martedì, ottobre 04, 2011

DAL NOTIZIARIO AGOSTO 2011

 

PERCHE’ UNO SCIOPERO GENERALE DEI DIPENDENTI DEL MIBAC.

 

Dopo aver inutilmente espletato il prescritto tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, conclusesi in data 25 luglio 11 con esito negativo, proclamano lo sciopero generale del personale del MIBAC per il giorno 16 settembre 2011, intero turno di lavoro. L’articolazione dell’astensione riguarderà tutti i cicli lavorativi presenti all’interno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, fatti salvi i servizi minimi di cui all’art2. comma 2, legge 146/90 e succ. mod. e int, ed i relativi vigenti accordi di regolamentazione.

Infatti, le OO.SS, non hanno potuto verificare le condizioni per addivenire ad una conciliazione tra le parti, permanendo le questioni che erano alla base della vertenza e quindi in particolare non risultano a tutt’oggi pervenute delle risposte soddisfacenti, sia per quanto riguarda la certezza dell’applicazioni degli accordi sottoscritti e della tempistica nella retribuzione del salario accessorio, che per le garanzie politiche richieste al Ministro.

A questo proposito si ricorda che il giorno 27 luglio 2011 si è svolto l’incontro con il Ministro e gli è stato sottoposto una sequela di problemi tutt’ora irrisolti, anche se in quella occasione il Ministro ha risposto di non conoscere la materia e a seguito dell’interessamento del Segretario generale Arch. Roberto Cecchi è stato programmato un successivo incontro con la Direzione Generale OAGIP, al fine di predisporre un articolato documento per l’individualizzazione delle problematiche e le relative risoluzioni a riguardo.

Sviluppi economici del personale all’interno delle Aree

Sono circa 13 milioni di euro i fondi residui del Fua che l’Amministrazione e tutte le OO.SS., hanno sottoscritto con un accordo e che purtroppo la Funzione Pubblica e il MEF (Ministero economia e finanze), puntualmente hanno bocciato gli accordi del 29 novembre 2010 e del 23 dicembre 2010 che prevedevano una progressione economica per l’anno 2011, per il personale interessato, perché le procedure di certificazione degli accordi di cui sopra, non sono state definite entro l’anno finanziario 2010. Visto che il trattamento economico complessivo previsto dal D. Lgs. 78/2000, per i dipendenti pubblici relativamente al 2011 non poteva superare in ogni caso quello ordinariamente spettante per l’anno 2010. Su questo argomento il Ministro ha comunicato di aver scritto due lettere con le quali ha chiesto un intervento al Ministro dell’economia e finanze e della Funzione Pubblica e pertanto si è in attesa di risposta. Riduzione del 10% degli organici di tutto il personale del Ministero

In riferimento al taglio degli organici previsto dall’art. 8-bis della legge n°25/2010, che comporterebbe una riduzione di 19 dirigenti e di 1800 unità tra tutti gli altri lavoratori, la Confsal-Unsa Beni culturali si è dichiarata contraria all’applicazione delle restrizioni ed ha chiesto il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

Pertanto, abbiamo invitato il Ministro ad attivarsi in tutte le sedi necessarie, anche in ambito legislativo, affinché si possa ottenere la deroga dall’obbligo di ridurre gli organici.

 

Il Ministro si è reso disponibile ed ha condiviso la preoccupazione delle OO.SS. le quali le considera alleate e quindi si è impegnato a portare la problematica al Consiglio dei Ministri al fine di presentare una norma specifica per la deroga.

Spese di missioni

Per far fronte a questa complessa situazione e per scongiurare il blocco delle missioni, l’Amministrazione e tutte le OO.SS. hanno convenuto sulla necessità di trovare una soluzione interpretativa alla deliberazione n° 21/2011 della Corte dei Conti, per continuare a garantire le funzioni di tutela del patrimonio culturale, come previsto dall’articolo 9 della Costituzione. Tutto per cercare di escludere il personale del nostro Ministero dall’applicazione dell’art 6, comma 12, del d.lgs. 78/2010.

Lavori insalubri

Durante l’incontro del 26 luglio, abbiamo chiesto all’Amministrazione di ritirare la circolare ministeriale e tutti i provvedimenti emanati in merito ai rientri in servizio del personale collocato in pensione per l’applicazione dei benefici previsti dall’art. 25 del D.P.R. 1092/1973 per coloro che sono addetti ai lavori insalubri come riportato nel Decreto Luogotenenziale del 1° maggio 1919. Inoltre abbiamo chiesto al Direttore generale di riconoscere l’applicabilità della norma, non solo agli operai, ma a tutti i lavoratori che sono esposti a sostanze insalubri. Durante la riunione di cui sopra, l’Amministrazione, aveva accolto la richiesta delle OO.SS. di ritirare la circolare. Il giorno successivo, sempre durante l’incontro sindacale, è ritornata sulla decisione sostenendo che non poteva più ritirarla perché aveva ricevuto una nota dall’INPDAP che ribadiva il contenuto della sua circolare. Pertanto, nel corso della riunione le OO.SS. ha espresso la loro contrarietà e quindi la riunione è stata sospesa. In seguito, il giorno 28 luglio 2011, l’Amministrazione e le OO.SS. hanno avuto un nuovo incontro ed hanno concordato di approfondire la materia anche attraverso una disciplina normativa, senza ritirare la circolare.

Cedolino unico

Il Ministro ha preso l’impegno di attivare tutte le iniziative necessarie per garantire il pagamento del salario accessorio ai lavoratori, con l’introduzione a regime del cedolino unico. In merito al cedolino unico, le organizzazioni sindacali hanno chiesto maggiori garanzie e sollecitato l’Amministrazione a seguitare l’intervento presso le sedi competenti al fine di regolarizzare la situazione e di effettuare una ricognizione regionale sulle modalità di attuazione delle procedure per assicurare ai lavoratori il pagamento delle competenze accessorie mese per mese.

Comandi

L’Amministrazione, per il momento, si è dichiarata disponibile a  rinnovare le richieste di comando fino al numero massimo di 500 unità, per il futuro aspetta che la Funzione Pubblica attivi la mobilità intercompartimentale. In merito ai lavoratori comandati presso il nostro Ministero le Organizzazioni Sindacali, hanno chiesto all’Amministrazione di “normalizzare” gli stessi lavoratori attraverso un trasferimento definitivo, attivando anche con urgenza la mobilità intercompartimentale. In subordine collocarli fuori dalle dotazioni organiche del Ministero, nell’attesa che il gruppo di lavoro per gli organici, dichiari il fabbisogno delle unità di personale necessarie alla Funzione Pubblica. Il Ministro Galan, nel corso della riunione ha sostanzialmente ribadito le difficoltà del MiBAC in quanto non ha avuto le necessarie risorse finanziarie per il Fondo unico di amministrazione dei lavoratori; i fondi per finanziare gli investimenti per la manutenzione di musei, scavi archeologici, biblioteche, archivi; i fondi per finanziare gli  investimenti per il cinema, teatro, musica e danza.

Pertanto, il Ministro ha ribadito il suo impegno a reperire nuove risorse per il MiBAC, alo scopo di attivare programmazioni ed investimenti per tutto il patrimonio culturale.

Ales S.p.a.

La società gestirà musei, aree archeologiche, biglietterie, servizi di ristoro, marchio e diritti d’immagine, comunicazione, pubblicità, ricerche e consulenze. Potrà compiere operazioni commerciali, finanziarie e fare manutenzione di impianti ed edifici. Tutto agli ordini del Ministero per i beni e le attività culturali. La Confsal-Unsa, ha esplicitato la propria piena contrarietà a qualsiasi. Forma di esternalizzazione, privatizzazione dei servizi istituzionali e a qualsiasi modello di “autofinanziamento”, costituito mediante Fondazioni o Società., che senza alcun controllo parlamentare, gestiscono il patrimonio culturale per fare cassa e risanare i propri bilanci.

La Confsal-Unsa ha proposto la gestione dei  servizi direttamente al Mibac e assumere i lavoratori della società Ales, onde evitare che si continui a finanziare deliberatamente società costituite con logiche di lottizzazioni politico-sindacali.

Inoltre, a seguito della recente delibera dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici la quale ha posto rilievo alla società Ales  e quindi obbliga la stessa a revisionare lo statuto, la Confsal-Unsa ha chiesto al Ministro e al Segretario Generale un loro intervento presso la Soprintendenza speciale archeologica di Roma in merito all’accantonamento in bilancio di circa 800.000,00 euro, fatto dal Soprintendente, da destinare alla Ales S.p.a. per il reclutamento di 16 lavoratori come supporto alle attività di accoglienza e vigilanza.

 

Giuseppe Urbino

 

 

 

 

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