giovedì, ottobre 25, 2012

Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Denuncia condizioni di lavoro del personale di vigilanza.

 

Si riporta la lettera indirizzata alla Soprintendenza PSAE Polo Museale Romano, a firma del personale dell'area vigilanza e accoglienza Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo:

Come è noto alle SS.LL, il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo si pregia di essere il quinto sito artistico tra i più visitati d'Italia, con una media di circa 3.000 presenze di visitatori al giorno ed un introito lordo per le Casse dello Stato pari a € 3.191.787,50 per il 2011. L'apertura al pubblico del museo è determinata dalla presenza di sole 36 unità ripartite su tre turni, impegnate nelle attività di vigilanza e accoglienza.

Con la presente, i suddetti lavoratori denunciano le pessime condizioni ambientali in cui sono costretti a svolgere le proprie mansioni, in aperto contrasto con le previste norme di tutela del lavoratore contenute nel D.lgs 9 Aprile 2008, n. 81 – Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro,  specificatamente nel Titolo II, Allegato IV sui requisiti dei luoghi di lavoro, come dimostrato dagli articoli sottostanti:

1.8.7. Quando i lavoratori occupano posti di lavoro all'aperto, questi devono essere strutturati, per quanto tecnicamente possibile, in modo tale che i lavoratori […] 1.8.7.1. siano protetti dagli agenti atmosferici e, se necessario, contro la caduta di oggetti.

1.9.2. Temperatura dei locali – 1.9.2.1. la temperatura dei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori. 1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tenere conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità e il movimento dell'aria concomitanti. 1.9.2.5. Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.

Le postazioni di lavoro occupate dal personale durante la stagione invernale sono prevalentemente tra correnti d'aria e violenti sbalzi climatici, i saloni vasti e aperti sono sprovvisti di climatizzazione (salvo la presenza, se funzionanti, di alcune stufe) e il tempo di lavoro prolungato in queste condizioni determina frequenti malanni e un aggravio della salute per molti. Presso il portone principale, la postazione di lavoro, come concepita allo stato attuale, risulta non più tollerabile dai dipendenti e il fatto che sia "insanabile" per l'amministrazione ci vede costretti a manifestare il nostro disappunto con veemenza. Regolare, controllare, assistere migliaia di visitatori e sorvegliare le attività ordinarie che transitano presso l'ingresso non può avvenire sotto la pioggia, il vento, le correnti d'aria, sprovvisti di apposita copertura per un riparo temporaneo o di adeguato abbigliamento. Si segnala, peraltro, che la divisa di servizio fornitaci risulta inadeguata ed incompleta e pertanto totalmente non idonea al luogo in alcuni periodi dell'anno. Nei periodi estivi la situazione si ribalta e all'interno delle sale il clima percepito raggiunge livelli inaccettabili, con percentuali di temperatura e umidità tali da rendere gli ambienti invivibili per il personale e per i visitatori, che addirittura lamentano di non riuscire a soffermarsi davanti alle opere per ammirarle. Questi lavoratori si sentono lasciati da parte da un'amministrazione sorda alle ripetute richieste di tamponare alcuni limiti strutturali che, pur essendo di fatto insanabili, possono ugualmente essere affrontati con accorgimenti obbligatori per il datore di lavoro e urgenti, al fine di preservare la salute di noi tutti. Climatizzare le sale con apparecchiature non invasive, ma che servano ad attenuare le situazioni descritte sopra ed aumentare le dimensioni del gabbiotto presso il portone per trovare un temporaneo riparo, è una soluzione che auspichiamo e chiediamo sottoscrivendo questa nota.

Con questa lettera chiediamo risposte concrete e non promesse senza scadenze, come sempre avvenuto negli anni e intendiamo comunicare che, in caso di inerzia da parte dell'amministrazione, il personale di vigilanza e accoglienza del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo si vedrà costretto a denunciare la situazione presso l'Azienda Sanitaria Locale competente e ad attivare azioni di protesta concrete.

 

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