venerdì, ottobre 24, 2008

Dal notiziario Confsal n.162-08 del 1.10.08:

PROPOSTE CONFSAL


Si rendono note le proposte Confsal, rappresentate per schede sintetiche, sulla riforma del modello contrattuale e sul rinnovo dei contratti nel Pubblico Impiego.


NUOVO MODELLO CONTRATTUALE

Formale disattivazione dell’Accordo del 23 luglio 1993 per le mutate condizioni sociali, economiche, finanziarie e monetarie, definizione di una normativa transitoria di riferimento per i contratti da rinnovare relativi al biennio economico 2008-2009 e al quadriennio 2006-2009 e biennio economico 2006-2007 (comparti n. 3 e aree della dirigenza n. 6) e formalizzazione e sottoscrizione di un nuovo accordo sul modello contrattuale, in raccordo con mirate politiche dei redditi e fiscali.

Il nuovo modello contrattuale dovrà avere vigenza a decorrere dal 1° gennaio 2010 e essere costruito sulla base dei seguenti elementi sostanziali:

Ø configurazione unica per il settore privato e quello pubblico per cadenza temporale, livelli negoziali, omogeneità della materia negoziale per livello e tasso previsto di inflazione di riferimento negoziale;

Ø vigenza contrattuale di un triennio normativo ed economico, realizzando un perfetto sinallagma fra prestazione e controprestazione e la necessaria simmetria fra parte normativa e parte economica del contratto;

Ø contratto nazionale di categoria (I° livello) con istituti contrattuali che fissano i principi e i criteri generali, i trattamenti economici comuni e la materia negoziale delegata al II° livello;

Ø contratti di II° livello aziendale o territoriale con istituti contrattuali relativi alla materia delegata del I° livello e all’attribuzione delle retribuzioni legate alla produttività (premialità);

Ø raccordo graduale dei contratti di I° e II° livello con le tipologie contrattuali vigenti nei maggiori Paesi dell’Eurozona per ragioni legate al conseguimento dell’obiettivo della reale integrazione europea nel campo del lavoro, all’equità sociale in linea con i Patti Europei e alla possibile mobilità territoriale e professionale nell’Area dell’euro;

Ø tasso di inflazione previsto per il triennio da determinare, in ragione di anno, considerando tutti gli elementi inflattivi endogeni e trovando la necessaria mediazione su quelli esogeni, quali l’energia;

Ø applicazione del tasso di inflazione previsto alla retribuzione media determinata alla scadenza del contratto precedente;

Ø autorità – terza, indipendente rispetto alle parti rappresentanti gli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro, alla quale affidare la determinazione scientificamente corretta, la definizione giuridica e la certificazione dell’indice inflattivo di riferimento negoziale;

Ø affermazione del principio del puntuale rinnovo del contratto prima della scadenza del precedente (tre mesi antecedenti la scadenza), superando l’inefficace clausola dell’indennità di vacanza contrattuale, ultimamente di fatto largamente disapplicata;

Ø approfondimento e verifica delle ragioni di fondo dell’eventuale mancato rinnovo contrattuale nella prospettiva dell’apertura negoziale;

Ø garanzia dell’erogazione immediata ed automatica degli adeguamenti retributivi provvisori almeno in rapporto al tasso di inflazione programmato in caso di mancato rinnovo del contratto a distanza di 3 mesi dalla scadenza;

Ø previsione di una sequenza negoziale finalizzata al raccordo del nuovo modello contrattuale con la normativa pubblicistica del federalismo fiscale;

Ø previsione del necessario raccordo del nuovo modello contrattuale con un organico sistema di relazioni industriali basato sulla effettiva e certificata rappresentatività delle Parti sociali.

Un nuovo modello contrattuale incentrato su due livelli negoziali può consentire un’equa defiscalizzazione delle retribuzioni accessorie variabili legate a produttività e merito. Da, qui, anche, la presenza indispensabile al Tavolo del confronto del Governo e dei Responsabili delle Istituzioni Pubbliche territoriali, quali datori di lavoro e titolari delle politiche fiscali, oltreché di tutte le Parti sociali rappresentative.

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