mercoledì, ottobre 06, 2010

Dal Comunicato della Federazione Confsal-Unsa n. 64/10

IL SENATO APPROVA LA MANOVRA CON VOTO DI FIDUCIA

 

Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi.

Il Senato nella mattinata di oggi ha approvato con il voto di fiducia il maxi-emendamento presentato dal governo per la conversione in legge del D.L. n. 78/10 (“c.d. manovra di giugno”).

Il maxi-emendamento recepisce i risultati prodotti dalla Commissione Bilancio del Senato e apporta dei cambiamenti al testo originale del Decreto Legge.

Rimane immutato il blocco del contratto per la tornata 2010-2012, ma vengono recepite alcune importanti richieste su cui ci siamo battuti incessantemente in queste frenetiche settimane.

Siamo riusciti a dimostrare l’illogicità e l’iniquità di alcune previsioni, tra cui ad esempio quella del limite assoluto del trattamento economico fissato dal Decreto Legge al livello percepito da ciascun dipendente nel 2010.

In sede di conversione sono state così accolte alcune delle nostre richieste: per gli anni dal 2011 sarà possibile superare il trattamento economico goduto nel 2010 in virtù di eventi straordinari della dinamica retributiva, come le variazioni dipendenti da eventuali arretrati e il conseguimento di funzioni diverse in corso dell’anno. Sia con incontri diretti con parlamentari della maggioranza e della minoranza, sia a mezzo stampa, sia con i nostri comunicati abbiamo ripetutamente messo in evidenza l’opportunità di una modifica di questo tipo anche per consentire la gestione della vita quotidiana in ogni amministrazione, e riconoscere ai singoli dipendenti quelle indennità particolari (ad esempio il maneggio valori) legate a mansioni svolte nel 2011, anche se nel 2010 non avevano svolto tali attività.

Il tetto del trattamento economico del 2010 dovrà essere considerato anche al netto di malattie, maternità, missioni svolte all’estero ed effettiva presenza in servizio.

La nostra battaglia per passare da un approccio individualizzato del trattamento accessorio ad uno collettivo ha avuto successo, stante l’introduzione del comma 2-bis all’art. 9 che fa riferimento a «l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale». La norma blocca tale ammontare complessivo ai valori del 2010 e quindi non fa riferimento al trattamento individuale, lasciando aperta la gestione e la ripartizione dei Fondi a seconda dei criteri fissati con il personale.

Continuiamo a esprimere la nostra più ferma contrarietà a misure che impediscono ai pubblici dipendenti di avere un contratto per 2010-2012 e adeguamenti salariali almeno in linea con l’aumento del costo della vita.

 

 

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