mercoledì, ottobre 24, 2012

NOSTRO COMUNICATO N.57/12

.VITTORIA DEL NOSTRO UFFICIO LEGALE CONTRO LA FREDDA BUROCRAZIA MINISTERIALE A DIFESA DEL SACROSANTO DIRITTO DI UNA LAVORATRICE CON HANDICAP GRAVE.

 

Importantissima ordinanza emessa in data 23.10.2012 in secondo grado dal Tribunale di Potenza, sezione lavoro, in composizione collegiale, patrocinata dagli avv.ti Katiuscia Verlingieri e Emilio Maddalena, legali di questo sindacato, che ha dato nuovamente ragione ad una lavoratrice gravemente ammalata, in reclamo proposto dal MIBAC che già era stato soccombente nella prima fase cautelare di giudizio.

La questione è quella dei comandati in servizio da molti anni presso il MIBAC che avevano chiesto invano il trasferimento, e al loro posto erano stati preferiti nuovi assunti, e che invece si sono visti negli ultimi mesi addirittura negare la proroga di rinnovo del comando, con il rischio di rientrare negli uffici di titolarità.

La storia di questa lavoratrice è però molto particolare, la signora è gravemente malata, con il requisito di gravità della Legge 104/92 vive sola, e il motivo che l'ha spinta anni addietro a chiedere il comando presso il MIBAC, era che non poteva recarsi, per i gravissimi problemi di deambulazione, sul luogo di lavoro del proprio Ufficio di titolarità, che si era trasferito in una zona per lei irraggiungibile.

Questa lavoratrice, ha una sola soddisfazione nella propria vita, il suo lavoro è dopo anni che lavorava quotidianamente presso il MIBAC, si è vista negare a maggio scorso la proroga del comando.

Vani sono stati i tentativi bonari, con il MIBAC facendo presente che la signora non poteva rientrare in servizio nell'Ufficio di titolarità e che quel diniego della proroga di comando, significava la perdita del posto di lavoro.

IL MIBAC non ha receduto nella propria posizione, mentre invece prorogava nello stesso Ufficio della signora il comando ad un'altra dipendente.

Allora la signora ha adito le vie legali avendo ragione in prima fase ex art 700 c.p.c, ed ottenendo un provvedimento che obbligava il MIBAC a trasferirla.

Ma il MIBAC ha perseverato nella propria volontà di togliere a questa lavoratrice l'unica possibilità che aveva di lavorare e ha proposto reclamo.

La signora ha avuto grandissimi momenti di sconforto tanto da pensare ad azioni estreme come lo sciopero della fame, ma grazie al conforto dei propri legali e del proprio medico curante, ha trovato la forza di opporsi al reclamo.

E ieri finalmente è arrivata la decisione dei magistrati che hanno dato nuovamente ragione alla lavoratrice affermando nuovamente sia il sacrosanto diritto dei comandati presso il MIBAC ad ottenere il trasferimento, in preferenza a nuove assunzione, sia per riflesso il diritto della signora gravemente ammalata ad avere il suo posto di lavoro.

Una bellissima vittoria dei nostri legali, non solo in diritto, ma anche umana.

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