venerdì, aprile 11, 2008

COMUNICATO STAMPA


BENICULTURALI GIUSEPPE URBINO (SEGR.GEN. CONFSAL-UNSA): POCA TRASPARENZA NELLE NOMINE DIRIGENZIALI


Ancora una volta è intervenuto Giuseppe Urbino Segretario Nazionale del Coordinamento Nazionale Confsal-Unsa Beni Culturali, con una lettera aperta indirizzata al Ministro il cui contenuto, denuncia il modo discrezionale operato dall'Amministrazione dei Beni Culturali sulla scelta dei nominativi preposti agli incarichi dirigenziali:
A seguito di tutte le recenti attente valutazioni sul conferimento delle nomine dirigenziali dispensate dell'Amministrazione dei Beni Culturali, viene da interrogarsi, allarmati, sulle nuove nomine dei responsabili delle soprintendenze archeologiche di Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Liguria.
Infatti, perché penalizzare il personale tecnico-scientifico interno delle singole soprintendenze a favore di dirigenti esterni alla stessa amministrazione del Ministero, quando la colpa dei mancati concorsi –per anni!- è da attribuirsi solo alla gerarchia ministeriale centrale?
Inoltre, perché nominare con il comma. 5-bis dell'art.19 del Decreto Legislativo n.165 del 2001 quattro funzionari "dirigenti" della Regione Siciliana, quando il comma 2 dell'art.52 dello stesso decreto legislativo prevede l'utilizzo di personale interno a costo zero quando sia in svolgimento un concorso, come è per l'appunto la situazione attuale del Ministero?
Infine, perché non è stata nominata –a quanto pare- una commissione di valutazione dei curricula di chi ha risposto all'appello del Ministero? Perché non sono stati analizzati i curricula dei quattro funzionari siciliani per verificarne l'idoneità o meno a ricoprire ruoli per loro comunque del tutto nuovi (tranne per due di loro ma con profili perlomeno imbarazzanti)?
Era sufficiente consultare la pagina
http://www.regione.sicilia.it/benicultural...ogazioneall.asp e digitare nella casella di ricerca nomi inserendo i nominativi dei designati.
Si apprenderà immediatamente che un Dirigente è responsabile solo di un'unità operativa della Soprintendenza BB. CC. AA. di Messina (U.O. 21 : Coordinamento Progetti POR per le aree archeologiche). Domanda: ma perché non è più soprintendente? Ovvero, è vero o no che è stato "degradato" per ben due volte e, se sì, perché?
Un altro è responsabile solo di un'unità operativa della Soprintendenza BB. CC. AA. di Messina (U.O. 05 : Archeologia e Numismatica).
Abbiamo poi il responsabile di servizio della stessa Soprintendenza di Messina (Servizio Beni Archeologici) e non Soprintendente (il Soprintendente è Gianfilippo Villari). Ma una volta non era Soprintendente? Perché ora non lo è più?
Infine, l'ultimo della nostra indagine, è parimenti responsabile di servizio (Servizio Beni Archeologici) della neoistituita Soprintendenza del Mare di Palermo, di cui non è Soprintendente.
Se si tiene conto che in Sicilia tutte le Soprintendenze sono miste ed hanno un territorio a base provinciale (la Sicilia è divisa in 9 Soprintendenze + la Soprintendenza del Mare), e che nella sola Soprintendenza di Messina militano sotto il Soprintendente ben almeno 5 "dirigenti" archeologi (oltre a Bacci, Spigo, Mastelloni, anche Tigano e Lentini), appare evidente come non siano in alcun modo comparabili le relative funzioni tra un Soprintendente Archeologo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dello Stato italiano e questi funzionari di una regione autonoma, che hanno un carico di lavoro e responsabilità inferiori alla media dei funzionari territoriali delle soprintendenze del resto d'Italia, per lo più organizzati su numeri molto più bassi (quando va bene sono uno per provincia) e meno pagati. Del resto la sola Sicilia ha circa almeno 50 "dirigenti" archeologi, cioè il doppio dell'organico dei dirigenti archeologi di tutto il Ministero (cfr. per l'organizzazione la pagina
http://www.regione.sicilia.it/benicultural...ze/palermo.html).
Come dire che con metà dell'organico degli archeologi siciliani si potrebbero ricoprire tutti i posti di dirigente archeologo del nostro Ministero. Ma allora a che serve fare i concorsi?
Roma, 11 aprile 2008

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