giovedì, giugno 07, 2007

RINNOVO CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO

RINNOVO CONTRATTI  PUBBLICO IMPIEGO

 

In merito alla vertenza sul "Rinnovo dei Contratti del Pubblico Impiego", sfociata con l'apertura dei negoziati all'Aran per i comparti di Ministeri e Scuola e la successiva conseguente revoca dello sciopero del 1° giugno e, limitatamente alla Scuola, del 4 giugno, si riporta l'editoriale del Segretario Generale che è in corso di pubblicazione sul prossimo numero del Settimanale Confsal – Società – Cultura – Lavoro.

L'articolo ripercorre, in sintesi, la vicenda, dalla rivendicazione alla lotta e dall'Intesa del 6 aprile all'apertura dei primi negoziati all'Aran del 29 maggio, e riconferma l'impegno politico – sindacale della Confederazione in relazione alle trattative relative a tutti i comparti e aree dirigenziali.

Il 29 maggio 2007 l'ARAN, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, ha avviato le trattative per il rinnovo dei contratti 2006-2007 per il personale dei Ministeri e della Scuola, sulla base dell'Intesa sottoscritta a Palazzo Chigi il 6 aprile 2007 dal Governo e da tutti i Sindacati rappresentativi del Pubblico Impiego, "interpretata" nella giornata del 29 maggio a Palazzo Chigi e, soprattutto, in sede negoziale all'ARAN.

All'apertura delle trattative per il rinnovo dei contratti di circa 1,2 milioni di lavoratori pubblici dovrà seguire in tempi brevi l'apertura dei negoziati per il rinnovo dei contratti relativi agli altri comparti del personale pubblico non dirigente e alle aree dirigenziali, in cui sono interessati oltre due milioni di lavoratori.

Pertanto, il presente impegno della Confsal si sta esplicando all'ARAN per i negoziati in corso, Ministeri e Scuola, e al Ministero della Funzione Pubblica per ridurre i tempi occorrenti per l'emanazione degli atti di indirizzo governativi all'ARAN per l'avvio degli altri negoziati.

Le risorse "disponibili" in trattativa trovano in parte la copertura con le leggi finanziarie del 2006 e del 2007 ed in parte nella attuazione degli accordi di Palazzo Chigi, con la legge finanziaria 2008.

All'ARAN si tratta sulla base di un aumento medio mensile lordo a regime del 5,01%, pari ad euro 101.

Le parti contraenti non possono non tener conto che i contratti sono scaduti da circa diciassette mesi e della sensibile erosione del potere d'acquisto delle retribuzioni. Pertanto, i tempi relativamente brevi della trattativa sono da considerare obbligatori, anche per evitare di sottoscrivere contratti normativo-economici a scadenza avvenuta, ovvero dopo il 31/12/2007.

Sul fronte normativo è necessario orientare la trattativa in relazione all'Intesa del 6 aprile 2007 sulla Riforma delle Pubbliche Amministrazioni e alla Pre-intesa sulla scuola, sottoscritta all'ARAN il 31 maggio 2007.

L'impegno negoziale della Confsal, con le sue Federazioni del Pubblico Impiego, continuerà con la medesima intensità che ha contraddistinto la sua azione sindacale nella lunga e difficile vertenza per il reperimento di risorse adeguate per il rinnovo dei contratti pubblici.

La Confsal, in occasione della stesura ed approvazione del DPEF (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) 2007-2011, denunciò la scarsa considerazione da parte del Governo della depressione dei consumi, dovuta alla perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni, anche per il mancato rinnovo dei contratti, sia nel settore pubblico che in quello privato.

La Confsal, a distanza di qualche mese, in occasione della definizione e dell'approvazione della legge finanziaria 2007, evidenziò con forza l'insufficienza delle risorse destinate al rinnovo dei contratti pubblici, organizzando, tra l'altro, una grande manifestazione nazionale di protesta e lo sciopero generale del 7 dicembre 2006.

Il tutto si svolgeva mentre Cgil, Cisl, Uil accordavano consensi al Governo sia sul tasso d'inflazione programmata in occasione del DPEF 2007-2011 e sia sulla previsione delle risorse specifiche per il rinnovo dei contratti pubblici nella legge finanziaria 2007, arrivando alla incredibile "mistificazione" di dicembre 2006 con la "singolare" ed incredibile interpretazione del testo del documento finanziario.

Soltanto a finanziaria approvata e a contratto scaduto da oltre un anno, a fine gennaio 2007, Cgil, Cisl, Uil hanno dovuto finalmente prendere atto che non vi erano le condizioni finanziarie per un adeguato rinnovo dei contratti pubblici.

Quanto è accaduto in questi ultimi cinque mesi del 2007 è rimasto impresso negativamente nella memoria di tutti i lavoratori pubblici italiani.

Il Governo, dopo aver sottoscritto l'intesa del 6 aprile 2007, ha tentato di disattenderla per, poi, essere costretto ad eseguirla, almeno nei termini sostanziali.

Il ruolo della Confsal è stato forte soprattutto in questi cinque mesi con la sua incessante azione di pressione sul Governo e con la proclamazione dello sciopero generale dell'1 e, limitatamente alla scuola, del 4 giugno 2007, poi, a negoziati avviati, revocato.

E' da precisare che la Confsal non ha sottoscritto accordi in relazione all'introduzione in via sperimentale nel Pubblico Impiego del "triennio contrattuale", con riferimento al 2008-2010. L'accordo è stato sottoscritto soltanto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

La Confsal, in vigenza del Patto sul costo del lavoro e sulla politica dei redditi del luglio del '93, esprime serie riserve sull'accordo del "triennio contrattuale", seppure in via sperimentale, sia sul piano politico-sindacale e sia sul piano normativo pubblicistico e privatistico.

L'incredibile vicenda del rinnovo dei contratti pubblici ha messo ancora una volta in luce il valore dell'autonomia della più grande Confederazione autonoma italiana, la Confsal. La vera ed autentica autonomia del Sindacato si concretizza sempre nelle vertenze impegnative e difficili con ogni Governo della Repubblica e questa per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego lo è stata certamente. (Il Segretario Generale, Prof. Marco Paolo Nigi - Dal notiziario Confsal n. 135 del 6 giugno '07)

 

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