martedì, ottobre 04, 2011

COMUNICATO STAMPA

“CRISI, TREMONTI CHIUDA IL CARROZZONE ARCUS SPA”

 

In  questo momento di crisi, di manovre lacrime e sangue in cui a pagare sono sempre gli stessi ovvero gli impiegati dello Stato – afferma Giuseppe Urbino, Segretario Nazionale della Confsal-Unsa Beni Culturali – ci sentiamo di consigliare vivamente il ministro Tremonti su come poter recuperare un po’ di quattrini in modo totalmente indolore. E’ da qualche tempo che abbiamo denunciato l’inutilità di Arcus Spa, la società  cassaforte del Ministero Beni culturali, che fin dalla sua costituzione è sempre stata alla ribalta delle cronache negative'' per aver distribuito finanziamenti a pioggia in maniera clientelare.

Dell’Arcus, dei suoi  progetti, della sua gestione, degli oltre 200 milioni di euro annui si  continua a sapere ben poco, navigando sul sito internet della società si riesce a comprendere il nulla – prosegue Urbino – è pensare che tutti i presidenti che si sono avvicendati hanno sempre  predicato, ma solo a chiacchiere,  grande trasparenza, quella che fino ad oggi  non si è proprio vista. Senza contare poi le copiose spese di gestione,  per sede di lusso in via  Barberini e non solo.

Ci rivolgiamo a Tremonti -  dice ancora il sindacalista – perché in questo periodo di grande crisi economica, cominci a dare il buon esempio per  la lotta agli sprechi.

A che serve tenere in piedi un carrozzone come Arcus se la sua gestione continua a non essere trasparente? A che serve sperperare tutti quei soldi pubblici per una S.p.A  se poi le decisioni le prendono al ministero?

 ''Basta con i finanziamenti alla Chiesa su progetti che non hanno ricadute per la collettività - rimarca Urbino – E’ arrivato il momento in cui per Arcus, Tremonti scriva il definitivo “The end” .

 

 

 

 

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