lunedì, novembre 26, 2012

NOTIZIARIO ON-LINE SINDACATO CULTURA LAVORO N. 81/2012 DEL MESE DI NOVEMBRE

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Difesa dei lavoratori e credibilità sindacali

S'impongono strategie unitarie

 

Non sfugge ad alcuno il valore, per i lavoratori, del coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella gestione dei processi di cambiamento e, in particolare, nel ridisegno della rivisitazione delle "carriere delle risorse umane" e, quindi, la valenza "della ricerca del consenso" delle organizzazioni sindacali nei processi riorganizzativi degli Uffici pubblici.

Quanto sopra, in seno ad alcune metamorfosi in atto: la riparametrazione del perimetro di attività della pubblica amministrazione, la lenta, ma graduale, omogeneizzazione del pubblico impiego a quello privato, la "delegittimazione" della funzione dei servizi pubblici, la rigorosa applicazione dei criteri di produttività ed economicità nell'azione della pubblica amministrazione e, infine, "il diffuso convincimento dell'inutile costo di un apparato pubblico" che ostacola l'azione economica di molti settori produttivi. aggiungasi la pericolosa caduta di credibilità, in generale, dell'azione sindacale, sia che essa si manifesti in azioni di sciopero, sia che essa si estrinsechi in razionali azioni di condivisione della strategia governativa.

non aiuta certo, infine, a migliorare il quadro di cui sopra, la normata, scientifica e determinata volontà politica di "sterilizzare ed annullare" i contenuti di qualsiasi "relazione sindacale", sulla scorta di argomentazioni politiche e giuridiche a noi tutti note. Sullo sfondo il convincimento comune del Sistemapaese dell'esistenza di una categoria di lavoratori pubblici privilegiati ed eccessivamente tutelati e, da ultimo, improduttivi. La verità, invero, risiede altrove e lo stato dell'arte di cui sopra va metabolizzato, rivisitato, ed aggredito, innanzi tutto, con un'azione sindacale a livelli confederali forse ben diversa dall'attuale, laddove rimane aperta ed integra, a nostro avviso, l'efficace, ancorché residua azione, meglio se unitaria, delle Federazioni a livello di comparto.

È nostro convincimento che il ruolo del sindacato, ma in particolare di quello di Federazione, debba essere sviluppato anche attraverso momenti di più che opportuna sinergia che, superando le fisiologiche differenziazioni tra le medesime, riesca a canalizzare i necessari interventi a tutela dei lavoratori in azioni rivendicative ed oppositive utili, sia a ricostituire una credibilità quasi persa, sia a rompere quella "immunità" riformista che troppa dirigenza pubblica ritiene di aver acquisito, nei processi riformisti, dalle incursioni brunettiane sino ad oggi. Continueremo, quindi, e presto, con azioni unitarie concrete, ad attivare tutte le iniziative, sia al centro, sia in periferia, ritenute indispensabili per evitare che i lavoratori pubblici finiscano in un "tritacarne". Non assisteremo passivamente all'azione disinvolta di troppi dirigenti la cui azione rischia di demotivare e penalizzare migliaia di colleghe e di colleghi.Infine, la nostra azione e, in particolare, quella della nostra Confederazione, formalmente e sostanzialmente critiche nei confronti, da ultimo, della spending-review, dovrebbero concretizzarsi a breve in una coerente e consequenziale giornata di sciopero.

Da ultimo, l'azione della Confsal-Salfi, unitariamente alle altre Federazioni, dovrà svilupparsi all'interno della strategica delega per la riforma fiscale e relativi obiettivi strategici, ben rappresentati dal Direttore Befera nell'audizione in Commissione Finanze alla Camera, in larga massima condivisibili (fatta eccezione per la riforma del catasto, all'interno dell'accorpamento dell'agenzia del Territorio), tra i quali ricordo la cultura della legalità, la semplificazione dei tributi, un'attività di controllo non vessatoria, un'applicazione equa ed intelligente della normativa tributaria, una necessaria evoluzione culturale del paese, la creazione di un'amministrazione Finanziaria "illuminata", la rivisitazione e la risistemazione delle agevolazioni fiscali, del sistema sanzionatorio, del contenzioso tributario ed un'operatività degli uffici che utilizzi la nuova disciplina dell'abuso del diritto con l'obiettivo, attraverso i decreti delegati, di creare cooperatività tra uffici e contribuenti, un sistema premiale per il contribuente virtuoso,  potenziando il contraddittorio, evitando l'invasività dei controlli, nel rispetto dello Statuto dei Diritti del Contribuente.

Quanto sopra, sulla scorta degli artt. 2, 3 e 4, nonché degli artt. 5, 6,7 e 9 della prefata Legge Delega.

Un contesto riformista che, laddove riconsacra la centralità degli uffici finanziari e la strategicità della nostra attività quotidiana, manca ancora di una particolare attenzione al "valore di chi quotidianamente ne garantisce efficienza, immagine e, quindi, credibilità nel Sistema-paese".

Lavoriamo, quindi, auspicabilmente, con le altre Federazioni, per evitare che l'illuminata mission dell'amministrazione Finanziaria oscuri i diritti e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.

Sebastiano Callipo

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