile "lavarsene le mani" mentre il potere discrezionale di un Direttore Generale dovrebbe a maggior ragione valere proprio in situazioni non classificabili facilmente tramite i canoni della normativa.

Tale potere discrezionale, in presenza di fondate e motivate situazioni di gravità, è stato peraltro più volte richiesto da altre Organizzazioni Sindacali del MiBAC e l'Amministrazione (sic!) con tutta risposta ci ha paventato il parere dell'Avvocatura dello Stato, come se quest'ultimo fosse "Vangelo".

La nostra azione di dissenso all'operato dell'Amministrazione trova inoltre le sue origini nel fatto che a noi risultano casi di lavoratori che già in posizione di distacco, pur avendone essi stessi chiesto la revoca, si sono visti negare, per i più svariati e spesso fantasiosi motivi, l'opportunità di tornare alla sede lavorativa di origine, nonostante che la stessa Direzione Generale OAGIP si sia espressa ripetutamente in modo favorevole alle istanze degli interessati, senza però mai imporsi con forza per la definizione di queste situazioni.

Chiediamo pertanto, anche in vista dell'approssimarsi della definizione delle dotazioni organiche, che venga fatta un'apposita riunione per rivedere l'accordo sulla mobilità che comprenda le situazioni di distacchi e comandi, nonché il ripristino dei trasferimenti definitivi in piena trasparenza e linearità con la normativa di riferimento.

 

Cordialità e saluti.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE

CONF.SAL-UNSA BENI CULTURALI

 

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